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HBO è nota soprattutto per le proprie produzioni drammatiche, che nel 90% dei casi sono costituite da serie di eccellenza amate dal pubblico e pluripremiate, ma può contare dalla sua anche interessantissime comedy che, nonostante il successo in patria non sono riusciti a trovare altrettanta popolarità nel nostro paese. Tra queste, Silicon Valley ha un posto d’onore. La fantastica serie tv incentrata sulle disavventure di un gruppo di programmatori che si ritrovano per le mani un’invenzione che potrebbe rivoluzionare il mercato della tecnologia non ha infatti mai trovato terreno fertile in cui far parlare di sé in Italia. Un peccato piuttosto grave questo, ma riparabile facilmente. Per invogliarvi a iniziare questa meravigliosa serie tv abbiamo pensato di fornirvi alcune informazioni su Silicon Valley che possano stuzzicare la vostra curiosità e attenzione.

Ecco a voi 8 buone ragioni per cominciare Silicon Valley

1) Un modo nuovo di raccontare il mondo nerd e tech in tutte le sue sfaccettature

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Alcuni tra i personaggi della serie (640×360)

Se pensavate che The Big Bang Theory fosse il massimo esempio della rappresentazione di nerd e di geek, dovreste proprio recuperare Silicon Valley, rappresentazione tanto realistica quanto umoristica di un mondo che, se non stigmatizzato, viene ancora visto dall’alto in basso da molti. I personaggi della serie, grazie alle loro passioni e ai loro hobby ci fanno davvero capire cosa significa sentirsi lontani dal resto della gente senza per questo sembrare delle macchiette sopra le righe. La serie, inoltre, racconta con dovizia di particolari l’industria famosa valley, tra app e innovazioni tecnologiche: un universo in continua evoluzione, spesso spietato, ma capace di fornire tantissimi spunti sia per la riflessione che per la comicità.

2) Una trama orizzontale appassionante

A differenza di tante serie a stampo comico, il cui fulcro è costituito da episodi verticali spesso a sé stanti, la trama di Silicon Valley ha un forte impianto orizzontale: ogni episodio è infatti funzionale a portare avanti la storia di Richard Hendrick e dei suoi collaboratori/amici nella creazione e nello sviluppo della loro compagnia Pied Piper che, tra importanti traguardi e forti delusioni cerca di farsi strada tra squali e competitors in un panorama iper affollato di giovani che vogliono svoltare. Nessun episodio della serie è inutile, anzi: oltre a introdurre sottotrame sempre interessanti e destinate a diramarsi nel corso del tempo, ognuno di essi è funzionale a far sviluppare in maniera unica e coerente i vari personaggi, a partire dal remissivo Richard, che crescendo comprende le proprie potenzialità, fino al fantastico gruppo di amici coinvolto, formato da personaggi con una precisa caratterizzazione.

3) Tantissimi colpi di scena e ribaltamenti

Silicon Valley
Big Head e Richard (640×360)

Se avrete voglia di recuperare Silicon Valley, state certi di una cosa: non vi annoierete mai! Ciò non si deve solo alla forte componente umoristica che caratterizza la serie, quanto alla mole di situazioni che si alternano su schermo. Nessun pericolo di stagnazione o di stasi: con Silicon Valley nulla resta immutato e i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo, pronti a ribaltare completamente la situazione con grandi cliffhanger, qualcosa che solitamente non è tipico di serie comiche. Tra tanti fallimenti e piccole grandi vittorie, strategie di mercato e vere e proprie avventure che in alcuni casi arrivano quasi a toccare le tinte di commedia da action/spionaggio, non avrete nemmeno volendo il tempo di annoiarvi!

4) Un fantastico cast

Il cast principale (640×360)

Tra volti più noti e altri meno, Silicon Valley può contare su un cast davvero ottimo, formato in larga parte da talentuosi comici. A guidare la nave c’è Thomas Middleditch (che potete vedere all’opera insieme a Ben Schwartz nello spettacolo di improvvisazione Middleditch and Schwartz), interprete del protagonista Richard Hendrick, ma tra gli altri troviamo anche il divertentissimo Kumail Nanjiani, comico sempre più di successo visto anche nel film della Marvel Eternals nel ruolo di Kingo. Che dire poi di Martin Starr, grande caratterista apparso in moltissime serie tv che interpreta il programmatore satanista Gilfoyle, o di Josh Brener (Nelson Bighetti), visto recentemente nel pilot di The Last of Us? Non scordiamoci poi di Zach Woods, lo sfortunato Gabe di The Office che qui interpreta Donald, detto Jared, il premuroso e allampanato assistente di Richard, vero mattatore della serie nonché uno tra i più amati dal pubblico. La chimica tra tutti gli attori protagonisti è davvero innegabile e aiuta moltissimo lo spettatore ad apprezzarli in quanto parte di un gruppo.

5) I brillanti dialoghi di Silicon Valley

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Gilfoyle e Dinesh (640×360)

Abbiamo già parlato della scrittura della serie, una comedy costruita per non annoiare mai e per spingere lo spettatore a chiedersi cosa la prossima puntata potrebbe riservare. Ma se la sceneggiatura di SIlicon Valley è così forte, ciò si deve anche in buona parte grazie alla bravura con cui i suoi autori sono stati in grado di scrivere i dialoghi. Ogni linea di dialogo riesce infatti a risultare sempre calzante e coerente con il vissuto dei personaggi e il loro modo di agire. Una ventata di spontaneità e freschezza che restituisce perfettamente la quotidianità respirata dai protagonisti, ma che riserva anche grandi perle di saggezza che ci aiutano a dare un senso alle esperienze da loro vissute.

6) Spassoso divertimento

Jian-Yang (640×360)

Inutile dire che una comedy che non faccia ridere non possa definirsi tale. Fortunatamente, però, con Silicon Valley non si rischia di correre questo pericolo. Certo, non aspettatevi un umorismo fatto da battute studiate per far ridere il pubblico presente durante le riprese come nelle sitcom, ma, fidatevi, più conoscerete questo sgangherato gruppo di programmatori e ingegneri, più finirete per ridere e godervi un umorismo brillante, ma al contempo accessibile, generato soprattutto dalle interazioni tra i diversi personaggi, dai battibecchi al vetriolo tra Dinesh e Gilfoyle e dalle meravigliose uscite del nostro Jared o dall’estrema ingenuità di BigHead nonché dalle reazioni di questi ultimi se calati in particolari scenari. Anche in questo caso, la comicità, inoltre, passa molto spesso per le particolarità del mondo tecnologico e della valley, regalando tantissime risate.

7) Una qualità che non cala mai

Una garanzia fondamentale per uno spettatore che si accinge a iniziare una qualsiasi serie tv è sapere che quest’ultima non sarà soggetta a crolli o a cali di qualità e di interesse. Bene, possiamo dirvi con grande onestà che Silicon Valley mantiene per tutta la propria durata (ben sei stagioni) un altissimo livello che la porta non solo a mantenere standard elevati, ma, se possibile, a migliorare sempre di più, in un grande crescendo fino ad un finale davvero ottimo e perfettamente coerente con lo spirito della serie. Uno show che non fa altro che migliorare e che alza sempre di più la posta in gioco in un crescendo sotto tutti i punti di vista.

8) Il fantastico villain di Silicon Valley

Silicon Valley

Certo, molte serie tv a stampo comedy presenta dei “cattivi“, antagonisti che ostacolano il protagonista e i suoi amici, ma sono rari i casi in cui questi vanno a rappresentare una spina nel fianco tanto fastidiosa, ma al contempo tanto apprezzabile quanto Gavin Belson, magnate della tecnologia e parodia nemmeno troppo velata dei grandi corporate-man del settore tecnologico. Sfruttando le proprie risorse, ma anche la propria astuzia e il proprio ingegno, il capo della Hooli, con la sua personalità esuberante ma altrettanto meschina, rappresenta un altro ottimo motivo per dare una chance alla serie HBO.

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