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Le 5 migliori Serie Tv statunitensi adattate da serie internazionali

Gli Stati Uniti sono considerati – a ragione – la patria dell’industria dell’intrattenimento, grazie al cinema di Hollywood prima e alle grandi produzioni seriali poi. Oggi le serie tv hanno poco da invidiare al cinema dal punto di vista della qualità, del budget investito e del successo ottenuto, e chiaramente la stragrande maggioranza di quelle che diventano cult a livello internazionale sono Made in USA. E se è vero che spesso dalle più celebri serie tv statunitensi si prende ispirazione per creare dei remake in contesti nazionali differenti – esattamente ciò che è successo con Noi, il remake nostrano di This is Us -, può capitare anche che siano gli Stati Uniti ad adattare prodotti che vengono da altre parti del mondo, in alcuni casi raggiungendo un successo superiore agli originali. In realtà è successo diverse volte, anche con serie tv che tutti conosciamo e che sembra impossibile immaginare diverse da quelle che abbiamo amato, una su tutte The Office.

E allora ecco il momento giusto per creare un po’ di scompiglio nelle vostre sicurezze con la classifica delle 5 migliori serie tv statunitensi che sono in realtà adattamenti di serie internazionali.

5 – Mighty Morphin Power Rangers

Mighty Morphin Power Rangers (640×360)

Chi di voi non conosce i Power Rangers? L’universo narrativo che ha come protagonisti questi colorati supereroi si è ampliato tra serie e film fino ad arrivare a tempi molto recenti, ma l’origine risale all’ormai lontano 1993, nello specifico a Mighty Morphin Power Rangers. È con questa serie in 3 stagioni per un totale di 145 umili episodi che ha avuto inizio un franchise famosissimo in tutto l’Occidente e con il quale tanti di noi sono cresciuti (io ricordo ancora le giornate passate a giocare felicemente con il mio Pink Ranger). Eppure, per quanto sembri strano pensarlo, non si tratta di un’idea originale. Nello specifico, Mighty Morphin Power Rangers è l’adattamento americano della giapponese Super sentai, della quale dal 1975 a oggi sono state prodotte oltre 40 serie. A differenza della maggior parte delle serie giapponesi, spesso arrivate in Europa e negli USA semplicemente doppiate e private di qualche scena considerata cruenta, Mighy Morphin Power Rangers è un adattamento a tutti gli effetti: i protagonisti hanno gli stessi costumi ma si tratta di personaggi diversi, con storie modificate per essere più coerenti con un contesto culturale differente. E visto il risultato, me la sento di affermare che la scelta ha dato i suoi frutti.

4 – Homeland

Homeland (640×360)

Homeland è una serie nata per raccontare un contesto estremamente specifico, quello statunitense: abbiamo la CIA, la guerra in Iraq prima e in Iran e Afghanistan poi, il terrorismo internazionale e – soprattutto nella prima stagione – la questione della percezione dei soldati. Il modo in cui tutti questi elementi (ma non solo) sono stati trattati e le performance degli attori hanno portato questa serie a livelli di ascolti estremamente alti, nonché alla vittoria di numerosi premi. Alla luce di tutto ciò, sembra ancora più assurdo pensare al fatto che Homeland nasca come adattamento di un’altra serie internazionale, nello specifico dell’israeliana Hatufim. Serie dalla durata estremamente più limitata rispetto al suo adattamento americano – si parla di sole due stagioni contro le otto di Homeland -, Hatufim racconta la storia di tre soldati israeliani tornati a casa dopo ben 17 anni di prigionia tra Libano e Siria. Le due serie cominciano raccontando contesti diversi con uno stesso espediente narrativo, quello del rientro in patria di persone delle quali è molto complesso comprendere la reale fedeltà. Nel tempo però le storie divergono, con l’originale che mette un punto al racconto e l’adattamento che invece lo continua, riuscendo nel complesso compito di passare da un protagonista (Brody) all’altro (Carrie) senza snaturarsi. Anzi, continuando a ottenere un enorme successo.

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3 – Jane the Virgin

The Office
Jane the Virgin (640×360)

Terzo posto in classifica per un adattamento che nulla ha a che vedere con il precedente, una serie tv che è un mix quasi perfetto tra comedy e telenovela: Jane the Virgin, creata sulla base della venezuelana Juana la virgen. La telenovela originaria, andata in onda nel 2002 per 153 episodi, vede come protagonista la brillante diciassettenne Juana che, pronta a partire per frequentare il college negli Stati Uniti, viene erroneamente messa incinta con un’inseminazione artificiale a causa di un errore medico. Ferma restando l’assurdità di questo incipit condiviso, nella versione americana della serie Juana diventa Jane, una ventitreenne di origini latine che, messa in guardia fin dalla più tenera età dal sesso prematrimoniale, si ritrova incinta senza effettivamente averne mai praticato. Da qui partono una serie di peripezie, sentimentali e non, che hanno fatto di Jane the Virgin un prodotto più amato e decisamente più conosciuto internazionalmente rispetto a Juana la virgen, e che hanno fatto guadagnare alla sua protagonista Gina Rodriguez un Golden Globe.

2 – The Good Doctor

The Good Doctor (640×360)

Nella classifica delle 5 migliori serie tv statunitensi che sono in realtà adattamenti di serie internazionali non può mancare The Good Doctor, adattamento della quasi omonima coreana Good Doctor. Anche in questo caso – tra l’altro l’unico tra i prodotti inseriti che sia ancora in lavorazione nella sua versione USA – l’adattamento ha avuto una fortuna ben più ampia della serie originale. Pur essendo stata premiata più e più volte in Corea del Sud, Good Doctor ha avuto un’unica stagione di 20 episodi andati in onda nel 2013 e un successo che non si è allontanato molto dalla madrepatria. Al contrario la storia dello specializzando in chirurgia Shaun Murphy, un giovane autistico e con la sindrome del savant, è arrivata a ottenere un buon successo sia dentro che fuori dai confini statunitensi ed è stata recentemente rinnovata per una settima stagione. Le abilità e le contingenti difficoltà del protagonista lo rendono un personaggio unico e interessante, e se Dr. House ci ha insegnato qualcosa è proprio che a noi i medici che riusciamo ad apprezzare ma non a comprendere piacciono proprio tanto. E allora ben vengano ancora altre stagioni!

1 – The Office

The Office
The Office (640×360)

Il primo posto in questa classifica va necessariamente a un’opera che non è una serie qualsiasi, ma LA serie: The Office. Le dieci stagioni prodotte, dalle quali sono nati infiniti meme, ci hanno fatto amare la versione americana di The Office, che anche a distanza di dieci anni dal suo finale non smette di far ridere né tantomeno di prendersi la sua buona dose di attualità. Michael Scott è senza ombra di dubbio il personaggio più inconsapevolmente scorretto della serialità, un uomo che vive in un mondo tutto suo nel quale è lui stesso a portarci, grazie al racconto fatto alle telecamere che riprendono tutto ciò che succede alla Dunder Mifflin di Scranton. La serie è legata a doppio filo a Steve Carell e al suo personaggio, che amiamo e contemporaneamente odiamo in modo unico, e sembra impossibile pensare a questa serie senza di lui. Eppure una versione esiste ed è proprio l’originale: The Office britannica. Il protagonista stavolta è Ricky Gervais, che ne è anche ideatore, e gli uffici che fanno da sfondo più che mai interattivo sono quelli della Wernham Hogg – anche in questo caso un’azienda di carta – a Slough. Le basi sulle quali si sviluppano i personaggi delle due serie sono certamente simili, eppure le dinamiche della versione americana sono riuscite a fare maggiore breccia nel cuore degli spettatori, rendendo la serie un vero e proprio cult che dopo tanto tempo continua a non perdere colpi. E sono sicura che Michael Scott sarebbe davvero fiero di questo primo posto in classifica.

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