Vai al contenuto

3) Grace and Frankie

serie tv

Una serie tv che porta in scena il pride in modo diverso dalle precedenti è sicuramente Grace and Frankie. Il prodotto originale Netflix vede come protagoniste due donne ultra sessantenni, la cui vita viene totalmente sconvolta quando scoprono che i loro rispettivi mariti sono amanti. Sarà difficile per queste donne che non hanno nulla in comune affrontare e accettare insieme il cambiamento. Ma oltre alla amicizia che nascerà pian piano tra Frankie e Grace, assistiamo anche alla storia d’amore tra questi due uomini: Sol e Robert. Colleghi in uno studio legale, sono stati costretti a mantenere segreta la loro relazione per quasi vent’anni, finché alla fine hanno trovato il coraggio di uscire allo scoperto e sposarsi.

Grace and Frankie è una serie innovativa. Tratta sempre con il sorriso sulle labbra le vicissitudini di questi due uomini anziani e gay, che devono fare i conti con una società che discrimina le persone proprio in base a questi due fattori. Robert e Sol sono la prova che l’amore sboccia indipendentemente dall’età e dal genere e che quando si ha la persona giusta al proprio fianco si possono affrontare tutte le difficoltà della vita.

4) Glee

orange is the new black

Glee è un vero e proprio inno all’avere fiducia in se stessi e rappresenta alla perfezione il pride e la comunità LGBT grazie alle storie di alcuni personaggi. Primo fra tutti, Kurt Hummel: si fa portavoce dei disagi che un adolescente omosessuale prova prima e dopo il suo coming out. Fin dalla prima stagione è vittima di bullismo non solo perché fa parte del glee club, ma anche – e soprattutto – perché omosessuale. Il pensiero di non essere accettato dal padre per chi è realmente lo terrorizza, ma alla fine trova il coraggio di dichiararsi. La sua storia d’amore con Blaine Anderson ha emozionato il pubblico e ha dato la forza al protagonista di lottare e difendere i propri diritti.

Significativa è anche la difficile storia di Wade, un ragazzo transgender, che avrà il coraggio di mostrare il suo vero io.
E come dimenticare Santana? Anche la cheerleader ispanica ha dovuto affrontare i suoi demoni quando la sua abuela non ha accettato la sua omosessualità. Ognuno di questi personaggi compie un processo lungo e complesso e, tra canzoni e tante risate, arriva ad accettarsi per come è realmente. Alla fine i protagonisti di Glee riescono a trovare la loro strada e a mostrare al mondo la loro esuberante fierezza.

5. Pose

orange is the new black

Un altro capolavoro stravagante di Ryan Murphy è la serie tv Pose, disponibile su Netflix da gennaio. Ambientata nella New York degli anni ’80 e con un cast composto quasi interamente da transessuali, è riuscita a immortalare la trasgressione e le mode del tempo fuse con la ball culture e il vougeing di quegli anni. Lo spettatore viene subito calato nel contesto LGBT: vive la tragedia dell’essere cacciato di casa e costretto a trovare una sistemazione nelle Houses, case comuni. Pose è la denuncia di una società perbenista e discriminante che è stata il flagello delle comunità non solo afroamericane in generale, ma soprattutto per coloro che con orgoglio tentavano di dichiararsi.

Le comunità LGBT venivano totalmente bistrattate e costrette alla reclusione e nonostante ciò hanno avuto il coraggio di continuare ad affrontare il mondo a testa alta. Malgrado lo sfarzo dei costumi e delle gare di ballo, i colori sgargianti e le paillettes non occultano il dolore dei personaggi rifiutati e umiliati. Legati dal bisogno di sentirsi parte di una famiglia che li accetti per chi sono realmente, i protagonisti lottano per trovare la loro voce nel mondo e per poter conquistare il rispetto della società. Pose è un grido di aiuto e al contempo un potente ruggito. La dimostrazione di quanto omosessuali e transessuali abbiano conquistato e di quanto ci sia ancora tanta discriminazione e ignoranza da combattere.

Leggi anche – Orange Is the New Black ha una tra le 23 coppie LGBT più amate

Pagine: 1 2 3