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La prima stagione di Mozart In The Jungle è una ventata di freschezza

Vi siete mai chiesti cosa succeda dietro le quinte di un’orchestra? Prova a raccontarlo Amazon studios e la sua frizzante ed eccentrica commedia tratta dall’omonimo romanzo in un palcoscenico che pulsa di vibrazioni. É il caso di Mozart in the Jungle, un prodotto fortemente sottovalutato dalle grandi potenzialità. Parliamo di una Serie rivelazione che fa della musica classica il suo cavallo di battaglia. Un cavallo galoppante che sembra non volersi fermare. La prima stagione di Mozart in the Jungle è la comedy che i palati più fini aspettavano, priva di volgarità e con un plot intrigante e interessante.

La protagonista è la “New York Simphony” per la quale Thomas, un anziano direttore d’orchestra è ormai giunto alla conclusione della sua acclamata carriera. L’azienda per la quale lavora decide così di assumere un nuovo direttore. Un direttore straniero, giovane e con alle spalle grandi successi accademici e professionali, un tal Rodrigo. La Serie vorrà in primis porre l’accento sul rapporto conflittuale tra il vecchio mondo accademico e il nuovo farcito di  tutto ciò che esiste dietro le quinte di un concerto di musica classica. Vorticheranno intorno alle figure dei due direttori, tutti i membri dell’orchestra i quali intrecceranno le loro storie in un puzzle di travolgente ironia.

I due principali ruoli spettano rispettivamente a Rodrigo e una giovane ragazza di nome Hailey. Nel caso di Rodrigo abbiamo un diretto giovane, ribelle e accattivante. Una figura ossessionata dalla musica, da se stesso e dal suo genio creativo. Genio che in tutti i modi tenterà di infondere nella direzione della sua nuova orchestra. Difatti spetterà proprio a Rodrigo spezzare i secolari equilibri di un mondo, quello della musica classica, sempre più statico e privo di reali stimoli ed evoluzioni. Un mondo travolto da una contemporaneità che tende a volgere il suo sguardo verso un panorama musicale diverso. Il giovane direttore farà di tutto per provare a portare una ventata di freschezza e leggerezza in quel contesto accademico, scontrandosi così con i limiti di un sistema impostato e chiuso a nuovi stimoli.

Hailey è invece una giovane promessa. Una ragazza che suona l’oboe e che vorrebbe farne il suo lavoro. Tenterà in tutti i modi di entrare nella prestigiosa orchestra di Rodrigo mettendo costantemente in gioco se stessa, le sue convinzioni e i suoi sentimenti. Hailey rappresenta le emozioni che Mozart in the Jungle vuole regalare al suo pubblico per tutta la durata della  stagione. Parliamo di disperazione, ansia, emozione ma anche gioia, ironia e perseveranza nei confronti dei propri sogni e desideri.

In Mozart in the Jungle la musica è la regina invisibile e incontrastata della Serie. Onnipresente incanta e commuove. Ogni episodio porta un titolo in stretto collegamento col mondo classico e non solo, il più delle volte si chiude con tracce classiche contestualizzate all’episodio stesso. La cura per il dettaglio musicale è ben fatta, sia per quanto concerne le difficoltà di dirigere un’orchestra sia per quanto riguarda le musiche che accompagnano lo spettatore nella visione. Meravigliosi i richiami a grandi compositori del passato e intriganti i ruoli di alcuni di loro all’interno del plot. Sopratutto per quanto concerne Mozart i richiami nei suoi confronti sono sottili e onnipresenti.

Come detto in precedenza l’ironia (insieme alla musica) la fa da padrona. Ne abbiamo qui un manifesto pacato e privo volgarità. Un umorismo fine e sottile che ben si sposa con le situazioni, spesso eccentriche, vissute dai protagonisti. Difatti i protagonisti vivranno situazioni al limite dell’assurdo frutto dell’ardore e la determinazione di un direttore accecato dal vero significato della musica.

Proprio su questo aspetto Mozart in the Jungle pone un altro accento. La musica osservata e vissuta come un’energia inafferrabile la quale va ben oltre la semplice riproduzione strumentale. Per Rodrigo la musica è anima, coraggio, stupore e completa liberazione di se stessi. Abbiamo quindi  una critica da parte del mondo pseudo intellettuale di strada. Un mondo rappresentato dall’ex ragazza di Rodrigo la quale altro non è che il simbolo della provocazione e della contestazione di tutto ciò che mercifica la musica e la rende solo un prodotto impostato a vendere.

La prima stagione di Mozart in the Jungle pone anche un interessante (seppur di facciata) focus su New York e le sue ambientazioni. Una città che di per sé rappresenta il futuro, perfetta come sfondo di un’orchestra sinfonica, la quale in tutti i modi tenta di stare al passo con la grande mela. Per farlo ha bisogno di una spinta giovane ed esterna. Per farlo si affiderà all’innovazione e al genio. Ne avremo la più grande manifestazione nell’episodio 6 “The Rehearsal”.

Non è però solo questo, con azzardo potremmo definire lo stesso nome della Serie il fulcro del suo tema. Mozart  non è altro che un Rodrigo arso dalla passione per la sua musica in cerca delle giuste “vibrazioni” e la giungla altro non è che una labirintica metropoli satura di contraddizioni e problemi.

In conclusione Mozart in the Jungle è una commedia che stupisce per la sua originalità e non annoia mai.

Mantiene un costante umorismo e un tono leggero che funge da maschera di un racconto tutt’altro che banale. Un racconto che immerge lo spettatore in una perfetta atmosfera di sinfonie classiche. I protagonisti entrano (se non per poche eccezioni) tutti coerentemente nelle parti. Unico difetto la sceneggiatura a volte leggermente zoppicante. Tuttavia nel complesso un ottimo prodotto per sperimentare qualcosa di diverso e al contempo divertirsi.

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