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La “Mano Nera” in Peaky Blinders

Il 1900 è stata un epoca di tumulti, migrazioni e incertezza economica. Definito dagli storici il secolo breve data la presenza massiccia di incredibili eventi che lo caratterizza tra cui due guerre mondiali e il crollo dell’unione sovietica. In particolare ci soffermeremo negli anni dei due conflitti mondiali e la loro tragica conseguenza impressa nella mente delle persone. Gli assetti geo politici sono cambiati e il terrore vissuto in quei trenta anni di guerra hanno marchiato per sempre l’umanità moderna e contemporanea. Ogni paese vive la sua rivoluzione e il suo cambiamento economico e sociale. In particolare Regno Unito, America e Italia, si fondono in un unico scenario in Peaky blinders e la sua quarta stagione.

Gli avversari di Thomas Shelby e la sua gang di Birmingham questa volta sono italo/americani. Parliamo della tristemente famosa e terrificante “mano nera”, uno dei metodi di violenta estorsione utilizzati dalla mafia americana agli inizi del ‘900. Ma cosa realmente ha dovuto affrontare Thomas shelby?

Peaky Blinders

Alla fine del ‘800 la situazione era economicamente disastrosa per l’Italia la quale ha dovuto affrontare crimine organizzato, povertà e (sopratutto al sud) sovraffollamento. La prima grande migrazione della nostra bella penisola si sviluppa proprio in quel periodo fino agli anni trenta del ‘900. Una delle nostre più tristi importazioni di questa migrazione fu proprio la mafia e il suo controllo incontrastato su ogni attività illegale in America. Parliamo di una potenza mondiale con contatti in tutto il mondo e che operava sul territorio sia nazionale che internazionale. Una potenza rafforzata anche dai pregiudizi verso gli italiani e il proibizionismo degli anni venti. La mafia è il primo vero avversario dei Peaky Blinders, i quali pagheranno a caro prezzo la loro sete di vendetta per l’omicidio di Grace Shelby, moglie ed eterno amore di Thomas.

Certamente non è la prima volta che Thomas ha dovuto affrontare la minaccia italiana nel suo percorso di crescita nel mondo del crimine. Ricorderemo nella seconda stagione Sabini e i suoi sottoposti i quali han saputo dare del degno filo da torcere ai Peaky Blinders. Tuttavia erano una gang locale londinese ben meno potente e organizzata della mafia americana. Questa volta è la mano nera di New York a creare panico e scompiglio nella famiglia Shelby.

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“Buon natale a te e la tua famiglia da Luca Changretta e famiglia”

Il suo nome deriva proprio dall’immagine di una mano nera che veniva spesso stampata nei biglietti d’avvertimento mandati alle vittime. Sebbene non fosse in stretto contatto con la potenza internazionale mafiosa, la mano nera ne era direttamente collegata e utilizzata come metodo di estorsione locale da parte di gang italo americane minori. In Peaky blinders il suo leader è Luca Changretta interpretato da Adrien Brody.

Luca Changretta si presenta da subito come un avversario temibile e molto pericoloso. Ogni scena che lo riguarda fa emergere la sua netta superiorità organizzativa e criminale. La fama del crimine italo americano è ben conosciuta e viene subito resa palese al controllo dei documenti alla dogana. Un poliziotto dubbioso chiede il motivo dell’accesso in terra inglese di tutti quegli italiani nello stesso momento. L’espressione di calma e freddo pragmatismo di Luca riescono da subito a farci percepire il terrore delle forze dell’ordine locali le quali senza ulteriori indugi li lasciano passare. Luca Changretta è la vera rivelazione in Peaky Blinders. Un uomo forte, sicuro di sé, pronto a tutto pur di uccidere ogni membro della famiglia Shelby che senza pietà ha ucciso suo padre e suo fratello.

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Gli Shelby devono pagare ma non solo con la morte. Pagheranno cedendo tutte le loro attività e rendendo Luca e la sua gang una potenza illegale incontrastata a Londra e a Birmingham. O perlomeno questa è l’idea di Luca che interpretato da un magnifico Adrien Brody riesce a tenere molto alte le sue aspettative. Presente per la prima volta nel cast di Peaky Blinders stupisce e conferma la sua fama indiscussa. Il suo personaggio sembra finalmente un vero mafioso e villain. Spietato, freddo e organizzato.

Egli non si ferma davanti a niente e a nessuno per portare a termine la sua onerosa vendetta e ricavarne sopra dei benefici. Adrien Brody ci fa appassionare e paradossalmente stimare un personaggio dannoso per i nostri protagonisti i quali per la prima volta in quattro stagioni dovranno confrontarsi con dei nemici che di fatto distruggeranno parte della loro famiglia.

Una famiglia già distrutta dal triste epilogo della terza stagione nella quale Thomas con freddezza li aveva venduti allo Stato dichiarando alle forze dell’ordine i loro crimini. Non si ha più stima in Thomas e la sua leadership che a causa del suo ultimo e apparentemente scellerato gesto ha allontanato i suoi fratelli e la zia Polly. Una famiglia quindi frammentata, non più unita e forte come prima, che si ritrova ad affrontare il più temibile dei loro nemici ritrovandosi di nuovi uniti dopo un anno solo per cause di forza maggiore. Proprio a causa di questo, Luca Changretta riuscirà a uccidere Jon Shelby creando un vuoto e una rabbia senza uguali nei Peaky Blinders, i quali perderanno un loro membro principale e storico.

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La maestria di Adrien Brody

L’organizzazione della mano nera è nettamente superiore a quella dei Peaky Blinders. I loro sistemi di sicurezza sono scadenti e riescono a essere elusi facilmente dai membri di Luca Changretta i quali in ogni occasione minacciano e costringono alla guerriglia la famiglia Shelby. Adrien Brody rende onore al suo personaggio, non solo elevandolo a un avversario al pari di Thomas, ma rendendolo indelebile nei nostri ricordi per le sue terribili azioni ma sopratutto per l’uccisione di suo fratello Jon. Tuttavia la sua bravura non risiede solo in questo ma anche e soprattutto nella sua grande abilità recitativa. Due scene in particolari rendono onore all’attore.

“Avrei potuto uccidervi varcando la porta, ma vedete voglio che voi siate l’ultimo. Voglio che voi restiate in vita mentre uccido la vostra famiglia. Dovete guardare.”

Nell’episodio 02 “Heathens” Luca si confronta per la prima volta con Thomas nella sala degli incontri della Shelby Company. La loro conversazione è una delle più intense di tutta la stagione e Adrien Brody interpreta brillantemente la parte tenendo testa al suo avversario il quale ne esce umiliato e scombussolato. Il loro scambio di battute e la sua minaccia di morte riecheggiano per la sala e in noi che attraverso la sua voce riusciamo a sentire e percepire il terrore di Thomas ma sopratutto la pericolosità e la forza di un vera organizzazione criminale. Il suo accento inglese di inizio ‘900 (esclusiva di gran parte del cast della Serie) è percepibile anche a un orecchio non allenato e contribuisce a rendere la sua figura ben strutturata.

peaky blinders

Non solo inglese

“Arthur Shelby ancora campa”

Nell’episodio 03 “Blackbird” Luca Changretta incontra nella sua camera d’albergo due suoi sottoposti, tra cui il suo braccio destro Matteo, con i quali discute sul fallito esito dell’operazione per uccidere Arthur Shelby. In questo incontro Adrien Brody parla anche in siciliano. Certamente non in maniera perfetta e non un vero siciliano. Tuttavia il tentativo non solo è apprezzabile ma anche ben riuscito se analizzato nel suo contesto. La lingua dei mafiosi degli anni venti certo non era un vero italiano ne un vero dialetto.

Parliamo di una lingua inquinata che può giustificare il risultato imperfetto ma di altresì notevole impegno di Adrien Brody. I suoi due sottoposti sono invece attori italiani e parlano con un giusto accento e un siciliano più vicino alla realtà. Insomma una scena in cui Adrien Brody manifesta la rigidità della mano nera anche al suo interno nei confronti dei suoi uomini e in cui diletta il pubblico con un siciliano improvvisato ma sicuramente d’impatto. Un siciliano che verrà ripreso più volte da Adrien Brody nel corso dell’intera stagione ma di cui qui ne abbiamo l’esempio più esteso.

La mano nera non è la vera mafia ma ne è un suo diretto pesce piccolo. Con la mafia il gioco si fa davvero serio soprattutto in base al finale. Gli accordi di Thomas con Al Capone avranno risvolti nella prossima stagione? Questo non possiamo saperlo. Tuttavia sappiamo come Luca non fosse in buoni rapporti con il più famoso boss mafioso di sempre, il quale esercita un potere indiretto anche su tutti i gangster minori americani. Luca Changretta, interpretato da un immenso Adrien Brody, accompagnato da una giusta atmosfera, una tragica morte e un avvincente scontro d’onore ci delizia con un assaggio di vera mafia e cambierà per sempre la famiglia Shelby.

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