Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » RECENSIONI » Loki 1×05 – Viaggio nel mistero

Loki 1×05 – Viaggio nel mistero

ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER sulla 1×05 di Loki

Se i fan sono impazziti per la scena post credit dell’episodio “Evento Nexus” (qui la recensione), in “Viaggio nel mistero” le possibilità – e le Varianti – del Dio dell’Inganno si sono ulteriormente moltiplicate. Il risultato? Una delle puntate più belle dell’intera stagione che ha regalato agli spettatori innumerevoli Varianti del nostro protagonista e altrettanti easter eggs da scovare.

Da ciò però deriva una notevole diminuizione dell’importanza del Loki che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare nel Marvel Cinematic Universe: una serie che riguarda non soltanto lui, ma l’intero destino dell’ormai prossimo multiverso. Tra tradimenti prevedibili e un alligatore che ha rubato il cuore di tutti, ecco i punti salienti della penutilma puntata di Loki.

loki

Molto spesso gli episodi che precedono il finale sono momenti di raccoglimento, utili a prendere la ricorsa prima il grande salto (e spesso l’altrettanto notevole cliffhanger finale). In questo caso invece la calma viene sostituita dal puro caos che solo innumerevoli Varianti di Loki possono realizzare così efficacemente.

Finalmente scopriamo dove vanno a finire tutte le linee temporali che vengono eliminate dalla TVA: non possono sparire nel nulla, ma vengono semplicemente spostate in un luogo dove nessun evento Nexus può realizzarsi. A portare a termine il lavoro sporco in questa realtà vi è un mostro (o meglio, un’entità gassosa spaventosa) di nome Alioth il cui compito sta nell’assalire e divorare tutti i resti delle varianti in modo tale da non lasciare più traccia dell’esistenza di un mondo alternativo.

Nell’arco della puntata i momenti salienti avvengono proprio attorno quest’ultimo: Loki viene salvato dalle proprie Varianti e portato in salvo nel loro nascondiglio, Sylvie rincontra Mobius mentre cerca di scappare e, soprattutto, è qui che si rende conto della vera natura del mostro.

Se il piano del nostro protagonista era cercare il punto debole di questa entità per distruggerla, è Lady Loki a salvarlo da una bruttissima missione suicida: dopo essersi auto-colpita per fuggire dalla TVA il suo obiettivo è scoprire chi si nasconde oltre il Nulla a cui Alioth sembra fare la guardia. Per poter superare tutto ciò si ritrovano a dover combinare il proprio potere e incantare il mostro.

Tra tutte le Varianti di Loki che abbiamo scoperto e conosciuto in questo episodio è difficile sceglierne una preferita: in molti hanno apprezzato la comicità di Alligator Loki, altri hanno invece scelto Kid Loki (sperando di poterlo vedere presto in altri prodotti Marvel), ma a livello di importanza nella storia, di performance nella puntata e di gravitas Classic Loki ha rubato a tutti la scena.

I am Loki. God of Outcasts. They see themselves in me, and I in them. All of us, alone together. It’s why my stories always end with someone trying to put me in a box. And begin with my spectacular escape.

Loki #5, Daniel Kibblesmith

Questa citazione viene ripresa dal personaggio nel corso dell’episodio e permette agli spettatori di scoprire cosa sarebbe successo al Dio del Misfatto se fosse riuscito a ingannare Thanos in Avengers: Infinity War. Scappare dalla nave e salvarsi avrebbe portato Loki in un pianeta lontano in cui passare la propria vita. Solo e isolato, nel momento in cui Classic Loki ha cercato di ricongiungersi alle persone a lui care la TVA è intervenuta per eliminarlo.

È dunque comprensibile l’atteggiamento diffidente delle Varianti incontrate: l’importante è nascondersi e sopravvivere, andare contro le regole imposte dalle proprie linee temporali e, semplicemente, smettere di combattere. Ciò perchè Loki è un personaggio la cui storia, in fin dei conti, è sempre la stessa: nonostante le volontà, le capacità e le ambizioni il suo unico motivo di esistenza riguarda la propria morte in nome di un bene superiore. È dunque molto commovente come questo “scopo glorioso” venga sublimato nel finale.

Interpretato dal magistrale Richard E. Grant, Classic Loki funge da distrazione per Alioth costruendo con i suoi poteri di illusione Asgard e dando tempo agli altri di incantarlo. Purtroppo questo gesto si tramuta in un notevole e definitivo sacrificio, portandolo alla morte. La via oltre il Nulla è però aperta e le due Varianti possono attraversare la fine di tutte le linee temporali per scoprire chi si cela dietro la TVA.

Nonostante l’ottima qualità dell’episodio, sono presenti alcune note dolenti: prima fra tutto la relazione semi-romantica che si sta stabilendo tra il protagonista e la sua Variante.

È di per sè un evento molto strano e difficile da spiegare (Loki si sta innamorando di sè stesso?), ma la possibilità che Sylvie non sia esattamente una versione alternativa del Dio è ancora presente. Come conferma il dialogo tra il personaggio di Tom Hiddleston e gli altri alter ego, lei è la prima Variante donna conosciuta finora e, possibilmente, l’unica. Che ci sia un colpo di scena nel finale? Dopo la conferma della seconda stagione, non si può certamente escludere questa possibilità.

Questo episodio in fin dei conti è un bellissimo regalo ai fan dei fumetti su Loki in quanto pieno zeppo di easter eggs da scoprire e approfondire: da un mini Throg (ovvero una variante di Thor in cui il Dio del Tuono è una rana) a un Loki in versione politica, il punto nevralgico di “Viaggio nel mistero” riguarda tutto ciò che l’Universo Marvel finora non aveva potuto esplorare vista la staticità della linea temporale.

I Loki non sono comunque gli unici con una missione di vitale importanza da portare a termine: anche Mobius – che nella puntata precedente era stato “eliminato” – dopo aver salvato Sylvie ha come obiettivo ritornare nella TVA e smascherare le bugie e la propaganda messa in atto dai Time Keepers (o meglio, dall’entità che si è servita dei Time Keepers per affermare il proprio potere). Oltre a dover affrontare Ravonna Renslayer – il comandante che in primo luogo ha ordinato la sua esecuzione – dovrà anche risolvere l’enigma alla base dell’intera organizzazione: come vengono resettate le Varianti per diventare agenti? Qual è davvero la missione della Time Variant Authority?

Molti sono i richiami al Mago di Oz: Alioth e il suo ruolo di guardiano, l’importanza di scoprire chi sia “l’uomo dietro la tenda” e le sue motivazioni, ma nonostante le varie teorie spingano verso una determinata strada, raramente i prodotti Marvel sono riusciti a rispettare le teorie degli spettatori. Se molti indizi sembrano puntare platealmente al personaggio dei fumetti di Kang il Conquistatore, non bisogna dimenticare come nelle precedenti serie tv uscite quest’anno – WandaVision e The Falcon and The Winter Soldier – il grande cattivo si sia rivelato alla fine un nome già noto (rispettivamente Agatha e Sharon Carter).

Non sarebbe una sorpresa se, in una serie così composita da variazioni su un solo semidio, il cattivo da distruggere fosse Loki stesso. Una Variante più cattiva (o con più conoscenza) pronta a guidare la Sacra Linea Temporale e, così, l’Universo intero. La risposta a questi e ad altri dubbi è ormai a qualche giorno di distanza, ponendo fine alla prima stagione di una delle serie tv Marvel più belle mai fatte finora.

LEGGI ANCHE – Loki: Black Widow potrebbe resuscitare? Ecco come, secondo una teoria