3. Monty Python Flying Circus
Monty Phyton’s Flying Circus, arduo incasellarla come serie tv vintage o no su Netflix. I Monty Phyton d’altronde sono più larghi della comicità e non possono entrare nella gabbia di una definizione. Nel loro circo volante (titolo preso in eredità e non creato appositamente) non c’è una storia, non veri e propri episodi ma sketch con qualche personaggio ricorrente. Monty Phyton’s Flying Circus è senza dubbio la più surreale serie tv vintage su Netflix, il primo passo per l’affermazione del gruppo con il loro umorismo fantastico ma graffiante. Non c’è un preciso format a parte la commistione coi disegni animati, creati proprio da Terry Gillian, che sono innovativi per l’anno (1969) e per il genere. Con la satira i Monty Phyton seppelliscono più di un’istituzione includendo la stessa televisione.
4. Heartbreak High
Nonostante sia solo del 1994 Heartbreak High è la serie tv vintage su Netflix più vintage di tutte le altre perché in Italia non è mai stata trasmessa prima d’ora. Il recente reboot (ne potete leggere qui) è già arrivato alla seconda stagione. Per il pubblico italiano è tutto completamente nuovo. Un buon motivo in più per recuperare la serie tv vintage originale su Netflix e scoprire la complessità multirazziale australiana degli adolescenti della scuola Hartley High di Sydney. Nonostante il sovraffollamento di personaggi le storie delle difficoltà di crescita dei ragazzi lasciano il segno. Tanto il liceo West Beverly di Beverly Hills 90210 è patinato quanto Hartley High di Heartbreak High ha grinta da vendere. Heartbreak High ha trattato molti argomenti tabù. Razzismo, violenza domestica, uso di droghe e perfino una relazione tra insegnante e studente.
5. Monk
It’s a jungle out there, è una giungla là fuori e Monk, il detective ipocondriaco con chiari segnali di autismo, passa gli episodi di questa serie tv vintage su Netflix a cercare di evitarla. Monk combina il sempre presente humour nel raccontare le sue ossessioni che lo rendono egoista e poco incline all’empatia. Tony Shalhoub che lo interpreta ha dato tanta fisicità al personaggio. Tic, sguardi, silenzi, tormentoni, Monk non avrebbe avuto questo successo con un altro interprete (il rischio c’è stato perché originariamente era stato scelto un altro attore che non ha accettato il ruolo). Il format ricorda Colombo per la maggior parte degli episodi. Non ha importanza se capiamo o viene svelato da subito chi ha commesso il delitto, l’importante è sapere come fa Monk a capirlo e quante salviette igieniche ha utilizzato.
