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Qual è il vostro metro di giudizio per una serie tv? La costruzione dei personaggi? Lo sviluppo della trama? La capacità che ha di tenere gli spettatori incollati allo schermo anche se i primi due punti cominciano a vacillare? Ecco, se quest’ultimo è il caso che più vi rappresenta, And Just Like That può incontrare i vostri gusti. Giunto al quarto episodio della terza stagione – qui la recensione della puntata precedente, nel caso in cui ve la siate persa -, il sequel di una serie dall’impatto incredibilmente forte come Sex and the City a venti e più anni di distanza vede le sue protagoniste finalmente instradate dopo un inizio di stagione abbastanza incerto. Qual è la meta? Ecco, questa è una bella domanda. Ma prima di rispondere, vi racconto un po’ come è andato il viaggio.
Cosa succede nella 3×04 di And Just Like That

Tutti si svegliano, è l’inizio di un nuovo giorno. Carrie è nella dependance di Aidan, già truccata e nel giro di un secondo già con i tacchi ai piedi. Vorrei avere la sua capacità di camminare su quei trampoli appena sveglia. O forse no, non me ne farei poi molto. Miranda è a casa di Carrie a badare alla sua gattina mentre lei è in Virginia; Charlotte è tornata alle sue “tranquille” mattinate familiari dopo una puntata, quella precedente, ricca di bagordi notturni. Lisa è talmente tormentata di giorno dalla scelta del nuovo montatore per la sua serie da lamentarsi anche nel sonno. Ritroviamo ognuna di loro nel bel mezzo di qualcosa, della strada delineata per loro nell’episodio precedente dopo due puntate di narrazione piuttosto spenta.
Il soggiorno di Carrie in Virginia si rivela – come prevedibile – fatto di alti e di bassi davvero molto bassi. Aidan è quell’amico che ti invita a passare la serata con un gruppo di cui non fai parte solo perché sa che sei da solo: certo, è felice che tu sia lì, ma si sente anche un po’ in difetto, il collante di persone che se non fosse per lui non sarebbero mai nella stessa stanza. E se due dei tre figli – ma anche l’ex moglie – accolgono Carrie in famiglia con il sorriso, Wyatt, il figlio più problematico, proprio non ne vuole sapere. Carrie comunque prova in tutti i modi ad adattarsi forzatamente a un mondo che non è il suo: fa shopping tra vestitoni a fiori, arrivando in città con un mezzo di trasporto che non è proprio un taxi giallo newyorkese. Carrie nella prateria.
Il suo viaggio è tutto un tentativo di stare bene con la famiglia di Aidan.
Un tentativo a volte valido e altre volte fallimentare, come testimoniato dalla letterale fucilata in testa che si prende. Il punto però, più che relativo ai ragazzi, è proprio Aidan, che per quanto da un lato sembri volere più di ogni altra cosa l’integrazione di Carrie, dall’altro è il primo a negarle la consapevolezza delle sue reali dinamiche familiari. Il suo è un bilico tra amore e senso del dovere. E quando la nostra protagonista se ne rende conto, cosa fa? Pensa bene di dargli ancora più spazio, oltre alle chiavi di casa sua. Addirittura, si scusa con lui. Ma quindi, Carrie è davvero così tanto più matura della sottoscritta, assolutamente contraria a questo suo attaccamento spasmodico all’amore? Oppure la verità è che la protagonista di And Just Like That è semplicemente incapace di staccarsi? Risposta non pervenuta, per ora.

Per fortuna a portare una ventata di freschezza ci pensano Charlotte ed Harry.
In una serie patinata che fa fatica a sembrare naturale e realistica (almeno per chi come me non vive a Manhattan), Harry continua a essere la persona più divertente di tutta la storia. Gli basta sbattere le posate sul piatto tre volte per creare la scena più divertente dell’episodio, il che da una parte fa pensare a quanto poco divertente sia tutto il resto, ma dall’altra conferma il potenziale di un personaggio davvero troppo poco sfruttato, se pensiamo invece a quanto di questa nuova versione di Aidan ci tocca sorbirci. Fatto sta comunque che mentre Carrie viaggia fisicamente in Virginia, Harry e Charlotte viaggiano metaforicamente nel meraviglioso mondo degli adulti. Un mondo fatto della difficile comprensione del linguaggio dei figli e della consapevolezza che mentre Lily e Rock crescono, loro invecchiano.
La famiglia Goldenblatt-York continua a stare a And Just Like That come io sto a mia madre: fonte ufficiale di spiegazione del significato di una serie di termini oggi molto attuali, ma assolutamente inesistenti negli anni Ottanta/Novanta/Duemila. Rock e Lily sono il legame che serve alla serie per entrare nel radar di interesse di coloro che giovani non lo erano ai tempi di Sex and the City ma lo sono oggi. Anzi, forse ai tempi di Sex and the City non erano nemmeno nati, ma a questo meglio non pensare. Un legame abbastanza profondo? Forse no, la spiegazione a tavola della parola Poli forse non è sufficiente ad accaparrarsi il pubblico dei giovani e giovanissimi. Eppure sono proprio loro – Charlotte, Harry, Lily e Rock – a portare alla serie la ventata di naturalezza di cui ha bisogno.
E intanto Miranda?
Miranda diventa un meme. Letteralmente. Alle prese con le conseguenze della parte più imbarazzante dei social, in realtà ciò che le interessa davvero in questo episodio è riuscire a capire se la sua “amica” della BBC possa essere davvero interessata a lei oppure se si tratta di un altro buco nell’acqua della sua vita sentimentale. Capirsi è sempre difficile, superati gli -anta forse lo è ancora di più. Ma finalmente ci sembra di ritrovare la Miranda dei vecchi tempi, quella che in And Just Like That ci sembrava un po’ persa.

Ritroviamo la Miranda che prende la situazione in mano, che non si fa trasportare dalla vita ma se ne mette al timone. Quella che se vuole vederti, ti invita a casa. Quella che se non capisce quale sia il problema, te lo chiede guardandoti negli occhi. Ah, quante paturnie avrei evitato se fossi stata un po’ più Miranda. E per quanto continui a pensare che la Miranda di And Just Like That sia più un’evoluzione di Cynthia Nixon che del suo personaggio, le auguro davvero che questa sia la volta buona. Il potenziale c’è: vedremo.
In tutto ciò, Lisa e Seema viaggiano nelle loro vite personali e professionali. Seema continua sulla strada del distanziamento dall’agenzia in cui lavora per mettersi in proprio e cominciare un percorso che sia davvero il suo. Lisa, d’altro canto, rischia il divorzio del sonno dal marito che non ne può più di sentirla parlare inconsapevolmente alle 3 del mattino. E con la sua storyline, And Just Like That decide di portarci nell’attualità di un dubbio femminista, anche se un po’ perde l’occasione di approfondire. Tipico atteggiamento di questa serie, aggiungerei.
La quarta puntata di And Just Like That ci situa dunque nel bel mezzo di un viaggio ben preciso: quello nella consapevolezza che la 3×03 aveva messo in ballo.
Ognuna delle nostre protagoniste ha preso coscienza – o la sta ancora prendendo, ma ormai ci siamo quasi – di quale sia la strada giusta. Una strada che non le resta che percorrere. Miranda, ormai realizzata sul lavoro, vuole mettersi in gioco per davvero in amore, mentre Seema l’amore lo accantona proprio per concentrarsi sul lavoro. Charlotte vuole che il lavoro non prenda il sopravvento sulla sua famiglia, e trova il suo equilibrio tra la paura di invecchiare e la voglia di farlo con la persona giusta accanto. Lisa affronta l’ansia della responsabilità di scelte che sono solo e soltanto sue. Per quanto riguarda Carrie, invece, la questione è un po’ più spinosa.

Io continuo a essere convinta di una cosa: Carrie sotto sotto sa che la sua relazione con Aidan non è ciò di cui ha davvero bisogno in questo momento. È ciò di cui vorrebbe aver bisogno, perché dopo tutti gli anni e i tira e molla passati sarebbe il lieto fine con cui vorrebbe concludere la sua favola sentimentale. Ma la vita non è una favola, e nemmeno la storia di And Just Like That lo è. Lo ama e lo aspetterà, è questo che afferma con una convinzione quasi spaventosa. Eppure il tavolo da pranzo che tanto aveva desiderato, che tanto aveva immaginato fare da suppellettile alla loro vita insieme, ormai è stato venduto. È un desiderio che non può essere realizzato.
Ma quindi, il viaggio di Carrie l’ha avvicinata o allontanata da quello che più desiderava? Dipende da cosa desidera davvero, più in profondità di quanto fino a ora sia stata disposta a guardare. Lo scopriremo molto presto.