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Le ultime battute dei protagonisti di Breaking Bad

In Breaking Bad non esiste fotogramma, immagine o parola che sia semplicemente lasciata al caso, inserita nella puntata senza un fine o uno scopo. Tutto è perfetto in questa serie, la mente di Vince Gilligan ha dato vita a un vero capolavoro, un gioiello televisivo strutturato e pensato in ogni minimo dettaglio.

All’interno di questo contesto, allora, non si può pensare che gli autori possano aver scritto con superficialità le ultime battute dei protagonisti dello show. Per ognuno dei personaggi che abbiamo visto in Breaking Bad, gli ultimi momenti in scena sono stati pregni di significato e accompagnati da delle parole che sono riuscite a racchiudere in breve tutta la complessità interiore che ognuno di loro possedeva.

Vediamo, allora, quali sono state le ultime parole dei principali protagonisti di Breaking Bad.

1) Gustavo Fring

Che razza di uomo è uno che parla con la DEA? Non è un uomo. Non lo è affatto. Un piccolo e paralizzato rata. Che reputazione ti lasci alle spalle. È così che vuoi essere ricordato? Ultima possibilità di guardarmi Hector.

L’episodio 4×13 di Breaking Bad ci mostra l’addio al personaggio di Gustavo Fring e la fine di un capitolo fondamentale della serie.

Per anni Gus ha atteso di poter avere la sua resa dei conti. La vendetta verso Hector Salamanca ha rappresentato per lui una ragione di vita, il motore dietro ogni sua azione.

E ce l’aveva quasi fatta. Era riuscito a renderlo paralitico, a costringerlo immobile in una sedia a guardare le sue glorie e le sue vittorie, a vedere sterminata la sua famiglia per mano sua. Così Gus lo aveva voluto: vivo e sofferente, perché la sua rivalsa necessitava di qualcosa di più della semplice morte.

All’improvviso, però, ecco che l’arrivo di Walt cambia radicalmente le carte in tavola. Urge liberarsi di Fring e per farlo non c’è mezzo migliore dell’uomo che lo odia di più al mondo, Hector. Una trappola perfettamente congegnata viene tesa al grande imprenditore della droga, che viene portato a credere che Hector sia pronto a parlare con la DEA: una scusa per portare il nemico nella tana.

Fring capisce così che è giunto il momento di porre fine alla sua vendetta, di muovere l’ultimo pezzo e dare scatto matto al re. Si reca da Hector, pronto a ucciderlo dopo avergli espresso tutto il suo disgusto per la scelta di vendersi alle autorità.

Prima di toglierli la vita, però, c’è un’ultima cosa che desidera ottenere: vuole la soddisfazione di vedere lo sguardo sofferente di Hector su di lui, la sottomissione di quegli occhi tanto odiati. Ma Hector non ha nessuna intenzione di perdere la battaglia, sarà lui e solo lui ad ottenere il riscatto finale. L’uomo guarda finalmente l’avversario, ma in quegli occhi non vi è la paura che Gus sperava di vedere. Hector ha vinto e in un semplice sguardo Fring ne trova la conferma pochi secondi prima di esplodere in aria per volontà di Hector stesso, che sferra la sua mossa finale ribaltando le sorti della battaglia.

2) Mike Ehrmantraut 

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Chiudi quella c***o di bocca… e lasciami morire in pace.

Pace. È questo ciò che Mike ha cercato per la sua intera esistenza, fin dalla morte di quel figlio tanto amato. Una pace che Mike ha inseguito tramite l’onorevole vendetta che ha macchiato per sempre il suo distintivo da brav’uomo, una vendetta che lo ha portato a diventare il sicario perfetto alla ricerca della giustizia privata, unica arma nella battaglia contro il dolore.

Mike è un uomo silenzioso e di poche parole, lo ha dimostrato per tutta la durata di Breaking Bad, un uomo di fatti e d’azione dotato di infinita precisione e privo di paura. Una paura che per l’uomo non arriva nemmeno di fronte alla morte.

Perché per Mike c’è una sola cosa che conta: donare un futuro alla sua bellissima nipote. Per questo l’uomo ha gestito tutta la sua vita allo scopo di garantirle sicurezza e denaro, restando sempre consapevole che non sarebbe stato lì a vederla crescere, tenendo i suoi affari sempre in ordine per non essere colto alla sprovvista dalla morte.

Così, quando la sua fine arriva a bussare alla sua porta, Mike non si scompone. Non ha paura, non ha rimorsi: è pronto, lo è da tanto tempo. Con la serenità che sempre lo ha contraddistinto, Mike pronuncia le sue ultime parole per liquidare Walt, gli chiede di essere lasciato solo. Guardando l’orizzonte, l’uomo trova finalmente la sua pace: una pace che solo la certezza di una morte imminente, della fine di ogni sofferenza, può garantirgli.

3) Hank Schrader

Per cosa mi stai pregando? Sei l’uomo più intelligente che conosca, eppure sei così stupido. Lui ha deciso dieci minuti fa.

Tante volte abbiamo pensato ad Hank come a un poliziotto mediocre, incapace di scovare un criminale che per mesi aveva agito sotto il suo naso. Ma è nel suo scambio di battute finali con Walt che capiamo la verità sul suo conto.

Hank è un uomo devoto alla famiglia, un poliziotto abituato a non fidarsi di nessuno, che solo di fronte ai suoi cari riesce ad abbassare la guardia. Il suo amore per la famiglia gli aveva impedito per mesi di vedere il vero volto di Walt, fino a quel colpo di genio, giunto quasi per caso, che aveva in un attimo spezzato l’incantesimo e portato l’uomo verso la scoperta di una terribile verità.

Non è un uomo mediocre, ma un agente brillante, perfettamente consapevole del suo ruolo e del suo valore. Un uomo in grado di fiutare il pericolo e di entrare nella mente dei peggiori spacciatori, ma anche abituato a proteggere le persone a cui tiene. Ed è questo che ha fatto con Walt e con se stesso, cercando di nascondere ai suoi stessi occhi la realtà.

Dentro di sé Hank sapeva che portare alla luce la verità avrebbe distrutto la sua famiglia. Ha cercato di negarla, di non vederla, fino a quando essa non ha bussato alla sua porta, chiara e inevitabile. Ma Hank non si sbagliava: come previsto, quella verità porterà davvero alla distruzione, comporterà la sua fine.

Una fine che l’uomo affronta con coraggio e lucidità, senza lasciarsi ingannare da false speranze, senza scendere a patti con i criminali, ma rimanendo fermo e coerente come è sempre stato.

4) Saul Goodman

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È finita.

Su Saul Goodman impariamo poco in Breaking Bad, solo lo spin-off a lui dedicato riuscirà a fornirci maggiori informazioni sul suo passato.

Saul ci viene presentato come un uomo opportunista e alla ricerca del vantaggio personale. Un avvocato che agisce a confine con la legge e che non si pone limiti nell’oltrepassarla.

Se tramite Better Call Saul riusciamo a comprendere maggiormente le ragioni dietro alle sue azioni, l’immagine mostrataci in Breaking Bad rimane ferma a uno strato più superficiale, ci rivela un Saul legato solo a se stesso e ai suoi affari.

Un’idea che rimane costante fino alla fine della serie. Quando le cose iniziano a complicarsi, infatti, Saul non mostra alcuna incertezza nel decidere di abbandonare tutti: salvare la sua pelle è la cosa più importante. È finita, lui non vuole sapere più nulla, non vale più la pena di restare.

5) Marie Schrader

Stanno sorvegliando la scuola, probabilmente stanno sorvegliando anche casa tua. Cioè, so che Hank lo farebbe, è impossibile che Walt arrivi da te. Lo prenderanno di sicuro. Senza dubbio. Quel cretino arrogante si crede un genio del crimine, ma non lo è. Ma non si sa mai… nel caso remoto… tu devi stare attenta, ok?

Marie è forse il personaggio più ingenuo all’interno di Breaking Bad, incapace di cogliere le innumerevoli sfumature dell’uomo, fedelmente legata all’idea che il bene alla fine vince sempre.

Lo rivela anche nel suo ultimo dialogo con la sorella. Nonostante tutto il suo mondo sia caduto in mille pezzi, Marie rimane ancora la donna convinta che il male non possa vincere, resta ancorata alla convinzione che i criminali siano solo delle persone che non valgono nulla, dotati di una scarsa intelligenza.

Sottovaluta il pericolo, lo ha sempre fatto. Non sa che proprio mentre lei si trova al telefono con Skyler, Walt è già arrivato da lei. Nella sua mente una cosa del genere non è possibile, la DEA non può essere battuta. Ma è proprio in questa incapacità di vedere il vero volto mondo che Marie incontra il suo più grande limite: quello stesso limite che rende il suo personaggio uno dei meno amati dello show.

6) Skyler White

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Presto Flynn sarà a casa.

Nell’ultimo grandioso episodio di Breaking Bad, gli spettatori hanno avuto modo di dire addio ai vari personaggi che hanno accompagnato il loro cammino lungo la serie.

La scena che vede coinvolta Skyler White è una delle più intense tra i due coniugi White, quella in cui Walt rivela finalmente il movente delle sue azioni, il vero volto della sua anima.

“L’ho fatto per me”: con queste parole Walter confessa alla moglie la cruda verità dietro alla sua scelta, strappandole quell’ultimo brandello di speranza che l’uomo potesse aver agito per la famiglia. Ma per Skyler quella confessione non ha più importanza.

È finita, è arrivato il momento dell’addio. Adesso i suoi figli saranno al sicuro, questo è tutto ciò che conta. Ecco allora che, dopo qualche secondo di silenzio, la donna pronuncia le sue ultime battute all’interno della serie. Nessun commento, nessuna parola è rivolta a commentare ciò che ha sentito, non c’è più nulla da dire. Il pensiero è tutto rivolto a lui, a Flynn, il suo primogenito. Sta tornando a casa e al suo ritorno il padre non deve essere lì.

Non importa quanto sconvolgenti siano state le parole di Walter, non le interessa chiamare la polizia, farsi giustizia. Vuole solo che finisca, che finisca in tempo per non far soffrire ulteriormente i suoi figli, vuole solo che Flynn torni a casa e non incontri quell’uomo che ha distrutto la loro famiglia, vuole proteggere i suoi bambini, è tutto ciò che ha sempre voluto.

7) Jesse Pinkman

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Allora fallo da solo.

L’evoluzione di Jesse Pinkman in Breaking Bad è una delle più complesse ed emozionanti all’interno della serie. Un percorso lungo e travagliato che porterà il ragazzo dall’essere un semplice spacciatore di poco conto al ritrovarsi al bivio tra il bene e il male, in una scelta che vede contrapposta la fama di potere alla pace dell’anima.

Walter sarà l’artefice della rovina di Jesse, l’uomo che cercherà di accompagnarlo lungo la sua perdizione, corrompendo pian piano la purezza del suo cuore nel disperato tentativo di proteggerlo dal mondo e nell’inconsapevolezza di essere lui stesso la causa del male del ragazzo.

La porta verso per la libertà, Jesse la riuscirà ad attraversare solo alla fine, proprio tramite quelle ultime battute che chiudono il suo percorso nello show. Si tratta, in verità, di una serie di fotogrammi costruiti quasi interamente sugli sguardi, in cui poche e perfette parole si inseriscono a spezzare il ritmo della scena.

Dopo essere stato liberato da Walter, Jesse trova finalmente l’occasione per la sua resa dei conti con l’uomo. Per una volta è lui a tenere in mano la pistola, ad avere il potere. Tanto odio vive nel ragazzo, un odio profondo e immenso. Vuole premere quel grilletto, una parte di lui non desidera altro. È quello che anche Walt vorrebbe, morire per mano di Jesse, porre fine a quell’inferno.

Ma Jesse non è un assassino, non lo è mai stato. E non importa se Walt lo supplica di ucciderlo, non importa se sparare quel proiettile è la cosa che più desidera al mondo: Jesse ha solo un modo per diventare finalmente libero ed è dire di no. Il ragazzo abbassa la pistola, pronunciando le sue ultime parole a Walt, ribellandosi alla volontà di quell’uomo che per tanto tempo ha avuto il controllo su di lui.

Walt morirà lo stesso, lui lo sa. Ha visto quella profonda ferita che squarcia la sua pelle. Ma non sarà Jesse a porre fine alla sua vita, perché lui non è un killer, non è un cattivo. Finalmente ha fatto la sua scelta. Sale in macchina, preme sull’acceleratore, e un sorriso di gioia arriva a illuminare il suo volto: è finalmente libero.

8) Walter White

Addio Lydia.

Rivalsa, riscatto, potere. Sono questi i tre elementi che spingono Walt a trasformarsi da professore fallito e frustrato a re della metanfetamina. Walter White vuole urlare al mondo il suo valore, vuole essere temuto, invidiato, come mai è stato nella sua vita.

Ogni sua azione non è altro che un tentativo disperato di prendersi una rivincita verso quel mondo che lo ha sempre messo da parte, di vendicarsi per quegli anni passati nella mediocrità. Si tratta di un percorso graduale, lento e inevitabile. Scelta dopo scelta, omicidio dopo omicidio, Walt abbandona sempre più il suo volto umano, tramutandosi completamente in Heisenberg. Lo dimostra fino all’ultimo secondo della sua vita.

Stremato e ormai prossimo alla morte, Walt ha un’ultima conversazione con Lydia, la donna che ha tramato per eliminarlo dalla scena. Lei non sa ancora di aver perso e Walt ci tiene a comunicarglielo di persona. È per la donna che l’uomo ha orchestrato il suo ultimo piano: un veleno invisibile le è stato somministrato da diverse ore e Lydia non può più fare nulla per salvarsi.

Walter glielo comunica con estrema freddezza, è solo un altro punto da segnare nella sua partita contro il mondo, l’ennesima vittoria, ma anche l’ultima. A quel punto c’è solo una cosa che gli rimane da fare: salutare quel laboratorio che tanto ha amato e congedarsi dalla vita.

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