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Nella mente di Ted Kaczynski di Manhunt: Unabomber

Vedere Manhunt: Unabomber in un giorno? Si può fare, ve l’assicuro.

Al di là della serie interessantissima, chi ruba la scena e, paradossalmente, sta dietro alle quinte per la maggior parte del tempo, è il vero protagonista: Theodore Kaczynski.

Chi è la mente nera, il serial killer colto e intelligente dietro alla caccia di Manhunt: Unabomber?

Quest’uomo ha terrorizzato gli Stati Uniti d’America per la maggior parte degli anni ’80 e ’90 e chi, come me, ahimè, ha memoria storica ricorda bene il panico che è riuscito a seminare.

Nasce il 22 maggio 1942 a Chicago, in Illinois da Theodore Richard Kaczynski e Wanda Dombek, immigrati polacchi.

È un bambino felice e sereno, fino a quando non inizia a soffrire di una pesante forma di malattia cutanea che lo porta a lunghe degenze ospedaliere che, in un certo senso, lo isolano dal mondo.

Alle elementari è comunque un bambino in salute ed educato, nasce un fratellino, David, che avrà un ruolo fondamentale nella vita di Ted, come si può vedere da Manhunt: Unabomber.

manhunt: unabomber
Manhunt: Unabomber – Un uomo intelligente può diventare un assassino

Fin da giovanissimo rivela un IQ altissimo, 167, praticamente un genio. Salta un anno avanti e, se prima è un pari tra i coetanei, con i compagni di classe più grandi di un anno non si sente a proprio agio e inizia a essere vittima di bullismo.

Contrariamente ai retroscena familiari già visti nel passato dei serial killer, la famiglia Kackzynski è composta da genitori amorevoli, civili, che sacrificavano tutto ciò che avevano per supportare i propri figli. Non c’era bambino più intelligente di Ted, solitario, già vecchio prima di diventarlo davvero.

Insomma, un bambino dotato, ma con seri problemi relazionali.

Per un po’ la madre contempla l’idea di inserire il ragazzo in una scuola per bambini autistici, ma desiste quando ha modo di osservare la metodologia didattica.

Attende la Evergreen Park Community High School e, fin dal primo anno, i suoi risultati sono eccellenti. Suona il trombone nella banda della scuola, fa parte dei club di matematica, biologia, numismatica e lingua tedesca.

Eppure, a scuola, tutti lo bollano come un emarginato.

Sempre un passo avanti ai suoi compagni di classe, viene spesso mandato in classi avanzate e si diploma a 15 anni. Entra ad Harvard l’anno successivo.

Un compagno di classe dichiarerà più tardi che Kaczynski non era emotivamente pronto a un passo così importante:

“They packed him up and sent him to Harvard before he was ready … He didn’t even have a driver’s license.”

Anche gli anni universitari marcano una difficoltà nei rapporti sociali con i coetanei: è taciturno, chiuso, riflessivo, quasi sempre a disagio.

Manhunt: Unabomber – Caccia all’assassino

Si laurea in matematica nel 1962 con ottimi voti.

Partecipa anche a studi psicologici condotti da Henry Murray che, come si può vedere in Manhunt: Unabomber, ha un ruolo di punta nella formazione di Ted. In una versione mild di Arancia Meccanica, la sua mente viene messa alla prova, forse un po’ troppo.

L’esperimento dura tre anni.

Nel 1967, diventa il più giovane assistente universitario di matematica nella storia dell’Università di Berkley in California. Non è un professore amato: non gli piace insegnare, legge direttamente di libri e non vuole rispondere alle domande.

Si licenzia improvvisamente nel 1969.

Per due anni vive con i genitori in Illinois, poi si trasferisce in una capanna nel bel mezzo del nulla in Montana. Lì vive una vita semplice, senza elettricità o acqua corrente: il suo sogno è di vivere in maniera autonoma grazie all’uso di tecnologie primitive.

A partire da quell’isolamento, qualcosa scatta nella sua testa: dal 1978 al 1995, tramite consegna postale o a mano, invia 16 pacchi bomba che uccidono 3 persone e ne feriscono 23.

Manhunt: Unabomber – 8 ergastoli

Come si è capito, Kacksynski non è uno stupido e lascia lungo il proprio percorso falsi indizi che traggono in inganno la polizia.

Uccide “solo” tre persone, ma la scia di feriti è agghiacciante: tra i tanti, Percy Woods rimane sfregiato, John Hauser perde 4 dita e subisce danni gravissimi al braccio destro, perde inoltre parzialmente la vista nell’occhio sinistro. David Gelenter ha ferite gravissime, danni all’occhio destro e perde la mano destra.

Muoiono Hugh Scrutton a Sacramento, Thomas J. Mosser in New Jersey e Gilbert Brent Murray, sempre a Sacramento.

La caccia al serial killer e la sua cattura sono l’intera trama di Manhunt: Unabomber, inutile ripercorrerla, perché piuttosto fedele.

Sta ora scontando nel carcere di massima sicurezza di Florence in Colorado 8 condanne all’ergastolo senza possibilità di richiedere la libertà condizionale.

Intelligentissimo, dotato e arguto, nella sua mente è scattato un istinto omicida lucido e razionale, votato a una “causa”.

Una causa malata.

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