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L’amante di Lady Chatterley – La Recensione di un film intenso e travolgente

L’amante di Lady Chatterley, il romanzo del 1928 di D.H. Lawrence che sconvolse la morale borghese dell’Inghilterra tra le due guerre mondiali, non è un’opera nuova agli adattamenti cinematografici. A partire dagli anni Cinquanta, sono state ben otto le trasposizioni dell’opera tra cinema e televisione, ognuna più o meno fedele al romanzo e con una propria interpretazione della travolgente passione proibita tra l’aristocratica Connie e il guardiacaccia Oliver, perciò l’adattamento prodotto da Netflix e diretto da Laure de Clermont-Tonnerre si inserisce all’interno di un filone di per sé già saturo, nel quale emergere non è facile. E infatti, sebbene il film sia sicuramente un dramma d’amore coinvolgente e commovente, l’impressione generale è che sia almeno in parte qualcosa di già visto. La mancanza di un’identità propria de L’amante di Lady Chatterley di Netflix è forse il principale difetto di un’opera che paga la fedeltà a un romanzo che per il pubblico del 2022 di sconvolgente e peccaminoso ha poco e che, nonostante sia intriso di un’umanità travolgente e totalizzante, è ormai troppo noto per riuscire davvero a stupire.

L’amante di Lady Chatterley è un film intenso, travolgente, ma non indimenticabile. Un racconto intimo che tuttavia dà l’impressione di essere qualcosa di già visto.

Emma Corrin in Lady Chatterley ‘s Lover (640×360)

A differenza di quanto avvenuto con l’adattamento di Persuasione di Jane Austen, recente trasposizione targata Netflix, che riproponeva un romanzo classico in una chiave profondamente moderna e senza dubbio influenzata da personaggi contemporanei come la Fleabag di Phoebe Waller-Bridge, L’amante di Lady Chatterley è una trasposizione fedele all’originale, che non tenta di differenziarsi da opere precedenti proponendo un’operazione di modernizzazione del romanzo di D.H. Lawrence. Tuttavia, sebbene nel caso di Persuasione la rielaborazione sia stata accolta da un coro quasi unanime di critiche, nel caso della trasposizione di Netflix di L’amante di Lady Chatterley forse un tentativo di dare al film una chiave di lettura nuova avrebbe potuto rappresentare una scelta vincente, com’è stato per esempio nella meravigliosa versione cinematografica di Piccole Donne diretta da Greta Gerwing.

Il risultato è un film sicuramente godibile, appassionante e coinvolgente, ma che lascia con l’amaro in bocca perché aveva tutto il potenziale per essere molto di più. Quella che negli anni Trenta era una storia scandalosa, in grado di turbare gli animi di un’Europa destinata ad andare presto incontro a un risveglio culturale, non può essere considerata tale se riproposta così scolasticamente nell’Occidente contemporaneo. La carica dirompente di L’amante di Lady Chatterley di D.H .Lawrence è quasi azzerata in questo adattamento, che tuttavia ha il pregio di raccontare splendidamente l’amore travolgente di Connie e Oliver, complice anche l’innegabile chimica tra Emma Corrin e Jack O’ Connell.

L'amante di Lady Chatterley
Lady Chatterley ‘s Lover (640×350)

L’amante di Lady Chatterley è un film intimo e diretto, che racconta quanto irresistibile possa essere la forza della passione, capace alle volte di cancellare tutto il resto. Eppure, tanto nell’opera originale di D.H. Lawrence quanto nell’adattamento Netflix, la passione non è mai connotata negativamente, ma è anzi celebrata, considerata una forza liberatrice, la fonte di una rinascita inaspettata. Non vi è alcun filtro nel mostrare l’evoluzione del rapporto tra la Connie di Emma Corrin e l’Oliver di Jack O’Connell, che vediamo sempre più liberi man mano che la storia procede, con l’avvicinarsi progressivo prima dei loro corpi e poi anche delle loro anime, mentre si abbandonano totalmente a una passione e a un amore destinati a stravolgere le loro intere esistenze.

La scelta di mostrare la liberazione sessuale di Connie anche tramite l’estetica, con i capelli di Emma Corrin sempre più naturali e selvaggi con il procedere del film e il suo abbigliamento sempre meno stringente, rappresenta una delle innovazioni più riuscite all’interno del film, perché comunica con immediatezza il cambiamento emotivo e profondo che la protagonista attraversa man mano che abbandona le convenzioni sociali in favore di un sentimento da cui si lascia travolgere e che la aiuta a scoprire parti di sé che la renderanno felice per la prima volta in tutta la sua vita.

L'amante di Lady Chatterley
Lady Chatterley ‘s Lover (640×360)

Il resto delle scelte estetiche invece sono piuttosto canoniche, con i meravigliosi panorami bucolici della campagna britannica che fanno da sfondo alla storia tra Connie e Oliver, con le scene all’aperto dominate dal verde e dai colori pastello a cui fanno da contrasto quei primi momenti di intimità nella semi-oscurità del capanno, un porto sicuro che però per i due amanti è anche una trappola e che infine verrà abbandonato in favore della più totale libertà dei campi scozzesi. Vi è un che di etereo che pervade L’amante di Lady Chatterley prodotto da Netflix, forse perché a essere eterea, quasi angelica, è la Connie di Emma Corrin, una sacralità quasi implicita che vorrebbe essere in contrasto con lo scandalo della relazione extra-coniugale ed extra-aristocratica tra la nobile e il suo guardiacaccia, ma che invece fatica a risultare in qualche modo di rottura proprio perché vi è poco di sconvolgente nella carnalità e nella passione del rapporto tra i due per il pubblico moderno.

Ecco allora che questa ottava trasposizione in immagini di Lady Chatterley ‘s Lover di D.H. Lawrence si distingue per la bellezza mozzafiato dei paesaggi, per le magnifiche interpretazioni di Emma Corrin, Jack O’Connell e Matthew Duckett (incredibilmente convincente nei panni di Sir Clifford Chatterley, il marito tradito di Connie), per la chimica tra i due protagonisti e per la potenza travolgente del sensuale amore mostrato in scena, ma nel complesso è un film che non si differenzia troppo da altri drammi storici ambientati nell’Inghilterra di inizio Novecento.

L'amante di Lady Chatterley
Lady Chatterley ‘s Lover (640×360)

L’amante di Lady Chatterley diretto da Laure de Clermont-Tonnerre è elegante, dolce e innegabilmente coinvolgente, ma è anche un film molto prevedibile, non tanto nella trama che ormai è ben nota a tutti e quindi non poteva riservare grandi sorprese, quanto piuttosto nella messa in scena di quest’ultima. Un’opera che difficilmente definiremmo indimenticabile, ma che allo stesso tempo non si può negare essere capace di cogliere l’anima del romanzo di D.H. Lawrence e trasportarla sullo schermo, narrando con sincerità e senza filtri quanto possa essere liberatoria la passione, soprattutto in una società così opprimente nei confronti della sessualità femminile come quella dell’Inghilterra degli anni Venti.

Il film prodotto da Netflix, forse perché la tematica del risveglio sessuale di una donna appariva già potenzialmente dirompente, non osa mai andando oltre quanto contenuto nelle pagine di Lady Chatterley ‘s Lover di Lawrence, una decisione che in questo caso potrebbe essere costata alla produzione la definizione di quell’identità propria necessaria per distaccarsi dalle trasposizioni precedenti. In ogni caso, le poco più di due ore di L’amante di Lady Chatterley trascorrono rapidamente e rappresentano un viaggio breve ma intenso tra paesaggi splendidi e sentimenti travolgenti, al quale non vi pentirete di aver preso parte.