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7 personaggi delle Serie Tv che hanno vissuto una tragedia shakespeariana

E’ indubbio: William Shakespeare, forse il più grande drammaturgo di tutti i tempi, ha segnato per sempre la storia del teatro e non solo. Forse proprio grazie all’universalità dei temi trattati, e alla capacità delle opere dell’uomo di imprimersi nell’immaginario collettivo, si potrebbe dire che Shakespeare è uno dei più grandi sceneggiatori che la televisione e il cinema abbiano mai avuto. Infinite sono le trasposizioni delle sue opere, così come gli omaggi all’autore. Oggi parliamo di quelle figure che, protagoniste o meno della propria serie tv, si sono ritrovate a percorrere una strada che ricorda fin troppo quelle del Bardo. Da Breaking Bad a Game of Thrones, vediamo 7 personaggi delle serie tv che hanno vissuto una tragedia shakespeariana.

1) Walter White, Breaking Bad (Macbeth)

Breaking Bad
Breaking Bad (640×360)

Il Walter White di Breaking Bad e il Macbeth dell’omonima tragedia hanno in comune un tratto fondamentale del loro percorso: l’ineluttabilità del destino. Da una parte abbiamo Macbeth, re di Scozia, il quale (consapevole o meno) finisce per adempiere al suo destino pur volendo sfuggirgli. Dall’altra, il concetto della “profezia che si auto-avvera” sembra essere presente anche in Breaking Bad: Walter è incapace di sfuggire a se stesso e il suo percorso discendente lo porta sempre più in basso, fino a giungere al compimento totale di una trasformazione mostruosa. Per non parlare di Lady Macbeth, l’incarnazione per eccellenza di quella brama di potere e ambizione che caratterizza così bene Skyler, la moglie di Walter in Breaking Bad.

2) Frank Underwood, House of Cards (Riccardo III)

Breaking Bad
House of Cards (640×360)

Non è un caso che Kevin Spacey, interprete del protagonista di House of Cards, poco prima di iniziare le riprese della serie stende interpretando a teatro proprio Riccardo III. A distanza di anni dal grottesco finale della serie, possiamo dirlo ad alta voce: questi due personaggi si assomigliano in maniera spaventosa. Il deputato del congresso americano e il re inglese hanno in comune una mostruosa brama di potere, che alimenta le loro azioni ad ogni costo. Non è casuale, poi, che in Riccardo III il protagonista si riveli seduttivo e abilmente capace di conquistare il pubblico attraverso il proprio eloquio: allo stesso modo, Frank Underwood costruisce un rapporto di vicinanza con gli spettatori della serie con i suoi soliloqui. Due tragedie shakespeariane fin troppo simili nelle quali, come in Breaking Bad, non sembra esserci via d’uscita.

3) Ditocorto, Game of Thrones (Otello): un’altra spirale discendente alla Breaking Bad

Game of Thrones (640×360)

Il personaggio di Iago in Otello è il viscido doppiogiochista per eccellenza (e casualmente, il pappagallo malvagio di Aladdin ha lo stesso nome). Sempre nell’ombra, l’uomo architetta e complotta nascondendosi dietro un sorriso di circostanza e un’abilità fuori dal comune quando si tratta di manovrare le persone che lo circondano. E chi meglio di Petyr Baelish in Game of Thrones poteva raccogliere l’eredità di questa figura? Ditocorto non è solo uno dei personaggi più odiati dall’intero fandom della serie (altro che Breaking Bad) ma ricalca perfettamente le orme della tragedia shakespeariana ambientata a Venezia. Sappiamo tutti com’è andata a finire. Con enorme soddisfazione, aggiungerei.

4) I naufraghi, Lost (La Tempesta)

Breaking Bad
Lost (640×360)

Lost è la migliore serie in assoluto ad essere ambientata su un’isola sperduta (anche se non è la sola). I superstiti del volo 815, dopo essere precipitati su un’isola apparentemente disabitata, si organizzano per tentare di sopravvivere. L’isola in seguito non si rivela solo un luogo di possibile sopravvivenza, ma una sorta di metafora fuori dal tempo, in cui accadono strani avvenimenti. E’ chiaro anche ai fan meno attenti come gli sceneggiatori di Lost abbiano attinto a piene mani dall’opera di Shakespeare La Tempesta, anche per quanto riguarda i riferimenti più evidenti: una delle stazioni che conduce esperimenti sull’isola, ad esempio, si chiama proprio La Tempesta. In aggiunta, troviamo il personaggio il Jacob: questi, come un moderno Prospero, muove le fila quasi da dietro le quinte e indirizza gli altri personaggi dove vuole che vadano. Per fortuna, almeno l’opera omonima dell’autore ha avuto il suo lieto fine.

5) Jax Teller, Sons of Anarchy (Amleto)

Sons of Anarchy (640×360)

Sons of Anarchy, andata in onda dal 2008 al 2014, vede come protagonisti un gruppo di motociclisti californiani ed è una delle serie meglio riuscita negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda la trasposizione in scena della complessità dei rapporti umani. Ed è proprio questa tematica ad avvicinare la serie ad Amleto, una delle tragedie più famose di Shakespeare. Entrambi i protagonisti, Jax e Amleto, hanno perso il padre e sono consumati da un desiderio di vendetta, costretti a rapportarsi allo zio (o patrigno) assetato di potere. L’inganno e le macchinazioni sono all’ordine del giorno. Il personaggio di Opie, inoltre, sembra richiamare in modo preciso la figura di Orazio, fidato amico del protagonista shakespeariano. Per non parlare di Tara, la cui storia d’amore con Jax richiama dolosamente quella tra Amleto e Ofelia. E il finale? Un protagonista che va incontro alla morte, consapevole di poter lasciare qualcosa ai posteri, congedandosi dai lettori e spettatori con dolore eppure con tanta, troppa, grazia.

6) Empire (Re Lear)

Empire (640×360)

La serie tv Empire presenta una trama estremamente specifica, che ricorda in modo non troppo sottile l’opera Re Lear del drammaturgo inglese. Lucious Lyon è un imprenditore di successo dal passato oscuro a capo di un’etichetta discografica; questi, dopo aver scoperto di avere la sclerosi e solo tre anni da vivere, deve capire a quale dei tre figli lasciare il suo “impero”. Allo stesso modo, il re di Britannia Lear deve decidere come spartire il regno tra le tre figlie dopo la sua decisione di abdicare. Lo stesso regista di Empire ha definito la propria serie come una sorta di mix tra re Lear, il Padrino e Dynasty: tra alleanze, tradimenti e intrighi familiari, la serie creata da Lee Daniels si inserisce perfettamente in quel clima teso che si percepisce all’interno dell’omonima tragedia. Dopotutto, è proprio uno dei tre figli di Lucious a farlo notare al padre: “Ma che siamo dentro re Lear?“.

7) Jon Snow e Ygritte, Game of Thrones (Romeo e Giulietta)

Game of Thrones (640×360)

Romeo e Giulietta, protagonisti della famosissima tragedia shakespeariana ambientata a Verona, sono gli star-crossed lovers per eccellenza. Un’amore osteggiato da entrambe le famiglie dei giovani, talmente tormentato e tragico da essere entrato nell’immaginario collettivo di milioni di persone come metafora dell’amore impossibile. E sappiamo bene con quanta forza i personaggi di Jon Snow e Ygritte siano riusciti a far battere il cuore di tantissimi spettatori grazie alla loro bellissima (e tragica) storia d’amore. Nell’universo di Game of Thrones c’è sempre poco spazio per l’amore, eppure i due innamorati si ritagliano una parentesi bellissima all’interno della serie: innamoratisi quasi senza volerlo, Jon e Ygritte si ritrovano a vivere un’amore tormentato che culmina nel finale tragico che tutti i fan conoscono. Come una Giulietta moderna, Ygritte ci lascia tra le braccia del suo amato. E noi piangiamo fiumi di lacrime.

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