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Il Re – L’anteprima della seconda stagione del prison drama Sky con Luca Zingaretti

Dal 12 aprile fa il suo ritorno Il Re, produzione Sky Original con Luca Zingaretti nei panni del direttore del carcere San Michele Bruno Testori. Noi di Hall of Series abbiamo potuto assistere all’anteprima della seconda stagione della serie, con la conferenza stampa dei protagonisti. Presenti all’evento i membri del cast Luca Zingaretti, Isabella Ragonese, Thomas Trabacchi e Caterina Shulha, il regista Giuseppe Gagliardi e gli sceneggiatori Peppe Fiore e Alessandro Fabbri.

I protagonisti hanno parlato di questo secondo capitolo de Il Re, visibile ovviamente su Sky e in streaming su NOW. Si riparte dal finale del primo atto, dalla caduta rovinosa del monarca Bruno, finito dietro le stesse barre che prima simboleggiavano il suo potere. Testori dovrà, dunque, resistere in prigione e anche trovare un modo per uscire da questa situazione, e per farlo gli toccherà accettare compromessi rischiosi. Il prison drama di Sky (di cui qui vi avevamo raccontato alcune curiosità) sta per vivere un elettrizzante secondo capitolo e i protagonisti della serie, nell’anteprima, hanno fornito diversi spunti interessanti su ciò che vedremo.

Il Re: Luca Zingaretti e la seconda stagione

Ad aprire le danze è lo stesso Luca Zingaretti, che ha così presentato la seconda stagione de Il Re: “La prima stagione finiva con questo tonfo sordo e dolorosissimo di Bruno (qui potete recuperare la recensione del finale). Il monarca assoluto del carcere, che aveva governato con metodi discutibili, si ritrova in una cella buia e oscura, con i suoi fedelissimi pretoriani trasferiti e soprattutto coi prigionieri che non vedono l’ora di vendicarsi. Bruno deve innanzitutto rimanere vivo e poi cercare di capire come uscire da questa situazione.

Nella seconda stagione Bruno vive uno stato continuo d’incertezza, anche quando riuscirà a tirarsi fuori dagli impicci rimane in questo stato. Mattia Torre diceva che l’inferno è pieno di seconde stagioni, con questo voglio dire che le seconde stagioni difficilmente riescono a rispettare le aspettative create dalle prime, ma io sono soddisfatto di come è venuta questa stagione“. Una soddisfazione dovuta anche al successo all’estero riscontrato dalla serie: “Questo è un grande motivo di orgoglio e ci dimostra ulteriormente che abbiamo fatto un buon lavoro”.

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Isabella Ragonese e Luca Zingaretti: immagini Sky

Isabella Ragonese e le new entry della seconda stagione de Il Re

Al fianco di Luca Zingaretti torna in questa seconda stagione de Il Re Isabella Ragonese, interprete di Sonia Massini. Così l’attrice sul suo personaggio: “Questa seconda stagione dà la possibilità di approfondire delle cose presenti già in forma embrionale nella prima. Sonia la definisco una sorta di Amleto, un personaggio shakespeariano perché si pone continuamente dei quesiti e s’interroga tanto. Lei per Testori prova grande ammirazione, ma anche paura di diventare come lui e queste due dinamiche si vedono ancora di più in questa seconda stagione. I miei personaggi? È vero che ho sempre fatto personaggi più positivi e solari, ma qui è stato bello interpretare un personaggio più cupo e così ombroso”.

Tra le new entry troviamo invece Thomas Trabacchi nei panni di Mancuso, magistrato finito al San Michele su cui Testori ha il compito di indagare: “Mancuso è un personaggio che si trova in una situazione completamente nuova. Ha perso tutto il suo potere e si trova in un contesto inedito, a cui si approccia con molto timore. Intorno a lui ci sono sempre delle oscurità, Mancuso sembra una vittima, ma non siamo sicuri che lo sia”.

Un altro volto nuovo è quello di Caterina Shulha, che interpreta Claudia Agosti, l’avvocata di Mancuso, che si trova a dover collaborare e confrontarsi con Testori. Così l’attrice: “Claudia Agosti è un personaggio molto coraggioso. È stato molto stimolante interpretare questo personaggio luminoso che entra in un mondo oscuro e lo fa con determinazione e sicurezza. Claudia riesce a tenere testa a Bruno e io stessa ero ansiosissima di lavorare con Luca, con cui non avevo mai lavorato e per cui nutro una stima pazzesca. Il rapporto tra Claudia e Bruno è molto interessante, i due appartengono a molti diversi ma si tengono testa e s’influenzano anche”.

La parola a regista e sceneggiatori

Nel corso dell’evento sono intervenuti anche il regista della serie, Giuseppe Gagliardi, e due dei tre sceneggiatori, Beppe Fiore e Alessandro Fabbri. Così il primo ha commentato questa seconda stagione de Il Re: “Ritrovare tutti è stato bello, ormai eravamo diventati una famiglia. In questa seconda stagione c’è un’apertura maggiore. Il prison drama si fa meno claustrofobico, rimane il chiaroscuro della vita in carcere, ma le linee narrative in questa seconda stagione portano i protagonisti molto di più all’esterno e quindi si racconta anche la realtà fuori dal carcere”. Se avete appena cominciato a recuperare Il Re in vista della seconda stagione, potete leggere la recensione delle prime puntate della serie.

Questo invece il commento dei due sceneggiatori: “C’era una grossa chance di racconto visto il finale della prima stagione. La caduta del protagonista all’inferno era un punto di vista eccitante e ci siamo resi conto che questa seconda stagione, tra le varie cose, parla della perdita di sicurezza. Prendiamo, dunque, un protagonista forte come Bruno Testori e lo sottoponiamo a un crash test incredibile. In questa seconda stagione tutte le certezze di Bruno vengono minate. Il Re ha trovato un equilibrio tra il plot e l’approfondimento sul protagonista. Era fisiologico mettere alla prova Bruno con un nemico che lo sfida apertamente, una sorta di suo doppio simmetrico come il magistrato Mancuso“.

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Le guardie del carcere San Michele: immagini Sky

Il Re e il focus sulle carceri

Essendo Il Re ambientata in un carcere, e mostrando parte delle dinamiche che lì avvengono, alcune domande si sono concentrate proprio su questo aspetto. Lo stesso Luca Zingaretti ha parlato ampiamente di tale argomento: “Il fine della storia non è denunciare la situazione delle carceri italiane. Il prison drama è un genere che racconta una realtà particolare, ovvero una realtà costretta, dove per forza di cose i conflitti esplodono. Quello che ho imparato frequentando le carceri e parlando con ex detenuti è una cosa sorprendente, ovvero un lato umano del vivere nelle carceri, dove le amicizie che nascono diventano per la vita, cementate da esperienze così dure. Noi ne sappiamo veramente poco di questi contesti, solitamente quello che si vede rappresentato non corrisponde alla realtà.

La situazione delle carceri in Italia è però drammatica. Siamo stati più volte sanzionati da organismi internazionali e la situazione è peggiorata nell’ultimo anno anche perché sono aumentati i suicidi dei detenuti, specialmente di detenuti che non dovevano stare in carcere, e anche degli agenti di custodia. Abbiamo delle strutture fatiscenti, in cui mancano gli spazi necessari nelle carceri moderne. E soprattutto manca il concetto di carcere come luogo in cui redimersi e preparare il reintegro del detenuto in società. Purtroppo oggi parlare di riforma del sistema carcerario è difficile, ma resta il fatto che la nostra situazione è drammatica”.

Luca Zingaretti e il rapporto con Bruno Testori

Il protagonista de Il Re ha parlato diffusamente anche del suo personaggio, il complesso Bruno Testori. “Non credo che il mio sia un personaggio cattivo. Come attore non ho mai giudicato il mio personaggio, piuttosto ho sempre cercato di capire i meccanismi del suo comportamento. Credo che Testori sia un servitore dello stato che poi ha perso il proprio cammino. Ha fatto della sua missione un’ossessione e ha cominciato a derogare, perdendo la bussola. Lui fa delle cose decisamente discutibili, ma ha un senso etico. Non agisce per un tornaconto personale, anzi. In virtù di ciò, sia da attore che lo interpreta che anche da spettatore, condanno Testori per alcune cose, ma non posso non provare empatia per altri aspetti”.

Un pensiero anche sul passaggio da Montalbano a Testori: “Io sono sempre stato un attore molto incosciente. Raramente mi sono interrogato sulle conseguenze delle mie scelte artistiche. Ho sempre fatto con molta gioia Montalbano, poi in questo caso non ho accettato di fare Bruno per allontanarmi da Montalbano, ma perché mi è stata proposta questa storia e mi è piaciuta”.

Infine al protagonista viene posta anche la fatidica domanda su un’eventuale terza stagione. Inizialmente Zingaretti glissa, poi risponde così: “Non lo so. Al momento non si parla di terza stagione. La rifarei? Io ho amato lavorare in questa stagione. Per me una terza stagione ci starebbe, ma vediamo. Al momento non se n’è parlato”.

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Caterina Shulha, una delle new entry di questa stagione

Una breve recensione senza spoiler della seconda stagione de Il Re

Grazie a Sky, oltre ad aver assistito alla presentazione della seconda stagione de Il Re, abbiamo potuto anche guardare in anteprima i primi quattro episodi del nuovo capitolo. Rigorosamente senza alcuno spoiler, possiamo parlarvi brevemente di ciò che vedremo. Come ha sottolineato anche lo stesso Luca Zingaretti, ci eravamo lasciati con Bruno finito all’inferno, in lotta per conservare la vita e riprendersi il regno. In questa seconda stagione Testori sarà messo duramente alla prova, verrà sfidato e spinto ai suoi limiti. L’azione si dipana tra il carcere e l’esterno e, ancora più che nella prima stagione, ciò che accade fuori ha un’importanza cruciale, che si riflette nel microcosmo del San Michele.

Il prison drama di Sky si fa ancora più oscuro e cupo. Immancabile il ragionamento sul confine tra bene e male, su quella linea labile a cavallo della quale si muovono praticamente tutti i protagonisti della serie. Il Re è una serie capace di mescolare abilmente azione e introspezione, grazie alla combinazione tra scrittura, regia e interpretazione. Un altro prodotto di altissimo livello di Sky (di cui l’Italia aveva un gran bisogno), che molto presto si prenderà la scena con la seconda, attesissima, stagione.