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Nell’arco di sessantadue episodi, Breaking Bad ha dimostrato di essere molto di più di una semplice serie tv. La storia di Walter White e del suo riscatto è travolgente, talmente profonda da stupire anche a distanza di anni. Poco importa se ricordiamo perfettamente ogni scena, ogni dialogo: per capire l’evoluzione di Mr. White, l’attenzione ai dettagli è fondamentale poiché essi sono la chiave per leggere le sfumature di un personaggio così complesso e affascinante.

La magistrale sceneggiatura dello show è ricca di frasi e citazioni che approfondiscono l’aspetto psicologico dei suoi protagonisti. Una, in particolar modo, rientra tra le più significative nell’universo ideato da Gilligan, poiché incarna perfettamente l’essenza di Heisenberg. Prima del glorioso impero creato da Walt, della famosa “I did it for me” e dell’addio finale, una scena della quarta stagione ha rapito gli spettatori ed è ricordata tutt’oggi come una delle più toste dell’intera serie.

Questa, tuttavia, non rappresenta soltanto l’istante in cui il protagonista ha avuto il suo momento di gloria. I am the one who knocks non è solo una minaccia o un avvertimento: è (anche) l’urlo disperato di chi vorrebbe affermarsi, ma ancora non ci riesce come vorrebbe. È la confessione di chi in fondo ha paura, ma non vuole arrendersi.

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La morte, stavolta, non c’entra nulla. Walter White infatti, dal momento in cui ha saputo di avere le ore contate, ha assaporato nuovamente il gusto della libertà. La sua preoccupazione più grande, nella 4×06, riguarda piuttosto il rischio di tornare a essere un uomo normale, un professionista padre di famiglia che si “accontenta” (dal suo punto di vista) dell’ordinarietà.

La morte in Breaking Bad si trasforma così in una sfida, in un countdown al quale giungere preparati.

Il protagonista non vuole andarsene nell’anonimato, ma raggiungere quella fama che in passato lui stesso si è negato. Per riconquistare un’indipendenza e un onore che nel tempo ha perduto, Walt non si fa alcuno scrupolo. È disposto a commettere un crimine dopo l’altro, a uccidere e a preservare il proprio dominio, pur di non mandare in fumo l’opportunità di essere ricordato e stimato come uno degli uomini più brillanti e potenti della storia.

Seguendo le vicende del protagonista di Breaking Bad abbiamo imparato a capirne la caratterizzazione, a compatirlo e odiarlo subito dopo. La dualità Heisenberg-Walt gioca un ruolo fondamentale nello show, perché gli improvvisi cambi di personalità riflettono lo scontro tra morale e ambizione.

I Am The One Who Knocks è quindi una delle frasi più forti, nonché profonde, dello show ed esplica perfettamente l’ardente desiderio di potere di Heisenberg. Dinanzi a una preoccupata Skyler che ne svaluta le (orrende) azioni, nel vano tentativo di farlo ragionare, l’uomo reagisce e con arroganza si prende tutti i meriti che la donna non gli riconosce, primo fra tutti quello di essere realmente un criminale incallito. Sfoga su di lei ogni frustrazione e, repentinamente, si cala nei panni del potente uomo che desidera essere, libero da vincoli e ostacoli che frenino la sua incessante corsa.

Walter si trasforma in Heisenberg che, spogliandosi delle vesti da uomo per bene (sia metaforicamente che fisicamente), lava via ogni debolezza e ogni rimorso, sulle note di una delle canzoni più importanti dello show.

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L’egocentrismo prende il posto dell’umiltà e della moralità che un tempo lo tenevano con i piedi per terra. Diviene il suo nemico numero uno, accompagnato soltanto dalla paranoia e dalla frustrazione dovute al fatto che Walt stesso non si sente più indispensabile.

Dinanzi alle proposte di Skyler, il cui obiettivo è quello di frenare il mostro che si nasconde dietro la maschera del marito, Walt rinnega la sua innocenza. Ammette di essere un uomo cattivo, un pericolo per chiunque finisca sulla sua strada, e lo fa con la tipica sfacciataggine di chi si sente minacciato da qualcuno – per il momento – più forte di lui. Ai suggerimenti che lo riducono a un omuncolo, a un inetto che non è consapevole di ciò che fa, egli risponde per le rime e si prende il merito di ogni terribile azione compiuta.

Anticipando l’iconico “I did it for me“, con più prepotenza e presunzione, egli ammette che dietro le giustificazioni usate per spiegare le sue terribili decisioni non c’è altro che lo sfrenato desiderio di eccellere.

Ambizioso e testardo, non può che urlare e scalpitare nel momento in cui le cose non vanno secondo i suoi piani.

L’uomo brillante ma remissivo, conosciuto all’inizio della storia, nella 4×06 subisce l’ennesimo colpo mortale. Sulla scena subentra Heisenberg, che combatte con le unghie e con i denti affinché il suo genio venga riconosciuto.

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Nell’episodio Cornered la frustrazione di Walt è quindi centrale. Egli vuole essere il protagonista della sua nuova vita e non un semplice tirapiedi. Brama la gloria, l’ammirazione, la fama, e l’idea che il mondo intero necessiti del suo lavoro è un conforto per il suo ego tale da renderlo, giorno dopo giorno, sempre più ingestibile.

Paura e ambizione, durante il confronto tra Skyler e Walt nella 4×06, si fondono indissolubilmente.

Walter White ha paura di fallire, di rimanere lo stesso “perdente” a cui tutti si erano ormai abituati. Per tale ragione ha un crollo, una reazione eccessiva dinanzi all’ingenua proposta della moglie di metter fine alla vita da criminale per cui potrebbe non essere portato, di voltare le spalle all’occasione che la morte gli ha offerto, prima di prenderlo a sé.

Per il protagonista di Breaking Bad mollare non è mai stata un’opzione: “I am the one who knocks” rivela la frustrazione di un uomo insoddisfatto, la cui minaccia si traduce in un’unica, eterna promessa: non fermarsi mai.

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