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Il test MBTI delle 16 personalità – Hugo Reyes: personalità Avventuriero

Per delineare il profilo di personalità dell’Avventuriero ci concentreremo su un vero pilastro della serie Lost, che abbiamo definito spesso una vera e propria esperienza di vita. Hugo Reyes, sensibile, altruista e indimenticabile protagonista di Lost nonché al centro di alcune delle storie parallele più intriganti della serie, rientra nel tipo di personalità Avventuriero o ISFP.

L’Avventuriero è il tipico artista sensibile, idealista, con un pizzico di imprevedibilità, per niente avvezzo alla leadership. Si trova bene tra le persone anche se mantiene sempre un carattere introverso: per Hugo non sarà semplice ambientarsi tra i naufraghi, e non dimentichiamoci che nel suo passato ci sono episodi traumatici come l’abbandono del padre e il ricovero in una struttura psichiatrica.

Per queste persone, connotate da un forte spirito di curiosità e voglia di sperimentare, alcuni passatempi e fissazioni come il gioco d’azzardo o gli sport estremi sono più frequenti che in altri tipi di personalità. E infatti si può dire che le sventure che porteranno il povero Hurley sul ciglio della follia siano cominciate proprio dopo una fortunata vincita alla lotteria, che lui credeva gli avrebbe cambiato la vita in meglio ma che è stata invece la causa della sua rovina.

Gli Avventurieri sanno come far sentire gli altri a casa: in questo approfondimento ci siamo concentrati sull’amicizia più improbabile di Lost, quella tra Hugo e Sawyer. I due diventano amici soprattutto grazie al carattere di Hugo che, superate le offese iniziali da parte dello scorbutico Sawyer, riesce a farlo aprire, diventando tra i primi sopravvissuti a credere nella sua leadership.

Lost (640×360)

Per l’Avventuriero, l’amicizia è fondamentale ma sono anche spiriti liberi: meglio soli che male accompagnati.

Per queste persone, la vita non è solo una mera collezione di obiettivi da raggiungere e caselle da spuntare: si tratta soprattutto di esperienze e proprio questo incredibile spirito di adattamento porterà Hugo, una delle persone su cui forse nessuno avrebbe scommesso una lira all’inizio di Lost, a rientrare nel novero dei 6 sopravvissuti dell’isola. Hanno chiaro in mente il tipo di persona che vorrebbero essere e sanno che per diventarlo metà del lavoro deriva da come trattano gli altri: per questo hanno un forte spirito di squadra, sono altruisti, ragionano spesso in termini di gruppo e non individualmente.

Nonostante le vicissitudini conosciute nella sua vita precedente al naufragio, Hugo rimane uno dei pochi sopravvissuti a sfoggiare sempre il sorriso sulle labbra. Non si tratta di ottimismo cieco, ma di una luce che gli splende dentro che niente potrà mai offuscare. Anche nei momenti peggiori Hurley è riuscito a salvarsi, sia quando c’era qualcuno a tendergli la mano sia quando ha dovuto fare da solo tutto il lavoro. Come nel caso della morte di Libby, il suo grande amore sull’isola. Una relazione durata troppo poco tra spiriti più che affini: entrambi feriti, entrambi insicuri ma con tanto amore da dare. Una presenza, quella di Libby, che continuerà ad aleggiare nella vita di Hugo anche dopo l’isola.

Negli Avventurieri è dominante la funzione cognitiva del Sentimento introverso (Fi): ciò gli consente di costruirsi una visione del mondo estremamente personale, indipendente dalle convenzioni comuni. Questa caratteristica la vediamo nell’approccio particolare che Hugo ha con ciò che ritiene inspiegabile e sconosciuto: quei famosi numeri maledetti, causa prima della sua fortuna e poi della sua follia. L’impossibilità di comunicare in maniera sana il suo dolore per l’impatto che lui è convinto che quei numeri abbiano avuto sulla sua vita lo porterà a perdere la ragione. L’attitudine a rimuginare e a riflettere molto profondamente sui propri sentimenti e sul proprio sentire, incapace di trovare una spiegazione logica, lo porterà a un passo dal suicidio.

La funzione secondaria degli Avventurieri è la Sensazione estroversa (Se), che è connessa alla loro natura di artisti e artigiani, persone fortemente creative e pratiche. Hugo ama aiutare, mettersi in gioco e al servizio degli altri sull’isola, anche partecipando attivamente alle attività manuali principali come costruire, mettere al riparo, esplorare. Lui, che non è un medico, assiste Jack quando si tratta di curare qualcuno e condivide sempre ciò che ha con gli altri: non conosce l’egoismo e non lo vuole conoscere e questo è uno dei tanti motivi per cui lo amiamo. Uno dei momenti che rappresentano il riscatto per questo personaggio è l’impresa di riuscire a rimettere in moto il furgoncino DHARMA: una prova non solo della sua eccezionale capacità manuale, ma soprattutto della sua forza d’animo e della fiducia che, da quell’atto, potrà derivare sicuramente qualcosa di positivo.

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La terza funzione cognitiva, l’Intuizione introversa (Ni), è responsabile della grande determinazione che caratterizza questo personaggio. Anche a causa delle sue sfortune passate e della convinzione di essere sopravvissuto a una maledizione, Hurley non si darà mai per vinto, quando ha deciso che vale la pena fare qualcosa. Alla funzione inferiore, il Pensiero estroverso (Te), dobbiamo la scarsa predisposizione di Hugo ai ragionamenti astratti, alla parzialità, al vedere al di là del giusto o dello sbagliato. Il suo ferreo codice morale gli impedisce di agire solo per proprio tornaconto e questo lo porterà a soffrire molto quando si scontrerà con l’astuzia e l’opportunismo altrui.

C’è da menzionare un’altra caratteristica fondamentale della personalità di Hugo, che si riconduce al suo essere Avventuriero: rappresenta un ponte, un tramite tra la vita e la morte. Non per niente riesce a vedere Charlie anche dopo la sua morte, gli parla, come se fosse ancora con lui. Possiamo interpretarla come una nevrosi scaturita dall’impossibilità di metabolizzare la morte del suo amico: ma possiamo anche leggerla come una dimostrazione delle capacità psichiche di Hurley.

Alle sue nevrosi è legato anche il loop principale in cui possono incorrere le personalità Avventuriero: la rigidità che si ritrovano a sperimentare quando la loro mente comincia a pensare a tutti i possibili effetti e conseguenze delle proprie azioni. Hugo lo ha provato dolorosamente sulla propria pelle quando, dal crollo della terrazza e dalla scoperta dei numeri “maledetti”, la sua vita è stata tutta un susseguirsi di domande angosciose: che cosa succederà se farò questo? Se è successa questa disgrazia è colpa mia? Cosa posso fare per far smettere tutto?

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Per uscire dal loop, niente è meglio per l’Avventuriero di una bella avventura condivisa con gli altri. Suona come una beffa, se pensiamo a Lost, ma è così.

L’Avventuriero pensa sempre al prossimo ma si salva solo in funzione del suo rapporto con gli altri e del suo sentirsi parte di una comunità. Per rinascere, paradossalmente, Hurley è dovuto “morire”: e solo quando ha lasciato andare la sua mente, ormai concentrata sul qui e ora e sulla sopravvivenza, ha finalmente cominciato ad avere quella pace che desiderava da tutta la vita.

Gli Avventurieri sono creature sensibili, forse non intellettualmente brillanti ma dotate di forte senso pratico e bussola morale. Agiscono seguendo le proprie emozioni e ciò che ritengono giusto, e niente può fermarli dal compiere quello che ritengono essere la cosa migliore per gli altri. Indubbiamente spiriti liberi, trovano se stessi all’interno di una comunità che possono servire e nella quale riconoscersi, intrecciando relazioni che durano fino alla morte (a volte anche dopo, come nel commovente caso di Charlie).

Su Hugo Reyes in pochi avrebbero scommesso che sarebbe sopravvissuto, all’inizio di Lost. Di sicuro nessuno si sarebbe aspettato che con la sua amicizia sarebbe riuscito a salvare, se non materialmente quantomeno spiritualmente, tutti loro.

Tra i personaggi delle serie tv che rientrano nella personalità Avventuriero – ISFP ricordiamo Effy Stone, Jessie Pinkman, Cate Austen, Claire Littleton, Thea Queen, Edith Crawley, Fezco, Undici, Jon Snow, Jonathan Byers, Ignacio Varga.

Giulia Vanda Zennaro