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Bryan Cranston: «Non voglio vivere nei personaggi che interpreto»

Interprete della serie tv capolavoro, l’iconica Breaking Bad, la serie che più di tutte è riuscita a curare ogni suo dettaglio in modo quasi maniacale, Bryan Cranston ha in realtà iniziato la sua ascesa verso il successo molto prima, prestando il volto in Malcolm in the Middle al padre della famiglia, quello che secondo una teoria avrebbe finto di essere dopo gli eventi in Breaking Bad.

Tramite due ruoli totalmente diversi, Cranston ha dimostrato una superba capacità interpretativa, rivelando di sapersi muovere perfettamente nei ruoli comici, ma anche in quelli dai tratti oscuri.

Intervistato per Independent, Bryan Cranston ha rivelato il segreto per rimanere sempre se stesso fuori dal set, parlando anche del modo in cui la sua passione per la recitazione è nata.

Bryan Cranston

Attore pluripremiato, Cranston non ha dubbi su quale sia il ruolo che ama di più al mondo. Lo dimostra quel tatuaggio inciso indelebilmente sulla sua pelle, “Br. Ba.”, chiaro riferimento a Breaking Bad. È stato quel ruolo, ottenuto a 52 anni a conferirgli tutto il successo di cui gode oggi, anche se una parte importante l’aveva giocata pure l’interpretazione di Hal in Malcolm in the Middle.

Ma la sua passione per la recitazione è nata molto prima, anzi probabilmente c’è sempre stata. 4 sono per lui i componenti necessari per essere un buon attore: talento, insaziabile curiosità, uno scrigno delle esperienze personali e un’acuta immaginazione. «Metti tutto insieme e questi sono gli strumenti per creare un personaggio interessante e avvincente». Ma anche una buona dose di fortuna sembra essere indispensabile per arrivare al successo.

E questa fortuna Cranston ritiene di averla proprio avuta, essendo riuscito a raggiungere il successo prestissimo. Un’affermazione che potrebbe lasciare perplessi, visto che l’uomo aveva già più di 40 anni quando ha ottenuto il primo ruolo di rilievo.

Ma per Bryan Cranston l’obbiettivo non è mai stato raggiungere la fama. Molto più banalmente l’attore mirava semplicemente a guadagnarsi da vivere, e le piccole parti gli consentivano perfettamente di farlo.

Quando ho iniziato la mia carriera a 23 anni, tutto quello che volevo davvero fare era riuscire a guadagnarmi da vivere. Guadagnarmi da vivere come attore: quella era la mia misura del successo, e l’ho raggiunto solo due anni dopo, all’età di 25 anni. Da allora ho vissuto solo grazie alla recitazione. Non riesco a pensare a un’esperienza più benedetta. Quanto sono fortunato.

Per l’uomo, figlio di un attore che proprio nella ricerca del successo aveva finito per perdere tutto ciò che aveva, c’era una sola regola da seguire: mai puntare a diventare una star. L’esperienza del padre ha rappresentato per lui un grande ostacolo, tanto da fargli pensare di lasciare perdere un tipo di carriera nel mondo della tv, nonostante già da piccolo avesse dimostrato grande amore per la recitazione.

Così si catapultò verso una carriera differente, quella della polizia, dedicandosi alla recitazione solo come hobby, fino a che un corso di recitazione scolastico non cambiò tutto.

Era il mio primo giorno ed ero nervoso. Mi guardai intorno, e vidi che ero seduto accanto a questa ragazza, così guardai la sceneggiatura e lì c’era scritto: ‘Una coppia sta pomiciando’. Pensa… sei un ragazzo di 19 anni e il tuo lavoro è pomiciare con una ragazza davvero carina. Questo è il vero lavoro. Ti esplode la testa. È stato allora che tutto è cambiato, insomma è molto più divertente della polizia scientifica. Non dovresti mai baciare una ragazza nel lavoro in polizia.

L’uomo, così, ha deciso di buttarsi a pieno nella carriera d’attore, tenendo sempre ferma l’idea di viverla come un lavoro e non come un modo per raggiungere il successo. Ma la fama, alla fine, ha trovato comunque il modo di raggiungerlo. Attraverso il ruolo di Hal, l’attore si è aperto una vetrina sul mondo, arrivando a diventare poco dopo il famosissimo Walther White e consacrando ufficialmente la sua carriera alla gloria.

Breaking Bad ha rappresentato per l’uomo un vero e proprio cambiamento di rotta, il secondo atto della sua carriera. L’interpretazione del personaggio di Walt richiedeva grande impegno emotivo e un concentrato di esperienze negative e rabbia da portare sul set. Fu allora che per Cranston diventò di fondamentale importanza imparare a lasciare sul lavoro i suoi personaggi.

L’uomo paragona il recarsi sul set a una lezione di yoga, prima di recarti sul luogo il corpo si prepara, «Il tuo corpo sa cosa stai per fare».

È la stessa cosa per un attore. Quando vado al lavoro, il mio corpo sa dove stiamo andando, e sa come arrivarci, e poi quando finisci premi quell’interruttore e ti ripulisci dalla tossicità di quelle emozioni che non vuoi portare nella tua vita normale. È sicuramente qualcosa che devi imparare all’inizio. A volte interpreti un personaggio cattivo e lo porti a casa con te, fino a quando, si spera, il tuo partner ti dice di piantarla. Ne hai bisogno per vivere una vita normale. Non voglio vivere nei personaggi che interpreto. Sarei completamente esausto se dovessi portarli a casa con me. Recitare sembra incerto. Non sembra che sia fondamentalmente strutturato per durare a lungo. La cosa principale è assicurarsi che la tua vita personale sia il più sana e strutturata possibile. Se lo è, allora nella tua vita creativa puoi andare ovunque, perché c’è questo legame invisibile che ti riporta alla sanità mentale.

Una vita normale e un lavoro che piace sarebbero dunque gli ingredienti perfetti per muoversi nel mondo della celebrità senza mai perdere la testa. Una lezione che ha dimostrato di funzionare perfettamente sull’interprete di Breaking Bad.