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#VenerdìVintage – Mork e Mindy, l’alieno che ci ha insegnato a essere più umani

Mork, l’alieno umanoide proveniente dal pianeta Ork, fa la sua prima apparizione sulla Terra a Milwaukee, dai Cunningham, la famiglia protagonista di Happy Days, la celebre sitcom statunitense del 1974, trasmessa però in Italia dal ’77. Siamo nell’episodio 05×22, My Favorite Orkan, quando un alieno – interpretato dallo sconosciuto Robin Williams – arriva per portare con sé Richie e studiare la natura umana, ma Fonzie glielo impedisce. Mork ottiene talmente tanto successo che 20 blims dopo (per noi umani era il 1978) viene rinviato dal suo capo, Orson, sul nostro pianeta in uno spin-off tutto suo: Mork & Mindy. Ecco altre 5 serie che probabilmente non sapevate fossero spin-off.

Successo e declino di una serie partita da intenzioni magnifiche.

Happy Days

La prima stagione dello spin-off diventa presto un cult e supera persino gli ascolti della serie madre, complice la comicità contagiosa del suo protagonista che scatenò dei tormentoni ancora oggi riconoscibili. Per raggiungere un pubblico più giovane, la produzione decise di apportare dei cambiamenti radicali che purtroppo compromisero la natura originale del progetto, apprezzato proprio per la sua comicità innovativa. A partire dalla seconda stagione la serie infatti si concentra sempre più sulla storia d’amore dei protagonisti piuttosto che sui tentativi impacciati di un alieno che cerca di comprendere il genere umano: l’ingrediente che ha fatto innamorare milioni di spettatori! Mork & Mindy proseguirà per altre 4 stagioni e verrà cancellata nel 1982 per mancanza di ascolti.

Sci-fi mania!

Uovo Mork e Mindy

A seguito dell’allunaggio dell’Apollo 11 si era diffusa una vera e propria spazio-mania, tanto che i produttori cinematografici e televisivi cercavano di inserire elementi fantascientifici un po’ ovunque. Per cavalcare l’inaspettato successo dell’appena nato Star Wars, la produzione di Happy Days pensò di introdurre nello show un alieno e, trattandosi di una sitcom, l’approccio non poteva che essere comico.

Più che una nota sci-fi, Mork introduce nella comedy una nota antropologica. Sia nella sua apparizione dai Cunningham che in Mork & Mindy, l’intenzione sembra quella di rivolgere una critica delicata e ironica alla natura umana piuttosto che offrire un racconto fantascientifico. Le intenzioni vengono chiarite sin dall’inizio: Mork deve studiare gli usi e i costumi della società primitiva (noi!) che abita quel buco d’inferno, hell hole, chiamato Terra. Infatti alla fine di ogni puntata Mork fa rapporto a Orson, il suo superiore, per ragguagliarlo su quello che ha appreso durante la settimana. Nel corso di ogni aggiornamento i due alieni ci regalano una riflessione lucida e distaccata dei nostri difetti, ma anche dei nostri pregi e di tutta quella gamma di emozioni e sentimenti che ci rende capaci di gesti meravigliosi. Gesti per loro incomprensibili essendo sia l’umorismo e che le emozioni vietate sull’evoluto pianeta alieno.

Mork e Mindy.

Mork e Mindy

Mork atterra con la sua navicella a forma di uovo a Boulder, Colorado, nel cuore della notte e incontra una giovane di nome Mindy (Pam Dawber), la quale è appena scampata a un appuntamento spiacevole. La ragazza pensa che l’uomo sia un reverendo (Mork indossa dei vestiti umani, ma al contrario!) e si fa riaccompagnare a casa. Mindy è il tipico prototipo della ragazza della porta accanto e quando scopre di aver incontrato una creatura aliena, candida e pacifica, si rivela collaborativa e pronta ad aiutarla. Incuriosita dall’evento, Mindy propone a Mork un interscambio: lei lo avrebbe aiutato a comprendere la natura terrestre mentre lui le avrebbe insegnato qualcosa sugli abitanti di Ork.

Per studiare gli umani, Mork deve passare inosservato, ma ovviamente ogni suo tentativo di confondersi tra di noi risulta goffo e impacciato. Mindy imparerà molto sull’alieno, ma imparerà tanto soprattutto su se stessa. Tra i personaggi della prima stagione troviamo anche il padre di Mindy, Fred, e la nonna materna, Cora: un divertentissimo duo suocera-genero la cui presenza verrà ridotta drasticamente nella seconda stagione perché la produzione li considerava appunto troppi vecchi. Visto lo scarso successo del secondo capitolo, Cora e Fred insieme ad altri personaggi che erano stati tagliati fuori dallo show – vengono reintrodotti per tentare di risollevare gli ascolti, ma era già tardi.

Tra una risata e l’altra l’alieno ci fa riflettere sui nostri usi e costumi, spesso illogici e poco inumani.

Mork a testa in giù Robin Williams

Mork è lo specchio sul quale vengono riflesse tutte le stranezze, gli stereotipi e le contraddizioni del genere umano. Le risate dovrebbero nascere solo dai suoi atteggiamenti buffi, come sedersi sulla testa, invece ci ritroviamo spesso a ridere di noi stessi.

Molti terrestri si cambiano perché non credono di apparire bene agli altri, mentre il vero problema è che non appaiono bene proprio a se stessi. Peccato!

Il successo della serie (soprattutto della prima stagione) consiste anche nella capacità di portare alla luce tutte le incongruenze della società. Erano anni critici, la Guerra del Vietnam era terminata da poco e la ribellione giovanile, la fame di libertà e l’insofferenza verso le tradizioni erano ancora sentimenti molto forti. Durante i suoi primi giorni sulla Terra, Mork viene portato davanti al giudice perché appare sospettosamente strano. Per farlo rilasciare, Mindy invoca il diritto di ogni individuo ad essere eccentrico. Alla fine Mork si svincola dall’accusa di avere dei comportamenti anti-sociali, disfunzionali e infantili improvvisando una sorprendente ed esilarante arringa in stile Perry Mason.

Robin Williams, Na-no na-no e Shazbot!

Nano Nano

La serie segna il debutto come attore di Robin Williams. Durante l’audizione, l’allora sconosciuto stand-up comedian aveva impressionato il produttore Garry Marshall proprio per il suo talento istrionico e le sue doti d’improvvisazione esuberanti. Marshall gli chiese di sedersi e Williams lo fece, ma sulla sua testa: nacque così la prima gag dello show! Grazie alla sua capacità di modulare la voce e cambiare all’occorrenza il tono, il timbro e l’inflessione, di simulare accenti, di riprodurre sia qualunque suono e verso che le voci dei protagonisti degli show televisivi più in voga, come The Jeffersons, Robin Williams ha dato vita a un personaggio comico indimenticabile, insolito e costruito fin nei minimi dettagli. Il successo di Mork & Mindy ruotava talmente tanto intorno all’attore che circolavano delle voci infondate sul fatto che fosse tutto frutto dalle sue improvvisazioni… per la gioia degli sceneggiatori!

Robin Williams e Pam Dawber

Impossibile dimenticare Na-no na-no (pronunciato in lingua originale: na-nu na-nu) il saluto tipico del pianeta Ork che può essere usato sia come saluto che come addio. Na-no na-no è sempre abbinato alla stretta di mano in stile vulcaniano oppure alla strizzata d’orecchie. Forse ricordate anche altri celebri tormentoni dell’alieno, come la risata sincopata e le espressioni caricaturali, KO detto al posto di OK, le dissetanti bevute fatte con le dita delle mani (emulate da migliaia di bambini) oppure Shazbot (che in italiano suonava: shasbat), l’esclamazione che Mork usa per manifestare sia sorpresa che sgomento.

La serie avrà anche subito un declino causato in parte dalle scelte della produzione, poco oculate e sfortunate, e in parte dai numerosi malumori artistici che nascevano sul set, ma un fatto è certo: Robin Williams ha reso eterno un personaggio buffo ma candido, maldestro ed eccentrico che ci ha fatto ridere a crepapelle, ma ci ha insegnato anche qualcosa in più sugli essere umani.

E per chiudere come farebbe l’alieno di Ork: qui è Mork che passa e chiude fino alla prossima. Na-no na-no.

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