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A casa tutti bene – La recensione in anteprima dei primi episodi della seconda stagione della serie Sky

A partire da venerdì 5 maggio vedrà la luce, su Sky, la seconda stagione di A casa tutti bene, serie scritta da Gabriele Muccino nata come reboot del suo omonimo film e che lo scorso anno, con la prima stagione, si è aggiudicata il Nastro d’argento come miglior serie tv. Attesa alle stelle, dunque, per il ritorno delle avventure della famiglia Ristuccia, tra drammi, intrighi e tensione alle stelle. Si riparte dall’intenso finale della prima stagione, da quell’oscuro segreto rivelato da Alba, che tantissime ripercussioni avrà su tutti i membri della famiglia, e dal tragico incidente di Ginevra, le cui condizioni sono uno dei nodi cruciali di questa seconda stagione di A casa tutti bene.

Al centro del racconto c’è sempre la grande impresa di famiglia, il ristorante “San Pietro”, che dopo tutte le vicissitudini occorse al nucleo familiare si trova a vivere un momento di stanca, ma alle cui sorti ancora una volta è legato il destino sia dei Ristuccia che dei Mariani, motivo per cui tutti i membri della famiglia si trovano a orbitare intorno al ristorante, mentre sono alle prese con i propri problemi e i progetti personali. Come detto, la serie farà il suo esordio a partire da venerdì 5 maggio, con un doppio appuntamento che poi verrà replicato nelle settimane successive, ma dopo aver assistito alla presentazione della serie, abbiamo potuto gettare uno sguardo in anteprima alle puntate. Sono otto gli episodi che compongono la seconda stagione di A casa tutti bene, per un totale di quattro appuntamenti previsti per il venerdì sera su Sky. Noi di Hall of Series vi accompagneremo nella visione dell’attesissima produzione Sky Original con un ciclo di recensioni settimanali, ma intanto diamo un’occhiata in generale alla nuova stagione, con una recensione senza spoiler di ciò che vedremo nelle prossime settimane.

A casa tutti bene: una storia familiare tra vecchi e nuovi volti

Lo abbiamo detto, si riparte dal finale della prima stagione e i primi istanti di questo nuovo capitolo della serie devono fare i conti proprio con ciò che è successo ad Ansedonia. Avevamo lasciato la famiglia Ristuccia nel caos più totale dopo la rivelazione del segreto di Alba e nei primissimi momenti della seconda stagione ritroviamo questa tensione giunta al culmine ed esplosa. Con una serie di passaggi a dir poco concitati si consumano le conseguenze del finale della prima stagione, con una tensione incalzante fino al divisivo salto temporale di ben un anno, che ci presenta una situazione nuova, ma non per questo meno intricata.

A un anno di distanza, tutti i membri della famiglia si trovano ancora a dover fare i conti con ciò che è successo 365 giorni prima, ma nel frattempo hanno anche nuove situazioni da gestire. Carlo ha ormai avviato il suo progetto in Sardegna insieme all’ex moglie Elettra e all’amico Maurizio, mentre segue le condizioni cliniche di Ginevra. Paolo è tornato a lavorare al ristorante per sostentarsi, ma si trova di fronte a una durissima battaglia contro Olivia per l’affido di suo figlio. Sara si è gettata corpo e anima nel lavoro e per risollevare le sorti del San Pietro contatta lo chef stellato George Solari, con cui scatta immediatamente una profonda intesa. Dall’altra parte della famiglia, invece, le condizioni di salute di Sandro precipitano terribilmente, mentre Luana e Riccardo provano finalmente a trovare il loro equilibrio con la nascita del figlio. Alba e Maria, testimoni di quell’oscuro segreto, fanno i conti invece con quella complessa rivelazione di un anno prima.

Al fianco dei volti noti della serie troviamo anche delle new entry. Abbiamo parlato dello chef George Solari, interpretato da Tom Leeb, ma altri ingressi freschi nel cast della serie, pronti a sconvolgere la storyline di Paolo sono Rebecca, un’avvocata amica di Sara che aiuterà il secondogenito dei Ristuccia nella sua delicatissima causa, e Pierrick, il nuovo compagno di Olivia pronto ad avere un impatto molto forte sulla sua vita e su quella del piccolo Giovanni. I due nuovi personaggi hanno i volti di Camilla Semino Favre e Yan Tual. Il cast si fa ancora più corale in questa seconda stagione di A casa tutti bene, accentuando uno dei tratti fondamentali dell’intera produzione.

A casa tutti bene (640×340)

Un grande dramma familiare

Lo avevamo già visto nella prima stagione, ma questo secondo capitolo di A casa tutti bene esemplifica ancora di più l’intera cifra della produzione mucciniana, improntata verso il grande dramma familiare. L’impressionante cast corale funziona benissimo in una serie che s’intreccia sempre di più, tra segreti del passato e scelte complesse del presente, disegnando un quadro sempre più oscuro, che aumenta esponenzialmente la tensione esplosa nel finale della prima stagione. Come ha ammesso lo stesso Muccino, la potenza del dramma che i personaggi vivono in questi nuovi episodi aumenta notevolmente, assumendo anche tinte più oscure e provocando tensioni pronte a esplodere in modo ancora più fragoroso rispetto a quello che abbiamo visto nel precedente ciclo di episodi.

Dopo il successo della prima stagione, A casa tutti bene torna più ambiziosa che mai, pronta ad arrovellarsi ulteriormente intorno alle proprie dinamiche, spesso tossiche e disfunzionali, sempre totalizzanti per i personaggi che sembrano non riuscire a trattenere il fiato mentre una vorticosa marea li inghiotte e li trascina sempre più a fondo. Quella marea è proprio la famiglia, il grande tema di fondo che rimane vivo anche in questa seconda stagione, quel luogo dove si cerca sempre di salvare le apparenze. Tutto bene a casa, si dice di solito quando ci si trova davanti alla domanda di qualche conoscente, eppure raramente è così e Muccino mette a nudo queste crepe, portandoci sempre più a fondo insieme ai Ristuccia, la cui unica speranza di salvezza è proprio quella di allontanarsi da quella famiglia a cui però sembrano dover rimanere, inevitabilmente, legati. In gioco arriva a esserci persino la sopravvivenza dei singoli, le cui problematiche assumono una dimensione ancora più estrema.

A giudicare dai primi episodi, la seconda stagione di A casa tutti bene conferma l’alto livello della prima, portando l’intero dramma a un livello molto più ampio. Nelle settimane che verranno vedremo sempre più tensioni, un crescendo costante di patimenti e difficoltà, ma anche numerosi tentativi di districarsi in questa complessa trama familiare, dove ognuno, alla fine, cercherà di perseguire il proprio interesse. Tanti singoli drammi in un complesso e trionfale dramma collettivo: Gabriele Muccino è tornato esasperando ancora di più la sua grande tragedia familiare e A casa tutti bene, dopo l’ottima prima stagione, è pronta a ripetersi su Sky con un secondo capitolo più complesso e ambizioso.