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Criminal Record – La Recensione della nuova attesissima serie crime di Apple TV+

Il seguente articolo contiene SPOILER su Criminal Record.

Apple TV+ ci ha abituato a una certa qualità per quel che riguarda i propri prodotti originali. Lo scorso 10 gennaio ha debuttato sulla piattaforma la serie britannica Criminal Record: un crime thriller ambizioso che tratta temi quanto mai attuali. Il cast è capeggiato da Peter Capaldi e Cush Jumbo nei ruoli dell’ispettore Daniel Hegarty e del sergente June Lenker. La storia di Criminal Record parte da una misteriosa telefonata: una richiesta d’aiuto che innesca un intreccio di rivelazioni che minacciano la carriera di Hegarty. L’agente Lenker è un pesce rosso all’interno di una vasca di squali, pronti a divorarla e a seguire le sue mosse. La serie riflette sui temi del pregiudizio razziale e della violenza domestica, ed è un vero e proprio scontro tra generazioni e mentalità opposte. Apple TV+ ha puntato sul thriller, e il risultato sembra dare nuovamente ragione al colosso americano (qui abbiamo raccolto le migliori serie tv di Apple TV+ secondo IMDb). Ecco a voi la nostra recensione.

Criminal Record significa letteralmente fedina penale. Quella dei cattivi è sicuramente sporca, ma siamo sicuri che coloro che si professano buoni siano puliti?

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Peter Capaldi e Cush Jumbo in una scena di Criminal Record

La trama di Criminal Record si fa largo tra le strade della Londra contemporanea, tra agglomerati di case popolari e guerre tra gang per il controllo del territorio. Il razzismo è un tema portante e lo si comprende fin dai primi momenti. Una donna misteriosa telefona alla polizia denunciando gli abusi del proprio partner, aggiungendo che questi sarebbe il responsabile di un omicidio per cui qualcun altro sta pagando al suo posto. Il caso incriminato è quello per cui Errol Mathis sta scontando l’ergastolo, accusato dell’omicidio della compagna diversi anni prima, sotto gli occhi di Patrick, figlio di lei. La telefonata scatena i sospetti dell’agente Lenker, donna afro alle prese con i continui pregiudizi dei colleghi. Dall’altra parte della barricata c’è Hegarty, un uomo di mezza età, vecchio stampo, ancorato a una mentalità decisamente obsoleta. Era stato proprio Hegarty a seguire il caso Mathis, incriminando quest’ultimo dopo averlo fatto confessare.

Da una parte c’è il sospetto di una giovane detective, mentre dall’altra la sicurezza di un uomo d’altri tempi, che non intende mettersi in discussione.

La trama di Criminal Record ruota attorno alle motivazioni dei due protagonisti e al loro modo di vedere il presente. Tutto ciò che interessa a Hegarty (un ottimo Peter Capaldi, di cui vi abbiamo raccontato le migliori performance qui) è il mantenimento dello status quo, che in questo caso è un gentleman agreement tra guardie e ladri. June Lenker è determinata e vuole arrivare fino in fondo, noncurante delle ripercussioni personali, paladina di una causa solo apparentemente già persa. Il caso Mathis appartiene a un passato quanto mai attuale: i primi anni 2000 erano un’epoca in cui corruzione e razzismo erano all’ordine del giorno. Periodo in cui gente come Hegarty ha potuto fare carriera manipolando indagini a proprio piacimento, con il lascia passare di un sistema a cui tutto ciò andava più che bene. 

La serie non vuole fare la morale a nessuno, quanto più smascherare ciò che è evidentemente ancora un aspetto problematico della nostra società.

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Peter Capaldi è Daniel Hegarty

A guardie e ladri i ruoli potevano mutare a seconda dell’esigenza. In Criminal Record non c’è scampo per gli inseguiti: l’unica a poter cambiare tale condizione è una delle inseguitrici, capace di leggere tra le righe. L’inedita coppia formata da Peter Capaldi e Cush Jumbo funziona davvero bene: i due sono i perfetti interpreti di uno scontro generazionale necessario. Il percorso della donna, tuttavia, è pieno zeppo di ostacoli che minacciano non solo la sua carriera, ma anche l’incolumità dei suoi affetti. Apple TV+ ci invita a interrogarci sulla plausibilità di una situazione simile, in cui una donna di colore è costretta ad accettare di combattere una guerra che le appartiene soltanto simbolicamente.

La trama ha qualche intoppo, specialmente a metà del percorso: non brilla in quanto a colpi di scena e non ammalia in termini di intensità. Schematicamente, tuttavia, Criminal Record funziona e riesce nel proprio intento, lasciando allo spettatore l’amaro in bocca nel constatare che i cattivi riescono a scamparla quasi sempre.

Altro tema centrale nella serie è lo scontro generazionale: non solo tra vecchi e nuovi agenti, ma anche tra genitori e figli.

L’agente June Lenker in una scena di Crminal Record

Ciò che accomuna i due protagonisti di Criminal Record sono i problemi quotidiani nel crescere i propri figli. June Lenker scopre a sue spese di dover proteggere il piccolo Jacob da una delle peggiori piaghe della società: il razzismo. Quando la donna comincia ad addentrarsi un po’ troppo nel caso, risultando scomoda ai piani alti, è proprio suo figlio a essere preso di mira. Contemporaneamente la donna deve vedersela con il latente pregiudizio del suo attuale compagno, un uomo bianco incapace di supportarla in una battaglia che non gli appartiene per direttissima. Dall’altra parte c’è il lato umano di Hegarty, costretto a scendere a compromessi con la tossicodipendenza della figlia Lisa, che vive come una condannata. Entrambi i protagonisti di Criminal Record combattono le proprie battaglie personali, provando a non mischiare la famiglia con il lavoro. 

Ma per una madre guerriera pronta a sfoderare gli artigli per difendere la sua prole, c’è un padre corrotto nell’animo che accetta di nutrire la tossicodipendenza di sua figlia pur di mantenere intatto lo status quo.

Lo stesso che lo tormenta e lo porta a compiere atti moralmente indegni pur di non mettere in discussione il suo stesso operato. Ma non basta sapersi nascondere, perché Hegarty esce sconfitto su tutta la linea, nonostante riesca a scamparla sul lato giudiziario. Criminal Record è il racconto di una società ben lontana dalla dimensione delle pari opportunità. Il teatro in cui si consuma questo thriller drammatico è quello della solita giungla urbana che non lascia scampo alle prede più semplici. Per una gazzella che corre c’è sempre un leone pronto a sbranarla, più lento ma consapevole dei propri mezzi. Non vince nessuno, alla fine, nonostante sembra che vincano tutti. Ed è forse proprio questa la morale giusta per un racconto simile.
Ah, e siccome Apple TV+ non delude mai, vi lasciamo con una lista delle migliori serie tv semisconosciute del catalogo.