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Le 15 Migliori ultime stagioni delle Serie Tv drama

14) Romanzo Criminale

Serie Tv drama
Romanzo Criminale (1200×675)

Finalmente arriviamo in Italia. Come non parlare, infatti, di Romanzo Criminale, una Serie Tv che ha saputo formare una generazione, diventando il teatro della serialità italiana. La forza trainante di questa produzione restano ancora oggi e per sempre i suoi personaggi. Arrabbiati, volubili, ma anche estremamente vulnerabili. In un modo fino a quel momento mai visto prima, Romanzo Criminale ha raccontato la propria storia attraverso la prospettiva dei criminali, un espediente narrativo fino a quel momento ancora inesplorato. In modo equilibrato, la serie non sacrifica né la fragilità dei suoi personaggi né la loro parte più intima, consegnandoci un ritratto che fino a quel momento nessuno aveva mai ancora disegnato.

La sua ultima stagione, anche in questo caso, appare sublime. Libanese, l’assoluto protagonista della prima stagione, è stato fatto fuori. Il Re di Roma, adesso non c’è più. Immaginare una stagione finale senza di lui era quasi impossibile. Come abbiamo visto in molti casi, quando le Serie Tv perdono il loro protagonista le cose si fanno spesso difficili. Come si poteva proseguire? Romanzo Criminale, però, non è una Serie Tv qualunque: è un capolavoro, e un capolavoro sa sempre come risponde a queste domande. Come tale, ha saputo come sfruttare anche l’assenza del Libanese, dando vita a una stagione finale incentrata sulla vendetta e sulla successione.

Col Dandi sempre più distante e Il Freddo che tenta di tenere in piedi quel che è rimasto della banda a costo della stessa vita che avrebbe voluto con la sua fidanzata, Romanzo Criminale va avanti a suon di conflitti interni e colpi di scena ad hoc. Ma non solo. La seconda stagione riesce anche a metter ancora più in luce la parte emotiva della serie. Partendo dal funerale de Il Libanese e il ritorno al passato che ci fa sapere come i protagonisti si siano conosciuti, Romanzo Criminale conclude il suo capolavoro con un finale che mette fine alla storia ritornando anche alla primissima scena della prima stagione. La chiave di tutto, sta lì. Con il Bufalo, che non era altro che l’anziano. La fine è il principio, diceva qualcuno su Netflix.

E come non citare, in questo senso, il momento in cui lo stesso personaggio rientra in un bar in cui rivede tutti i suoi amici, oramai morti. Romanzo Criminale termina così ripartendo dall’inizio, dopo una prima stagione emotivamente struggente ma anche piena di colpi di scena che non lasciano fiato. E’ stato tutto meraviglioso. Talmente tanto che forse ci è salita la voglia di rivederla di nuovo.

15) Dr. House

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Dr. House

Dr. House ha sempre saputo come parlarci della vita e della morte. Ha sempre saputo farci male, non cadendo mai nella mediocrità dei banalissimi volemose bene. Qui, l’amore, come la vita, non è mai scontato. Nello stesso modo, non lo è stata neanche l’ultima ottava stagione. In questi ultimi episodi ciò che conta davvero è quel legame che ha sempre tenuto stretti House e Wilson. Quest’ultimo, malato terminale, ha visto la parte migliore del dottore, sempre attento a non farsi trascinare troppo dalle emozioni. Con lui, Dr. House passa tutto il suo tempo. Cerca di aiutarlo dal punto di vista medico, certo, ma non è solo quello. House non è più solo un dottore. E’ un amico, estremamente empatico e sempre attento ai bisogni dell’altro. Lo fa ridere, passa con lui tutte le nottate a disposizione, arrivando a fingere – come vedremo nel finale – la propria morte pur di passare con Wilson i suoi ultimi mesi di vita.

Il loro rapporto è uno dei più struggenti mai visti in una Serie Tv. D’altronde, stiamo parlando di un uomo che forse non ha mai davvero tenuto realmente a nessuno, se non a Wilson. E proprio lui, adesso, sta per morire. E Dr. House lo sa. Lo sa più di tutti, perché conosce la medicina, certo, ma anche perché conosce l’ironia beffarda della vita. Il modo con cui, da perfetta str*nza, ti può togliere tutto ciò a cui tieni. E allora, per affrontarla devi inventarti qualcosa. Ed eccolo qui, il dottore che sa sempre tutto, inventarsi un mezzo per farla franca e passare insieme al suo amico gli ultimi sei mesi che gli rimangono.

House ha sempre saputo che alla morte non ci fosse rimedio. Se lo è ripetuto per tutte le otto stagioni. E’ la cosa meno scontata di tutte, la banalità della vita. Il contrario di un rompicapo di cui non riesci a conoscere risposta. Eppure, proprio questa diventa per lui l’unico vero nemico. Lo è stato anche per lui in prima persona, e lo è ancora adesso in quest’ultima stagione con Wilson. E così, Dr. House giunge al termine mettendo in atto una parabola che non dovremmo mai dimenticare. La vita è una lunga serie di disgrazie, e la morte resta sempre lì ad aspettarci. Con tutte le sue certezze. Ma fa meno paura, se la affrontiamo insieme. E allora che questo si compia, mentre cerchiamo di apprezzare le gioie del presente.

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