PILLOLA A: IDENTIFICAZIONE
La pillola A è puro ricordo. Ritrasporta il soggetto esattamente al centro delle sue nevrosi, facendogli rivivere il suo ricordo peggiore. È puro intimismo, guardarsi allo specchio e vedersi nudi, di fronte a tutti.
Annie rivive la morte della sorella, per la quale si sente in colpa, ma dal cui ricordo non riesce a staccarsi. E infatti abusa clandestinamente proprio della pillola A, per poter tenere la sorella con sé, in un tentativo masochista e autodistruttivo di punirsi e consolarsi insieme.
Owen rivive la sera del fidanzamento ufficiale del fratello con la donna che, forse, avrebbe voluto per sé. Ma che non può e non vuole avere, perché malato di mente, sbagliato, reietto. Tutti nella sua famiglia sembrano essere lì a ricordarglielo, quanto lui sia sbagliato e malato. La madre, il padre che vuole che testimoni il falso per il fratello, il fratello stesso, e persino il fratello fittizio che Owen vede nelle sue allucinazioni.
Un fratello che è l’opposto di quello reale, che è l’opposto di come Owen vede se stesso: intelligente, geniale, una guida per lui.
Questa è la prima similitudine tra Annie e Owen: entrambi hanno un complesso di inferiorità verso i fratelli, siano essi reali o immaginari. Annie avrebbe forse voluto sacrificarsi per la sorella, per compiacere tutti, Owen vuole sacrificarsi per il fratello, testimoniando il falso e “guarendo” così agli occhi della sua famiglia.
Una sindrome del figliol prodigo che li porta ad attuare una serie di meccanismi di difesa per sopravvivere. Meccanismi che vengono elegantemente affrontati, e risolti, dalle pillole B e C.
