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Le 5 Serie Tv più coraggiose che abbiamo visto nell’ultimo periodo

Il termine coraggio può avere molti significati. Può indicare forza d’animo (dal latino cuore) oppure un atteggiamento nei confronti di qualcosa. Negli ultimi tempi mi è capitato più volte di vedere una Serie Tv e pensare “Caspita, ci vuole coraggio per dire/fare questa cosa in una serie!” e vi assicuro che nell’industria dell’entertainment non è cosa comune.

Sì perché le serie, come il cinema, la tv e altri mezzi, non sono prodotte con lo scopo primario di intrattenerci ma di vendere. Per riuscire nell’intento bisogna fare ascolti e questi si ottengono assecondando i gusti del pubblico. Ne consegue che tentare azzardi e sperimentazioni è sempre un rischio per gli investimenti.

Ecco a voi le Serie Tv più coraggiose che abbiamo visto nell’ultimo periodo!

1) Maniac

serie tv maniac

Una delle Serie Tv più attese dell’anno, è basata su uno show norvegese e sviluppata per Netflix da Patrick Somerville e Cary Fukunaga. Parla principalmente di due soggetti affetti da disturbi mentali: Owen Milgrim (Jonah Hill) la pecora nera di una famiglia benestante, e Annie Landsberg (Emma Stone) una giovane donna incastrata in un trauma passato. Entrambi finiscono come cavie all’interno di un laboratorio che sperimenta farmaci in grado di curare le malattie mentali (vi spieghiamo il significato della sequenza qui). Ma si verifica un intoppo non da poco:

Abbiamo un problema serio. Penso che il nostro computer sia depresso.

Le scene che vedranno i protagonisti legati nella stessa esperienza onirica, ma interpretando personaggi diversi, sono fondamentali per capire nel profondo la loro mente. L’audacia dimostrata nella produzione della serie sta più nella narrazione scelta, potenzialmente incomprensibile ai più. Durante la visione ho percepito echi di Mr. Robot ed Eternal Sunshine of a Spotless Mind, ma dal confronto Maniac non esce molto bene. Guardare la serie è stato esattamente come vivere un sogno, quello di altri. È stato bizzarro, strano, chiaramente imprevedibile. E in un certo senso, proprio perché il subconscio altrui è cosi enigmatico, non mi ha coinvolto più di tanto. Problema tutto mio, immagino.

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