PILLOLA C: RISOLUZIONE
La pillola C rappresenta la Catarsi: messi di fronte a uno specchio deformante, in cui si vede tutto il male che c’è in noi, i meccanismi di difesa vengono annientati.
In entrambe le drammatizzazioni, Annie e Owen toccano il loro momento di massima regressione. Sono entrambi la versione peggiore di se stessi, il male assoluto. E attraverso la maschera, ritrovano se stessi.
Nel primo sogno Annie ha di nuovo una missione: e la riscoperta graduale del rapporto con sua sorella (non a caso grazie all’espediente dello specchio magico) coincide con l’arrivo a un punto cruciale. Lasciarla andare per sempre, o perdersi. Ed ecco arrivare Owen, nella sua veste di psicopompo, per salvarla.
Arrivata così vicina alla salvezza, Annie non riesce a lasciar andare la sorella. E, complice il malfunzionamento di Gertie, temiamo il peggio.
La risoluzione arriva nel sogno successivo. Owen, un Jonah Hill al suo apice in Maniac, in questa drammatizzazione è addirittura il male assoluto: la causa della possibile distruzione della Terra. Questa volta è Annie a salvare lui, annientando i suoi demoni, per permettergli di trasformarsi in ciò che è destinato ad essere: il salvatore del mondo.
Del Suo mondo: perché non esiste territorio più vasto della mente umana, sembrano dirci le mini-versioni dei personaggi, persi in un tableau vivant da cui li osserviamo sbalorditi, come Gulliver nella terra dei Lillipuziani.
Il trial è terminato, ma possiamo dire che le nevrosi dei protagonisti sono guarite? Assolutamente no. Da soli, Annie e Owen arrivano a identificare i propri demoni, ma distruggerli è un altro discorso. Da soli non possono farlo. Ed ecco che arriva il colpo di genio di Maniac, che si conclude con un inno all’amicizia, all’inclusione, alla connessione umana.
Il ricongiungimento di Annie e Owen nella vita reale è ciò che li guarirà, o che li farà vivere più sereni. Nonostante tutto. Questo è il messaggio di Maniac: anche essendo sbagliati e assurdi come un cane e un falco, insieme, si può creare qualcosa di stupendo. Una connessione.
