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Le origini del potere: chi si nasconde dietro l’impero di Gustavo Fring?

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Breaking Bad e Better Call Saul

Un cileno dalle umilissime origini, cresciuto in una baracca costruita con materiali di fortuna, è diventato uno degli uomini più potenti degli Stati Uniti. Un vero imperatore, un boss temutissimo. Dietro la facciata dell’imprenditore senza macchia si nasconde un criminale spietato. Dietro il buon Gustavo, proprietario dell’innocente catena di fast food Los Pollos Hermanos, si nasconde l’intoccabile Fring, signore indiscusso della droga. Ma chi è davvero? Cosa nasconde il passato di uno dei personaggi più affascinanti nella storia delle serie tv?

Non sappiamo niente, o quasi. Lo conosciamo da anni, eppure confidiamo nei prossimi episodi di Better Call Saul per capirci qualcosa. Abbiamo bisogno di scavare a fondo e indagare. Non ci accontentiamo più di vedere quel che diventerà senza avere idea di quel che è stato un tempo. Perché Gustavo Fring è un rebus seducente. E siamo sicuri che la scoperta delle sue origini ci permetterebbe di guardarlo con occhi diversi e sorprenderci ancora un po’. Non sappiamo niente, o quasi. Ma per fortuna abbiamo qualche riferimento. Sufficienti per provare a fare luce.

Better Call Saul

Ci aveva già provato Hank Schrader, senza ottenere tuttavia grandi risultati. L’agente della DEA, impegnato nelle indagini sulla morte di Gale Boetticher, aveva ricostruito la vita di Fring, ma non aveva trovato granché. Almeno fino al 1986, anno in cui l’imprenditore era emigrato in Messico. I registri pubblici cileni, infatti, non presentavano traccia del giovane Fring, ombra oscura apparentemente inesistente. La spiegazione data dal diretto interessato allo stesso Hank convinse tutti: il regime di Pinochet non aveva gran cura dei documenti anagrafici, e la DEA lo sapeva bene.

Ma è solo un caso? Fring era davvero un personaggio anonimo? Niente ci vieta di pensarlo, ad eccezione di un elemento: il cileno era già un intoccabile all’epoca del primo contatto col Cartello di Don Eladio. “Sappiamo chi sei”, gli disse il boss mentre scorreva il sangue dell’amico Maximilian (Hermanos, ottavo episodio della quarta stagione di Breaking Bad). E per questo non morì, anche se le sue azioni furono giudicate oltraggiose. Perché un Cartello con quel potere avrebbe dovuto temere un Fring qualunque? Perché uccidere solo il suo socio? Preparatevi, ora viene il bello.

Hector Salamanca, infatti, si è riferito a lui in una circostanza con un appellativo curioso: “grand generalissimo”. Fring, nato dal nulla con un cognome chiaramente tedesco, è stato un militare? Oppure si trattava solo di una definizione sarcastica? Delle due l’una, ma la sopravvivenza di un signor nessuno ad una situazione, quella menzionata poco fa, che avrebbe visto morire chiunque altro, ci fa propendere maggiormente per la prima ipotesi. E se così fosse, per chi avrebbe combattuto il giovane Gus?

Better Call Saul

Forse Augusto Pinochet. Diversi storici hanno affermato a più riprese che il dittatore cileno, al potere dal 1973 al 1990, sia stato complice, tra le altre cose, anche di ingenti traffici di droga destinati a mezzo mondo, utili per arricchire se stesso e finanziare il suo regime. Non saremo noi a sbilanciarci sulla questione, ma una cosa è certa: non è irrealistico ipotizzare che Fring possa esser stato un personaggio influente nei quadri militari di Pinochet e abbia dato avvio ai traffici personali che hanno caratterizzato prima e dopo le sue fortune imprenditoriali.

Diversi redditors hanno dato forza alla teoria con la sottolineatura dell’anno d’arrivo di Fring in Messico, il 1986. Lo stesso dell’attentato fallito a Pinochet, colpito dal FPMR (Frente Patriótico Manuel Rodríguez). La cellula terroristica, braccio armato del Partito Comunista Cileno, è associata a sua volta in altre teorie alla figura di Fring, ma non vogliamo crederci: Gus ha ottenuto il visto per gli Stati Uniti nel 1989, e non sarebbe semplice giustificarlo se l’uomo avesse fatto parte in precedenza di un nucleo armato di estrema sinistra.

È più convincente la prima ipotesi: Fring, membro attivo del regime di Pinochet, avrebbe lasciato il Paese e fatto sparire ogni traccia di sé nel momento in cui il dittatore apparve vulnerabile, continuando all’estero la scalata verso il successo. Ma non è tutto. Perché il suo cognome è ingombrante e un dubbio ci tormenta: perché è chiaramente tedesco e le sue attività fanno parte di una multinazionale, la Madrigal, a sua volta proveniente dalla Germania? È figlio di un ex nazista che come tanti altri sarebbe fuggito in Sud America dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale?

Better Call Saul

L’ipotesi è affascinante, anche perché molte di queste figure hanno poi trovato centralità in diversi regimi di estrema destra, ma la rivelazione fatta nel sesto episodio della quarta stagione di Better Call Saul sembra smentirla: le umili origini e un’infanzia trascorsa in una baracca con un albero di lucuma come unica fonte di sostentamento non sembrano tradire niente in questo senso. Al contrario. Il cognome tedesco e le connessioni con la Madrigal non possono essere giustificate in questo modo. Ma il coinvolgimento potenziale nel regime di Pinochet rimane.

Non vediamo l’ora di avere una risposta definitiva. Gustavo Fring è uno dei personaggi più iconici di sempre anche in virtù dei misteri e i coni d’ombra che lo caratterizzano continuamente sul piano psicologico e storico, ma conoscere il suo passato ci permetterebbe di vivere ancora più intensamente il suo “presente” in Better Call Saul e il suo “futuro” in Breaking Bad. Succederà? Non è da escludere: Hector Salamanca, vittima e carnefice in una guerra all’ultimo sangue con l’imperatore cileno, non potrà far altro che ascoltarlo a lungo.

Antonio Casu 

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