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Immaginiamoci la seconda stagione di 1899

Baran bo Odar e Jantje Friese: vi dicono niente questi nomi? Marito e moglie nella vita reale, i due hanno deciso di esserlo anche nell’arte, dando vita niente di meno che a quel capolavoro di nome Dark. Ora riuscite a capire di chi stiamo parlando? Ecco, i due non si sono limitati solo a Dark perché successivamente hanno creato anche un nuovo progetto, dal titolo 1899, che però è stato cancellato dopo un’unica stagione. Come mai esiste questa assurda e immotivata convinzione che tra gli sceneggiatori – o produttori o registi – gli unici veramente bravi possano essere solo i grandi nomi che hanno lavorato a una miriade di film e serie tv? È un’assurdità bella e buona! L’arte è arte e non ammette in alcun modo superficialità come questa, anche perché sia Dark che 1899 sono dei prodotti davvero validissimi.

1899
(Il bambino 640×360)

La trama di questo nuovo lavoro appare subito diversa dal solito soprattutto per quanto riguarda l’ambientazione, perché sono poche le volte in cui siamo stati spettatori di una storia ambientata su di una nave, tanto più in tutte le puntate di una serie tv. Il Kerberos trasporta infatti un numero indefinito di ospiti a bordo, tutti diretti verso un’unica destinazione: New York. Già dalla prima puntata si intuisce che non si tratta di una serie tv standard, e lo si capisce dal più piccolo dettaglio, come può essere un oggetto o un’inquadratura, fino a quello più significativo, ad esempio le vite così particolari e profonde dei protagonisti. Così, puntata dopo puntata, capiamo chi è il giovane e bellissimo operaio dai biondi capelli, la taciturna e silenziosa geisha dalle rosse labbra e così via. Chi invece, ci sembra di non arrivare mai a conoscere sono proprio loro: quei personaggi che non vanno capiti, mai, fino all’ultimo momento, quello perfetto per farli uscire allo scoperto. Così, non sapremo affatto dello sconosciuto con il lungo cappotto nero o dello strano bambino trovato nella vicina nave abbandonata. Questo è il talento della coppia di diamante Odar-Friese: lasciare lo spettatore curioso, fremente, appassionato, lì davanti allo schermo in attesa famelica di divorare la verità.

1899, comunque, è stato tanto osannato quanto criticato e, nella speranza forse vana che qualche casa di produzione si prenda la briga di produrla per una seconda stagione, perché non proviamo a sognarla? Io vorrei fosse più o meno così…

1899
(Maura 640×360)

Dove siamo rimasti

L’ultima puntata della serie ci ha lasciati davvero sbigottiti, con uno tsunami nel cervello e una sola, insistente frase che si ripeteva all’infinito dentro di noi: “COME – È – POSSIBILE?”.
La scena in questione infatti termina con Maura che si ritrova improvvisamente in una capsula a misura umana e che si sgancia dalle tempie due grossi sensori, come a volersi “staccare” dalla capsula stessa. E noi lì, davanti allo schermo a capire come diavolo sia stato possibile che un attimo prima ci trovassimo sul Kerberos – o nella realtà parallela creata da Maura stessa – e un attimo dopo in una sottospecie di laboratorio scientifico mai visto prima di allora. Per giunta, nei secondi successivi, non è l’unica cosa che ci pare assurda perché, oltre alla capsula della donna, ce ne sono altre ancora accanto a essa: quella di Eyk, di Lucien, di Clemence e di Krester, insomma di tutti quelli che erano presenti sulla nave insieme a lei. Tutti quelli morti uno dopo l’altro in quel tremendo loop condannato a ripetersi all’infinito finché non ne fosse arrivata la soluzione. E quello che ci appare nei successivi minuti è ancor più sbalorditivo: man mano che la telecamera si allontana dal volto di Maura, lentamente, scopriamo infatti che non si tratta affatto di un laboratorio normale ma di uno situato su una navicella nello spazio sconfinato. UNA NAVICELLA NELLO SPAZIO. Ora, in questo esatto momento della serie. Come ci siamo finiti? E perché? A quale scopo? Maura appare devastata, sconcertata, allibita – figurarsi noi! – e trova subito dopo un piccolo schermo con su attaccato un biglietto che dice: “Che il tuo caffè faccia effetto prima della realtà“. Lo schermo poi si illumina e appare ora un nuovo messaggio, questa volta digitale, che dice: “Missione di sopravvivenza, passeggeri 1423, equipaggio 550, data: 19 ottobre 2099”, e un messaggio da parte di Ciaran – suo fratello – che recita:

Ciao sorella, benvenuta nella realtà.

Ricordate? Lo ricordate lo spettacolo pirotecnico nel vostro cervello, arrivati a questo punto? Io, molto bene.

1899
(Sulla navicella 640×360)


Dove potremmo andare

Ma come potrebbe dunque continuare la serie tv? Maura si ritrova nello spazio più sconfinato: cosa ricorda esattamente? Tutto? Si ricorda del Kerberos? Di Daniel? Del loro figlioletto? Senz’altro Maura dovrebbe ripartire da ciò che è accaduto, reale o irreale che sia stato. Per salvarlo dalla morte, lei e Daniel hanno creato una realtà parallela dove poter restare assieme al loro bambino, dove continuare a essere una famiglia e questo deve rappresentare per lei il punto fermo, ciò a cui deve necessariamente aggrapparsi per non impazzire, sola e spaesata nel bel mezzo dello spazio su di una navicella. D’altronde è questo che fa l’amore: ti salva quando ti senti perduto.
E se fosse partito tutto da suo fratello? Proviamo a immaginarcela in questo modo: suo fratello, traumatizzato e segnato da un padre così severo e mentalmente instabile, impazzisce lui stesso emulando suo padre in un assurdo esperimento. Tale esperimento avrebbe un fine ben preciso: capire e analizzare come possono reagire un gruppo di persone rinchiuse su una nave in mezzo all’Oceano, credendo di impazzire. Far rivivere loro le esperienze più terribili e strazianti della loro vita, ancora e ancora, spingendoli a trovare una soluzione e, se questa non venisse trovata, continuare e continuare ancora in un loop infinito dal quale si potrebbe uscire solo se si arrivasse alla soluzione.

Fin dove si potrebbe spingere un essere umano per smettere di soffrire e ottenere la felicità?

(Il Kerberos 640×360)

La domanda però ora sorgerebbe spontanea: perché dar vita a questo esperimento nello spazio e non sulla Terra? Beh, il tutto potrebbe spiegarsi con il fatto che ci troviamo, a detta di suo fratello, nel 2099 e, visto l’andazzo del nostro Pianeta e di noi bestie selvagge che lo abitiamo, potrebbe tranquillamente essere accaduto che la Terra sia invivibile e che l’umanità sia ora esclusivamente in quella nave spaziale. Troppo The 100 vibes”? Non saprei, magari lo scopo di questo esperimento potrebbe essere proprio questo: capire l’essere umano e il suo più profondo IO per tentare un ritorno a un’umanità diversa, capace di difendersi dal dolore e di non soccombere di fronte a esso. Maura potrebbe risvegliare il suo Daniel e farsi aiutare proprio da lui a capire il perché si trovino lì e che cosa sappia suo fratello di tutta la faccenda, dove si trovi e perché l’abbia risvegliata dalla capsula o, meglio ancora, perché vi sia finita. Potrebbe scoprire che la navicella nasconde altri esseri umani o che, in maniera ancor più inquietante, gli ultimi siano proprio loro lì sopra, gli stessi del Kerberos. Scoprire che suo figlio non si trova effettivamente sulla navicella ma ostaggio di suo fratello e scoprirsi imperterrita a continuare questo assurdo esperimento con lo scopo ben preciso di aiutare anche gli altri a uscirne, specie il Capitano della nave, al quale si è legata così tanto. Una volta rientrata però non ne avrebbe nuovamente memoria e tutto diventerebbe una vera e propria sfida per sconfiggere la pazzia di una realtà tanto folle. Maura la immaginiamo esattamente per quella che era durante la prima parte della serie: una donna pronta a capire cosa accade, ad aiutare chi ne ha bisogno e, soprattutto, chi lo merita.

Insomma, c’è da dire che 1899 è iniziato come un thriller colmo di mistero e qualche spolverata di magia e d’improvviso ci ha teletrasportati in una realtà fantascientifica. Che sia allora per un motivo talmente valido da farci uscire fuori testa! Non credete? E voi? Come la immaginate una seconda stagione di questo prodotto dal potenziale immenso? Fatecelo sapere!