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Supernatural 14×03 – Nuovi dilemmi, vecchi nemici

Attenzione! Se non avete visto la 14×03 di Supernatural, troverete degli spoiler!

A tutti gli ascoltatori di Angel Radio: udite udite, Dean Winchester è tornato! Ovviamente nutrivamo qualche sospetto su quanto potesse essere vero, essendo ciò successo a malapena alla fine del secondo episodio di questa stagione di Supernatural. E in maniera piuttosto inaspettata e non anticipata, per giunta. Però, a quanto pare è proprio lui. Quello davanti a noi è Dean Winchester in tutto il suo scorbutico splendore.

Il suo ritorno è insolitamente indolore. Al rientro al bunker Dean sembra un po’ spaesato dai cambiamenti avvenuti ma – se escludiamo il suo rifiuto viscerale per la barba di Sam – sembra stare bene. “Sembra” è il termine chiave. Perché ovviamente Dean non sta bene, ce ne accorgiamo noi e se ne accorge Sam. Ma Dean è quello che è, quindi ovviamente non lo ammette.

No, noi sappiamo bene come Dean Winchester gestisce le sue emozioni. Le seppellisce sotto tonnellate di senso dell’umorismo e sarcasmo e atteggiamento da Terminator in missione. Afferma di non ricordare nulla del periodo trascorso sotto il controllo di Michael e non si mostra minimamente turbato. Quando però scopre una cicatrice sul braccio, e chiede a Castiel di aiutarlo a scoprire come se la sia procurata, le cose cambiano.

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I Winchester, infatti, scoprono che c’è un’arma capace di ferire Michael.

La ferita è stata inferta all’arcangelo dalla creatura che hanno affrontato nel “Bad Place“, la stessa passata da quel mondo a quello dei Winchester alla fine dell’episodio Wayward Sisters. Fa piacere vedere che gli autori di Supernatural non hanno lasciato cadere nell’oblio quello che avrebbe dovuto essere il primo mattone su cui si sarebbe sviluppata la trama dello spin-off, cancellato prima ancora di poter iniziare.

I fratelli contattano quindi Jody Mills e si recano a Sioux Falls – lì dove il passaggio per il Bad Place era stato aperto. Scoprono così che la creatura che cercano altro non è che la Kaia di quel mondo. Per comodità riferiamoci a lei come Bad-Place Kaia, così da distinguerla da quella che i Winchester conoscevano e che lei stessa ha ucciso.

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Di lei non sappiamo nulla e anche in questo episodio di Supernatural in realtà scopriamo poco. Anche lei è una dream walker come Kaia, e tra le due c’è sempre stata una connessione che permetteva a Bad-Place Kaia di vedere ciò che vedeva l’altra. Veniamo a sapere che era Claire quella che voleva uccidere nel Bad Place, e non la sua doppia. Ovviamente non ci viene detto il perché.

Scopriamo, soprattutto, che Michael la sta cercando. Sa che la sua lancia potrebbe ucciderlo, e quindi vuole appropriarsene. Dopo aver fallito nel portarla dalla sua parte, ora manda vampiri su vampiri per farla fuori. Michael ha paura. Proprio come Dean. Ed è qui che, senza farsi problemi a girare il dito nella piaga, Bad-Place Kaia evidenzia quella che è forse l’unica somiglianza tra i due.

Sia Dean che Michael mirano alla sua arma. Ed entrambi sono disposti a tutto pur di ottenere ciò che vogliono.

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C’è però una fondamentale differenza. Michael ha paura per se stesso e vuole eliminare una minaccia per i suoi piani. Dean, invece, ha paura di affrontare l’orrore che ha vissuto. Come infine rivela a Sam, in realtà ricorda qualcosa di quando era sotto il controllo dell’arcangelo. Non era cosciente, non ricorda tutto ciò che Michael ha fatto. Eppure ricorda ogni singolo attimo di quel tempo che ha vissuto come sott’acqua, alla disperata ricerca di un po’ d’aria.

Ha tentato di opporsi, di combattere per riprendere il controllo, ma non era abbastanza forte. E ora, come gli abbiamo già visto fare tante volte in Supernatural, si mette un peso non necessario sulle spalle. È colpa sua se Michael è in giro, perché ha detto sì. È colpa sua se sta facendo del male a tanta gente, perché non è stato in grado di opporsi a lui. E tocca a lui ora rimediare.

Dopo aver lasciato andare Bad-Place Kaia, che ha salvato loro e Jody dai vampiri potenziati di Michael, i Winchester lasciano Sioux Falls per fare ritorno al bunker. Lì sono rimasti Castiel e Jack, che hanno aiutato una giovane ragazza vittima di una strega.

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Se questo episodio di Supernatural ha avuto un grosso difetto, lo troviamo proprio in questa parte della trama.

Il suo scopo era, apparentemente, mostrare che Jack, a dispetto delle sue paure, sta imparando a essere un cacciatore anche senza i propri poteri. Lo sviluppo di questa parte però è risultato un po’ ovvio, quasi banale. Individuare quale fosse il problema della ragazza e come risolverlo non era poi tanto difficile. Gli autori avrebbero forse potuto sforzarsi un po’ di più.

Ovviamente poi, per farsi perdonare, ci hanno fatto due regalini. Il primo è stato un momento semplice ma da scaldare il cuore, nel quale Jack si riferisce a Castiel, Sam e Dean come i suoi padri. Il secondo è andato a coronare l’orgoglio di Castiel e la felicità di Jack per l’aiuto che è riuscito a dare. Il giovane inizia a tossire sangue. Tanto sangue. Tanto da riempire un cestino coi fazzoletti che sta sporcando. Tenero, no? NO. Cosa sta succedendo? È possibile che la mancanza dei propri poteri stia danneggiando il corpo di Jack, rischiando forse di ucciderlo?

Ovviamente quando assistiamo a tutto ciò? A fine puntata. Quindi ci massacrano allegramente con i sensi di colpa di Dean e un Jack potenzialmente morente. La cosa ci stupisce? Assolutamente no. Ci diranno cosa sta succedendo? Probabile. Lo scopriremo – forse – nella prossima puntata. Stay tuned.

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