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Brooklyn Nine-Nine ci insegna che i rapporti cambiano: la recensione della settima stagione

La settima stagione di Brooklyn Nine-Nine si è conclusa e pur essendo stata la più corta come numero di episodi ci ha lasciato un sacco di spunti di riflessione. I rapporti al 99° distretto non sono mai cambiati così tanto.

Fermatevi qui se non volete incappare in spoiler della settima stagione, altrimenti proseguite con noi ad analizzare cosa ci han lasciato questi tredici episodi.

Nel corso dei sette anni di Brooklyn Nine-Nine, l’evoluzione dei rapporti tra i vari membri del distretto è stata alla base della serie. Mai come in questa stagione però, nonostante il minor numero di episodi, la serie è stata in grado di usare al meglio il senso di cambiamento.

Primo cambiamento che vediamo nelle dinamiche del gruppo è sicuramente quello attorno al non-più-capitano Holt. Dopo la promozione di Madeline alla fine della scorsa stagione, Raymond era stato declassato a semplice agente per aver passato troppo poco tempo in queste vesti.
Cambio di ruolo che già nel primo episodio ci dimostra come influisca nei rapporti tra lui e il resto della squadra, specialmente Jake.

brooklyn nine-nine

Non più costretto a sottostare a Holt solo in quanto capo, Jake cercherà di prendere in mano la situazione più di una volta. Il rapporto lavorativo tra Holt e Peralta, che rivede in lui una figura paterna consolidata, subisce uno scossone di assestamento. Un po’ come quando i figli avrebbero voglia di dare ordini ai genitori, senza capire quanto ciò porti a conseguenze sgradite.

Altro rapporto completamente cambiato è per forza di cose quello tra Holt e la Wuntch. Rivali e acerrimi nemici da una vita, la morte improvvisa di Madeline sarà causa di grandissima confusione nelle emozioni di Raymond. Dapprima divertito, cinico, irriverente, Holt nel corso del settimo episodio capirà quanto la rivalità con la Wuntch lo spingesse ogni giorno a dare il meglio di sé. E solo nel momento in cui lei viene a mancare, il capitano si renderà conto del forte legame che li teneva uniti, ancora più di quanto pensasse.

Un legame che troverà lieto fine nel suo discorso al funerale di Madeline.

L’ennesimo cambiamento di rapporti, seppur più lieve e che sarà sfuggito ai più, va avanti da un paio di stagioni e continua a migliorare anche durante questa settima. Hitchcock e Scully, partiti e rimasti per anni spalle comiche e basta nella serie, continuano a integrarsi sempre di più nella squadra e nelle loro dinamiche. I due riescono a non apparire piatti, senza però venir snaturati. Finalmente ottengono posto nella sigla iniziale, appaiono di più nel corso dei vari episodi, e quella sensazione di “disgusto” del resto dei personaggi nei loro confronti sembra diminuire. Non sparisce, e non biasimiamo nessuno del distretto per questo, ma pian piano cala.

La serie, però, è famosa per saper infilare sempre della genialità al suo interno. Ai tempi di Community il pubblico impazziva per gli episodi del Paintball.

Con Brooklyn Nine-Nine questa cosa viene rappresentata dalle gare di rapina annuali tra i membri del distretto.

Dopo 5 Halloween (chiamate così dai fan perché ogni gara si disputava durante la festività) e un cambio di data nella sesta stagione durante il Cinco de Mayo, il settimo anno regala uno degli episodi a tema più belli. La gara di questa stagione si aggiudica il premio per la più longeva. Addirittura sei mesi per due sospensioni dopo che l’oggetto in palio era stato ingoiato prima da Cheddar e poi da Scully. Sarà infine Rosa a portarsi a casa non uno, non due ma ben tre punti nello stesso anno in un colpo di scena incredibile, salendo in testa alla classifica del distretto.

The Big Bang Theory

Penultimo rapporto degno di nota, e questa volta veramente nascosto a gran parte del pubblico, è quello di Brooklyn Nine-Nine con un’altra serie: The West Wing (il cui pilot, dopo 21 anni, è ancora attuale). Il prodotto di Aaron Sorkin era stato già citato con una reunion di due personaggi della serie, apparsi nelle vesti dei padri di Jake e Amy durante una festa del ringraziamento. In questa settima stagione, la sitcom di Dan Goor e Michael Schur ha giocato al limite dell’easter egg. Facendo apparire una famosa immagine di The West Wing durante una scena con Roger Peralta (Josh Lyman nel prodotto di Aaron Sorkin) e lasciando col sorriso i fan di entrambe le serie.

E ancora: il classico episodio con Doug Judy, che questa volta abbiamo pensato come vittima del piano di Jake, per poi rivelarsi ancora una volta artefice. L’incredibile cameo di J.K. Simmons nel ruolo di una vecchia conoscenza di Holt. Il grande ritorno dei Jimmy Jab Games nella loro seconda edizione. Le strampalate e ogni volta più insensate vicende di Pimento.

Questi tredici episodi sono stati un concentrato di contenuti mai visto durante la serie. Hanno rinchiuso tutto ciò che potevamo desiderare, bilanciando perfettamente divertimento e argomenti seri. E a proposito di questi…

brooklyn 99

… siamo arrivati all’ultimo argomento.

Il cambiamento più grande lasciato da questa settima stagione di Brooklyn Nine-Nine riguarda la nostra coppia protagonista.

Jake e Amy sono sposati ormai da due stagioni, e il loro matrimonio nel finale della quinta è stato il giusto coronamento del loro amore (di cui abbiamo parlato qui). Come era pronosticabile, nel corso degli episodi è stato affrontato l’argomento figli. Santiago arriva addirittura a mettere in dubbio la loro relazione nel caso Jake non volesse avere un figlio con lei, ma per l’uomo l’argomento è spinoso.

Teme di essere per suo figlio ciò che suo padre è stato per lui.

Teme di essere assente, di non riuscire a sostenerlo, di sbagliare e di rovinargli l’infanzia. Non si sente sicuro di mettere al mondo un bambino con la paura di lasciargli il suo stesso vuoto nel ruolo della figura paterna. La riappacificazione dei due, con Amy che comprende le paure di Jake ma con lui che riesce a trovare il coraggio, è l’ennesima dimostrazione di quanto la loro relazione sia umana e credibile.

Di comune accordo sceglieranno di avere un bambino, e nell’incasinato finale di stagione Amy partorirà il loro primogenito: Mac. Un percorso di sette anni che ha visto i due passare da rivali, a innamorati, fidanzati, sposi e ora genitori. Un lavoro di evoluzione dei personaggi sublime: entrambi maturati come singoli e come coppia, pronti a venirsi incontro nei momenti di difficoltà.

La settima stagione di Brooklyn Nine-Nine ci insegna che i cambiamenti possono spaventare, ma sono parte della vita e dobbiamo imparare a conviverci. E con l’aiuto dei colleghi, ma soprattutto degli amici, troveremo la luce anche in una notte di black out.

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