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Lasciarsi un giorno a Roma – La Recensione in ANTEPRIMA (senza spoiler) del nuovo film di Sky

Edoardo Leo è tornato a mettere le mani sulla cinepresa dopo il lungo periodo di stop dovuto al lockdown, e ha fatto il suo ingresso sul set non solo come regista, ma anche come sceneggiatore e interprete. Lasciarsi un giorno a Roma è l’ennesima prova delle sue capacità come artista a tutto tondo, capacità che dopo film come Noi e la Giulia (2015) e Che vuoi che sia (2016) si dimostrano sempre più mature. Il film, il cui titolo riprende l’omonima canzone di Niccolò Fabi del 1998 e ne riproduce le atmosfere malinconiche, è una co-produzione italo-spagnola di Sky (qui trovate tutte le serie tv in prima serata sulla piattaforma per questa settimana) per Italian International Film e Vision Distribution.

A dominare è una Roma capace di raccontare la sua magia, ma anche i suoi punti deboli, attraverso gli occhi dei protagonisti che si trovano a percorrerne le strade illuminate. È innanzitutto Tommaso ad accogliere il pubblico in sala, il suo sguardo pieno di sentimenti contrastanti nei confronti della propria compagna Zoe (interpretata dalla splendida Marta Nieto). La tristezza e la rassegnazione che si leggono sui loro volti lasciano intuire già molte cose. Lui, scrittore orgoglioso e testardo ma sensibile e con una grande capacità di distinguere e dare un nome ai sentimenti. Lei, una donna ambiziosa, con un lavoro che la tiene sempre troppo occupata e la personalità tipica di chi fa fatica a trovare le parole giuste per esprimere le proprie emozioni.

Invece, sull’altro piatto della bilancia narrativa ci sono il migliore amico di Tommaso, Umberto (Stefano Fresi) e sua moglie Elena (Claudia Gerini). Umberto è un uomo insicuro ma amorevole, sensibile e comprensivo, adora insegnare ed è nato per farlo, anche se nel corso degli anni ha messo da parte se stesso per cercare di essere all’altezza di sua moglie. Elena, d’altra parte, è la Sindaca di una città caotica e costantemente in fermento come Roma, è una donna piena di ideali e ambizioni che non è disposta a mettere in secondo piano, ma che non sempre riesce a conciliare bene con il suo essere mamma.

Lasciarsi un giorno a Roma edoardo leo

Durante gli anni un amore può evolversi e assumere forme diverse, ed è questo che Lasciarsi un giorno a Roma intende portare sullo schermo.

Si tratta di una commedia romantica o di ciò che Edoardo Leo preferisce definire “film sentimentale”, un prodotto in grado di raccontare con semplicità e realismo il naturale cambiamento delle persone, delle loro esigenze, dei loro pensieri e dei loro punti di vista e come questo, inevitabilmente, influenza il modo in cui ognuno proietta questi cambiamenti anche nella propria relazione. Attraverso un breve viaggio all’interno di alcuni dei luoghi più iconici della romanità, valorizzati da inquadrature e da luci che ne accentuano la bellezza eterna e che contribuiscono a darle un’aura senza tempo, vengono rappresentate delle donne forti e indipendenti, belle e ambiziose, ma anche estremamente sensibili, desiderose di amare ed essere amate.

Il prodotto Sky Original, riproponendo forse con i personaggi secondari delle figure un po’ troppo stereotipate, offre però dei protagonisti tridimensionali, ciascuno con un carattere ben definito, dei sogni, dei rimpianti e degli obiettivi. L’interpretazione e il ruolo di questi quattro attori basta quasi da solo a tenere insieme tutto il film, in cui la quotidianità entra prepotente nella narrazione. Riferimenti al Coronavirus e al periodo di lockdown forzato con cui tutto il mondo si è trovato a dover fare i conti inseriscono Lasciarsi un giorno a Roma nella lista di quei titoli figli di un periodo di incertezze e dubbi e offrono a Edoardo Leo e al suo team di sceneggiatori (Marco Bonini, Damiano Bruè e Lisa Riccardi) interessanti spunti di riflessione e materiale da sfruttare per rendere la storia ancora più convincente.

Le vicende dei protagonisti sono calate in una realtà che percepiamo ancora come vicinissima (anche per i numerosi riferimenti tecnologici) e ciò rende più semplice l’identificazione del pubblico con loro. La decisione di rappresentare due coppie differenti non fa che ampliare le possibilità narrative e offrire più versioni di uno stesso problema, ovvero come riuscire a gestire un amore che cambia nel tempo e come capire ciò che si prova al riguardo?

claudia gerini

Sì, perché a volte si fanno tentativi disperati pur di tenere in piedi una relazione importante.

In alcuni casi ci si aggrappa a un piccolo momento di felicità con tutte le proprie forze pur di non precipitare nel vuoto, e si consumano tutte le energie nel cercare di tenere acceso un fuoco nonostante la tempesta fuori. Ci sono delle situazioni in cui le relazioni sembrano essere fragili come un castello di carte, pronto a crollare improvvisamente per il minimo soffio di vento e i ricordi degli istanti più belli non bastano a tenerlo in piedi. Ma fino a che punto è sano fossilizzarsi su ciò che non c’è più? E quanta consapevolezza è necessaria per riconoscere di essere giunti alla fine di un capitolo importante? Perché spesso è proprio questa la cosa più difficile di tutte, e non c’è nulla di male nel comprendere che anche la nostra vita è strutturata in capitoli.

Quanto amor proprio bisogna avere per riuscire a mettere se stessi per primi una volta nella vita? E quanto è complicato, comprendere che se l’altro si mette al primo posto non sempre si tratta di mero egoismo ma forse di un sano desiderio di stare bene con sé?

Lasciarsi un giorno a Roma è questo e molto altro. Il pubblico è immerso in un’atmosfera malinconica e nostalgica per tutta la durata del film, intriso di rancori, rimpianti e cose non dette. Un ritratto realistico dell’incomunicabilità di molte coppie, della loro incapacità di trasmettere i propri sentimenti per la paura di soffrire e far soffrire. Uno schiaffo per quanti si trovano in una situazione che ricorda quella dei protagonisti.

edoardo leo sky original

Edoardo Leo ha saputo dare voce con semplicità e in maniera nient’affatto banale a una realtà da cui molti tentano di scappare in continuazione. Ma l’importanza di riconoscere e accettare il cambiamento proprio e altrui è il centro attorno al quale ruota tutto il film. Sorretto da un finale commovente e ricco di sorprese, Lasciarsi un giorno a Roma potrebbe essere il titolo di cui non sapevamo di avere bisogno, una ventata d’aria fresca e un buon auspicio per l’inizio di qualcosa di un capitolo che speriamo possa essere migliore del precedente. Infatti, dal 1° gennaio sarà disponibile su Sky Cinema, e si potrà trovare anche on demand su Sky e in streaming su NOW. Un buon auspicio e un inizio con i fiocchi per le produzioni cinematografiche Sky Original nel nuovo anno.

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