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5 parole in romanaccio che abbiamo imparato grazie a Romanzo Criminale

4) Vespasiano

Romanzo Criminale

– Scrocchiazeppi: No, no, no, Libanè, io nun centro un c***o co’ a droga tua, parola mia!
– Libanese: Magari sai chi è stato, no? Perché dietro uno str***o ce sta sempre er vespasiano.

Appena un episodio prima dello scambio di battute tra il Freddo e Dandi, il Libanese prova a venire a capo della faccenda di droga che getta lunghe ombre sull’operato dei membri della banda. In un gioco di scatole cinesi, il Libanese risale fino a Scrocchiazeppi che, però, pare un pesce troppo piccolo per un’operazione di spaccio di quel tipo. Ecco allora un’espressione geniale, frutto dell’estro creativo di Sollima. Il senso è chiaro: quando c’è un escremento di solito c’è anche un bagno, intendendo con ciò che qualcuno si nasconde dietro allo “str***o” Scrocchiazeppi. Ma perché a Roma si usa l’espressione vespasiano per indicare una latrina? Tutto risale all’epoca romana quando l’imperatore Vespasiano decide di sottoporre gli orinatoi pubblici a tassazione (perché se ne ricavava l’ammoniaca). La sua “avarizia” lo condannò così a essere associato per sempre ai servizi pubblici.

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