Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » American Horror Story » American Horror Story 10×04, la Recensione: il dottore ha detto non più di una pillola al giorno

American Horror Story 10×04, la Recensione: il dottore ha detto non più di una pillola al giorno

Siamo sopravvissuti a una casa infestata e al suo perverso Rubber Man, siamo sfuggiti alle grinfie degli esperimenti nazisti e del demonio all’interno di un manicomio. ci siamo uniti alla congrega, abbiamo visto una spettacolo di freak, abbiamo alloggiato all’hotel Cortez, ci siamo recati nei luoghi perduti di Roanoke, abbiamo osservato al declino della democrazia e all’Apocalisse e, infine, abbiamo fatto un viaggio indietro nel tempo fino al 1984. Adesso, per la sua decima stagione, American Horror Story ci porta a Princetown, cittadina sul gelido mare del Massachussets dove le notti nasconde più di un segreto per i malcapitati che arrivano in città.

Nuovo episodio per American Horror Story: Double Feature ma in realtà nessun avanzamento nella trama. La puntata di oggi ci porta infatti indietro a cinque anni prima dell’arrivo della famiglia Gardner, quando la pillola nera faceva il suo ingresso a Provincetown per la prima volta cambiando radicalmente gli equilibri della cittadina e le vite di alcuni suoi abitanti. Nessuna novità quindi ma un interessante sguardo al passato che ci permette di conoscere meglio la storia di due personaggi principali di questa decima stagione: Belle Noir e Austin Sommers.

ATTENZIONE! Questa recensione contiene SPOILER, se quindi non avete ancora visto la puntata vi consigliamo di tornare più tardi.

American Horror Story

Cinque anni prima. In città arriva un’elegante donna intenzionata a trasferirsi e, soprattutto, a non essere disturbata da nessuno. La donna senza nome, nota solo come “La Chimica“, è una scienziata affiliata al governo venuta in città per testare la sua nuova invenzione. Una sera al Muse, si avvicina a Mickey rivelandogli le sue intenzioni e lo scopo della pillola nera. Apparentemente, il governo vorrebbe creare il solito esercito perfetto di super soldati, senza sentimenti e disposti a seguire pedissequamente gli ordini. Per fare ciò è necessario studiare attentamente il cervello umano e estrapolare quella parte deputata al pensiero creativo e individuale. Tutta questo spiegone da parte della Chimica a noi non è che poi soddisfi del tutto e, chissà, magari ci attende un colpo di scena sul finire della stagione. Almeno ce lo auguriamo. La scienziata paga Mickey affinché le procuri delle cavie sulle quali testare la pillola, specificando i diversi effetti nel caso di persone creative o meno. Un amico di Mickey e cantante decide di sottoporsi alla sperimentazione credendo di essere il futuro Hozier e ignaro di essere il prossimo Pitbull. Per la testa pelata non per altro.

Il destino del poveretto è ormai segnato e American Horror Story 10 non mostra alcuna pietà per coloro che “non hanno talento”. L’uomo calvo si trasforma in poco tempo in un bestia assetata di sangue sotto lo sguardo insensibile della Chimica.

Chi invece dà una svolta totale alla propria vita è Sarah Cunningham, la futura Belle Noir. Sarah è una scrittrice talentuosa ma senza fortuna, ignorata non solo dalle case editrici ma anche dal marito che la tratta male e non la rispetta. Una sera, Sarah incontra Mickey e insieme decidono di dimenticare i problemi tra droga e alcool. Quando Mickey le parla della pillola nera, Sarah si propone come cavia e la Chimica ne è altrettanto convinta notando il potenziale artistico della donna. L’aspirante scrittrice scrive e finisce un libro in una notte e, come ultimo gesto liberatorio, uccide il marito che fino alla sera prima l’aveva tradita e umiliata.

Solo nuovi inizi in questa puntata di American Horror Story. La trasformazione di Sarah in Belle Noir è quella in una scrittrice di successo, un vampiro e anche una donna che ha perso la propria dolcezza e umanità.

American Horror Story

Due anni dopo. Mentre il povero uomo calvo si aggira per la città indossando un lungo cappotto vintage, Belle Noir decide di dare una spolverata al suo armadio e ai suoi denti. Una sera, Belle entra in un locale e fa la conoscenza di un giovane ragazzo senza speranze. Austin Sommers voleva sbarcare il lunario con uno spettacolo teatrale scritto da lui stesso ma rimasto senza soldi e senza produttore si è visto costretto a fare spettacoli vestito da drag queen. Menzione speciale a Eureka, figura famosa nel panorama di Ru Paul’s Drag Race, che qui interpreta la drag queen antipatica, scomoda e perfida che cerca di demoralizzare lo spirito di Austin in tutti i modi. Notando del talento, Belle offre ad Austin una pillola nera promettendogli un nuovo inizio e il ragazzo accetta prontamente. I due si recano poi a casa delle altre drag, compiendo il loro primo massacro. Anche Austin, come Sarah, ormai non esiste più. Al suo posto vive una versione senza cuore e senza pietà alimentata solo dalla fame di sangue e di successo.

American Horror Story 10 è una metafora spiacevole ma potente sul successo e su cosa si è disposti a perdere per ottenerlo.

Come Harry e la piccola Alma, anche Austin e Sarah non hanno resistito al canto della pillola pronti a rinunciare alla loro stessa umanità in cambio della fama. Ma a quale prezzo? American Horror Story ci pone davanti un interessante quesito. Vale la pena vivere una vita a metà in nome di un successo vuoto e senza sentimento, che i personaggi stessi non riescono a vivere a pieno perché derubati di quelle emozioni prettamente umane. Molto interessante il discorso della Chimica riguardo il perché i soggetti diventino affamanti di sangue. Nel caso delle persone senza talento è proprio quell’assenza a portarli alla pazzia, incapaci di vivere con la propria mediocrità. Nel caso dei talentuosi, invece, è l’arroganza ad alimentare la fama e ad annullare l’empatia.

Scopri Hall of Series Plus, il nuovo sito gemello di Hall of Series in cui puoi trovare tanti contenuti premium a tema serie tv