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Il successo straordinario de L’Amica Geniale è un urlo di speranza

Finalmente possiamo essere fieri di una serie tv italiana! Sì, perché guardando L’Amica Geniale sono rimasto rapito dalla bellezza e dalla perfezione della produzione Rai, TimVision e Hbo. In poche settimane la serie ha conquistato milioni di persone: tutti ne parlano, tutti l’aspettano e tutti la amano. La storia è tratta dal magnifico romanzo, diventato fenomeno mondiale, scritto da Elena Ferrante. Le ragioni del successo del best seller vanno cercate nella semplicità della scrittura che porta il lettore a entrare in intimità e empatia con le protagoniste e nel taglio neorealistico con sfumature psicologiche che permeano tutto il libro. Ma mi interessa è parlarvi della trasposizione su piccolo schermo e del perché questo successo rappresenti un riscatto e una flebile fiammella di speranza per il mondo delle serie tv italiane (non succedeva dai tempi di Boris).

L'Amica Geniale

L’Amica Geniale, ovvero l’Italia che si fa apprezzare dagli italiani

La storia, per sommi capi, è questa. Lenù e Lila sono due bambine che si conoscono nella Napoli del secondo dopoguerra. Appartengono a due famiglie povere, numerose, e vivono in un quartiere di Napoli in cui imperversano la mafia e l’esclusione sociale. Quello degli anni ’50 è un mondo patriarcale e maschilista, le donne sono relegate in casa e non hanno un ruolo attivo e lavorativo nella vita di tutti i giorni. In mezzo a tutto questo c’è un universo di persone. Ci sono l’oppressione mafiosa, la cattiveria dei giovani coetanei, i padri padroni e il ricordo di una Napoli post conflitto mondiale che oggi non esiste più, ma che tutti ricordano.

In queste dinamiche si muovono le nostre due protagoniste, che sperano di poter studiare e poter, un giorno, scrivere un libro assieme. Le bambine, poi ragazze e poi donne, sognando un mondo diverso, staccato dalle logiche che permeano quei tempi. Quelle idee che le portano a essere quanto più distanti possibile dai genitori, dall’idea comune di donna. L’Amica Geniale ci fa tornare a un cinema neorealista, ci fa immergere in uno spaccato della Napoli che era, ci descrive accuratamente un contesto sociale difficile e disagiato. E tutto è perfetto. L’Amica Geniale è la serie tv anti-televisiva per eccellenza. E per questo siamo ancora più felici del suo successo.

L'Amica Geniale

Non risponde alle solite dinamiche delle produzioni di Mamma Rai o della diretta contendente Mediaset. Tutto somiglia a un “antimanuale” di sceneggiatura televisiva. Nessun ammiccamento, nessun tema facile e scontato, nessun agio per lo spettatore. La tv generalista ha utilizzato per anni un tipo di linguaggio narrativo tradizionale, penalizzando l’intero comparto creativo, L’Amica Geniale invece ha deciso di rischiare e ne è uscita vincitrice.

Questo successo fa bene a tutto il settore e incoraggia a produrre nuovi lavori, ma soprattutto segna un punto di arrivo e di ri-partenza per la serialità italiana.

La qualità de L’Amica Geniale va di pari passo con il suo successo. E questo non può essere che un bene. Perché finalmente gli italiani che si mettono davanti alla tv decidono di premiare l’impegno e non le tematiche scontate e ripetitive del 99.9% delle produzioni su piccolo schermo. Per molti anni e ancora oggi, il metodo rassicurante ha funzionato. Lo dimostrano le fiction vecchio stampo che riscuotono ancora successo. Lo dimostrano i reality che tristemente vengono riproposti ogni anno e i programmi di puro intrattenimento che rubano la prima serata a film o serie tv qualitativamente migliori. Questo fenomeno è legato al cosiddetto zoccolo duro dell’auditel, la classica famiglia che va dai nonni ai nipotini e che costituisce, ancora oggi, un notevole bacino di  pubblico della televisione generalista.

L'Amica Geniale

Proprio per questo L’Amica Geniale rappresenta un grido di speranza. Perché grazie alle vicende di Lenù e Lila e nonostante le mille difficoltà (dialetto, sottotitoli, trasposizione dal libro e lentezza a volte necessaria) il pubblico italiano è tornato ad amare la qualità rispetto alla facilità di contenuti. L’Amica Geniale ci racconta la condizione delle donne, di tutte le donne al mondo, attraverso due bambine nate in un’altra epoca storica difficile quanto la loro condizione sociale.

Ma perché le sentiamo così vicine a noi?

Tramite le esperienze che vivono e i loro conflitti interni, Elena e Lila ci fanno vedere come il candore della loro relazione possa essere rovinato dalla brutalità delle loro stesse esistenze. E di come, nonostante tutto, rimangono sempre l’una al fianco dell’altra, combattono e rialzano la testa. Le due amiche non vivono in una favola, ma attraversano le difficoltà della vita reale. È proprio questo che ci spinge a empatizzare con loro, a ragionare anche sui nostri problemi, a capire che niente è facile. Perché fare il tifo per Lenù e Lila significa fare il tifo per noi stessi.

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