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You 3 – La Recensione della terza stagione: cosa non è amore

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ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER sulla terza stagione di You.

Questa controversa stagione di You ci riporta quasi esattamente dove ci aveva lasciati la seconda (qui trovate un breve recap degli episodi precedenti). Attraverso la voce narrante di Joe Goldberg (Penn Badgley), torniamo ancora una volta a provare empatia per l’uomo sbagliato, siamo portati di nuovo a cercare una giustificazione valida per tutti i crimini che ha commesso, uno o più motivi che lo hanno portato a diventare ciò che è: un uomo ossessionato dalla ricerca dell’amore. Eppure, Joe ha scoperto che l’anima gemella che credeva di aver finalmente incontrato, non è altro che lo specchio di se stesso, o almeno di quella parte di sé contro cui ha provato a lottare per tanto tempo.

Sì, perché se c’è una cosa che la fine della seconda stagione ci aveva anticipato e che la terza ci ha confermato, è che Love Quinn (Victoria Pedretti) è folle tanto quanto suo marito, ed è proprio sul loro difficile rapporto matrimoniale che questi 10 episodi si soffermano. Joe vorrebbe cambiare per dare il buon esempio a suo figlio, ma si trova sempre attratto in maniera ossessiva da una donna diversa. Anche quando cerca di comportarsi da genitore amorevole non riesce a metterci il cuore, perché teme di sbagliare e fare gli stessi errori commessi da bambino. Ha paura di condannare il piccolo Goldberg a crescere con il seme della violenza nel sangue, intrappolandolo nella spirale senza uscita dell’ereditarietà della colpa, proprio ciò che lui è stato costretto ad affrontare. Love, dal canto suo, desidera essere amata incondizionatamente, nonostante i suoi (non pochi) difetti e le sue (non indifferenti) tendenze omicide.

you 3

Così, You 3 catapulta gli spettatori nella vita borghese dei novelli genitori, assumendo un carattere diverso dalle stagioni precedenti e concentrandosi anche su altre dinamiche.

Attraverso i numerosi riferimenti al COVID e ad altri virus pericolosi da cui sembra difficile proteggersi, la serie filtra in modo abbastanza evidente il punto di vista degli autori sulla questione dei vaccini e dei no-vax, e al tempo stesso tenta di restituire una patina di attualità che possa creare collegamenti con la realtà esterna al piccolo schermo e coinvolgere maggiormente il pubblico. Tuttavia, quei pochi riferimenti alla nostra contemporaneità nei dialoghi non bastano per restituire le atmosfere di agitazione e caos generate dalla pandemia negli ultimi anni. Finiscono anzi per dare l’idea di essere stati inseriti mezzo della sceneggiatura con l’unico scopo di attirare l’attenzione, perché poi sono privi di reali riscontri all’interno della storia.

Un tentativo fallito di attualizzare il dramma di una coppia di psicopatici che, come se nulla fosse, affronta i propri problemi coniugali andando in terapia e cercando strade alternative per ravvivare un rapporto ormai giunto al limite, nell’estenuante difesa di un nucleo familiare nocivo. Se nelle stagioni precedenti Joe concentrava le proprie fissazioni su una sola donna e si trovava a fronteggiare da solo tutto ciò che osava porsi fra lui e “l’amore della sua vita”, qui vediamo i problemi raddoppiarsi a causa della presenza di Love, altrettanto incasinata e disposta a tutto pur di salvaguardare il proprio nucleo familiare da possibili intrusi.

Due protagonisti significa anche moltiplicare i guai, con il rischio di ritrovarsi schiacciati fra gli stessi motivi per troppo tempo, senza mai apportare alla narrazione una qualche evoluzione, offrendo pochi spiragli per la redenzione di due individui corrotti da una vita malsana, capaci di intrecciare solo relazioni altrettanto disfunzionali. L’unica cosa che entrambi sanno fare bene è manipolare chiunque gli orbiti intorno.

victoria pedretti

All’inizio cerchiamo di comprendere le traumatiche esperienze di vita di Love e Joe, ma ci riusciamo solo fino a un certo punto.

La coppia tenta di nascondere la propria inadeguatezza in una tranquilla apparenza borghese in cui l’ipocrisia regna sovrana e in cui viene fuori tutta la superficialità di una società che si regge a malapena su delle facciate traballanti. Cercano di adeguarsi a una vita che non fa per loro, credendo che bastino una casa grande, un lavoro e un figlio per guadagnarsi la serenità tanto agognata. Inseguono per tutto il tempo una felicità illusoria, aggrappandosi alle persone come a una fune sul bordo di un precipizio. Il problema è che, in questo modo, finiscono per stringere il cappio intorno a loro stessi e tutti gli altri.

Forse, 10 episodi sono troppi per ciò che questa stagione di You aveva realmente da dire. Tematiche contemporanee e delicate come quelle dell’essere genitori, delle difficoltà legate alla vita di coppia sia sul fronte sessuale che sentimentale, vengono affrontate in maniera controversa, analizzate attraverso gli occhi inaffidabili di due personaggi mentalmente instabili. Per questo motivo, sono altrettanto problematici, e finiscono col dare input contrastanti agli spettatori, combattuti tra il legame che provano nei confronti dei drammi familiari dei protagonisti e il disgusto che suscitano i loro comportamenti amorali.

you

In fin dei conti, la terza stagione di You si è rivelata più pesante da seguire, oltre che piuttosto frammentaria e ripetitiva, finendo per annoiare lo spettatore con continui tira e molla, menzogne, tradimenti e aggressioni a più non posso. La serie tratta dai romanzi di Caroline Kepnes prova ad aggiungere novità e attualità, ma finisce col mescolare troppe cose, divenendo un cane che si morde la coda e gira su se stesso senza sosta. Parte della credibilità si perde con il procedere degli episodi, quando diventa sempre più complicato per Joe e Love coprire i propri crimini. Come emerge chiaramente da questa serie televisiva, la violenza è l’unico mezzo che sa utilizzare chi non vuole o non sa fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte e delle proprie azioni. Ed è qui la chiave di lettura di You e di queste puntate.

La terza stagione si è dimostrata però solo fine a se stessa. Joe non viene mai messo davvero di fronte agli effetti disastrosi che ogni sua azione ha comportato. Rimane impunito fino alla fine, pronto, ancora una volta, a trovare la sua nuova ossessione nella prossima stagione, e a fare qualsiasi cosa pur di costringerla a restare al suo fianco, stringendole intorno al collo le mani insanguinate di chi non ha mai realmente capito cosa sia l’amore e di chi, nel corso della sua vita, non ha conosciuto altro che violenza e solitudine.

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