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Peggy Olson pattina leggiadra sulle macerie della Sterling Cooper

Sono passati cinque anni da quando Mad Men, creata da Matt Weiner, è giunta al termine lasciando un segno indelebile nel mondo della serialità televisiva. Il creatore dell’acclamata serie I Soprano, attraversando un intero decennio, narra le vicende sentimentali e professionali di Don Draper (Jon Hamm), pubblicitario di successo della Sterling Cooper.
Al racconto si intrecciano i grandi eventi della storia americana che da vicino toccano i protagonisti e che ci restituiscono un quadro complesso e profondo di questo periodo. Mad Men scrive, o meglio riscrive, la storia di ogni personaggio rivelandocene successi, sconfitte, gioie e delusioni.

L’attenzione al dettaglio, già evidente nella scelta dei costumi e delle scenografie, è una linea ribadita anche nella costruzione delle trame dei singoli protagonisti. Ognuno di loro finisce per compiere un percorso in cui inevitabilmente il mondo lavorativo gioca un ruolo fondamentale. Mad Men ci mette davanti a una realtà passata e allo stesso tempo attuale, in cui lo spettatore contemporaneo non fatica a riconoscersi. Il mondo descritto da Weiner è una denuncia di ogni genere di disparità e ingiustizia e di ogni ipocrita apparenza. In particolare, colpisce la centralità attribuita non solo agli uomini di Madison Avenue (da cui il nome della serie) ma anche alle donne. L’approccio totalmente nuovo di Mad Men ci consente di conoscere un mondo a cui prima non era mai stata data voce e spazio seguendo anche e soprattutto le traiettorie dei suoi personaggi femminili.

Protagonista indiscussa è Peggy Olson (Elisabeth Moss), la giovane segretaria che, nel primo episodio, vediamo approdare all’agenzia.
La ragazza sin dal suo esordio nell’ambiente ci appare determinata, desiderosa di guadagnarsi la stima di tutti e avere successo. Il suo insolito aspetto, le gonne lunghe, i capelli non acconciati all’ultima moda, le sue maniere senza malizia l’hanno connotata di un’aura diversa da quella delle altre donne dell’agenzia.

La sua innocenza, tuttavia, ben presto si macchia a contatto con una realtà come questa: senza scrupoli, maschilista e ipocrita.

Peggy Olson prende in mano la sua vita e decide di cogliere questa occasione. Sceglie di non accettare che il suo ruolo possa essere per sempre quello di una segretaria perchè proprio in quell’ambiente prende piena consapevolezza di sè e delle proprie capacità. La sua strada non sarà però spianata. Questo ci rende vicini al suo personaggio, ci fa toccare con mano la sua estrema umanità nei momenti più difficili che si trova ad affrontare.
Peggy sceglie di non scendere a compromessi, di non vendere il proprio corpo a uomini che potrebbero garantirle una possibilità di carriera.
La sua relazione con Pete Campbell è vissuta con estrema ingenuità. Peggy nutre la speranza di aver trovato un uomo che possa amarla e che invece presto la renderà disillusa nei confronti delle relazioni amorose.

Peggy Olson

Il suo personaggio rompe le convenzioni sociali. Peggy non accetta di conformarsi ad un ideale di donna largamente diffuso e accettato come ordinario. Al contrario, trasforma ogni genere di critica in tenacia.
L’idea di poter essere una donna in carriera capace di rinunciare a ogni altra cosa per inseguire la sua ambizione, ci svela anche il suo lato più controverso, specie quando rinuncia alla sua maternità. Proprio nel momento in cui compirà una scelta così difficile (dare suo figlio in adozione) inizia la sua nuova vita.

Grazie a una campagna pubblicitaria su un brand di rossetti, Peggy verrà vista sotto una diversa luce dal suo capo Don Draper che inizierà, proprio da questo momento, a notare il grande potenziale della ragazza. A partire da qui, infatti, riceverà i suoi primi incarichi da copywriter, dimostrandosi all’altezza di ogni sfida. La sua prospettiva femminile arricchirà numerose proposte che l’agenzia realizzerà per soddisfare i suoi clienti.
La sua ascesa ora è inarrestabile. Peggy Olson diventa la prima redattrice donna dell’agenzia ed è rispettata e ammirata da tutti, ma questo non la esclude dai negativi retroscena del successo: alcol, rapporti occasionali, solitudine.

La nuova Peggy mad men

L’aspirazione di Peggy Olson non si ferma davanti a niente. Il suo rapporto con Don Draper, da sempre profondo e nutrito da una stima reciproca, si rivelerà a un certo punto per lei tossico e inappagante. Questa donna sarà capace di mettere sè stessa prima di ogni altra cosa con una buona dose di egoismo. Di qui la sua scelta di accettare un lavoro alla CGC, una delle agenzie rivali della Sterling Cooper. Ma ben presto le cose cambiano: una fusione delle due agenzie la reintrodurrà nel suo precedente ambiente lavorativo.

Un’era sta volgendo al termine. Siamo alla fine degli anni 60 e in questo clima di generale contestazione, anche la solida realtà del mondo pubblicitario sta subendo cambiamenti epocali.

Il trasferimento dei dipendenti alla McCann Erickson stravolge la vita di tutti e ne riscrive i destini. Il focus sul personaggio di Peggy Olson è immancabile ma, accanto a lei, c’è un altro personaggio storico: il fondatore della Sterling Cooper, Roger Sterling (John Slattery). Questi due personaggi che non hanno mai avuto occasione di relazionarsi, si ritrovano in questa iconica scena:

Questo episodio segna inevitabilmente una fine. La musica che il vecchio Roger suona al piano ci immerge nel clima di un malinconico epilogo.
Mentre l’uomo saluta e omaggia il suo passato, il luogo della sua storica agenzia ecco invece che Peggy Olson pattina leggiadra sulle sue macerie.
Il vecchio e il nuovo per un attimo convivono anche se, si sa, il primo dovrà lasciare spazio al secondo. Roger, con questo sottofondo, accompagna Peggy, fiduciosa e piena di vita, verso il brillante futuro che la aspetta.

La vita di Peggy Olson ora sembra poter decollare. Il rapporto per lei da sempre fondamentale con il suo collega Stan Rizzo (Jay R. Ferguson) la aiuta a portare a termine quel percorso verso la maturità a cui abbiamo assistito nel corso delle stagioni. Un uomo innamorato di lei, capace da sempre di rispettarla, di riconoscere il suo potenziale. Proprio nell’episodio conclusivo, i due scopriranno di provare sentimenti profondi l’uno per l’altra, ma prima un’accesa discussione porrà la donna davanti ai valori della vita, oltre la carriera e i successi. Peggy capisce allora di non poter sacrificare ogni altra cosa al mondo per soddisfare la sua ambizione. La sua scelta sarà rimanere in quell’agenzia, continuare a lottare affinchè tutti prendano coscienza del suo talento e la rispettino.
D’altronde lei sa cosa significhi partire dal niente e con le proprie forze raggiungere la vetta. Peggy Olson ci regala questo ritratto femminile estremamente resiliente e di grande ispirazione: una donna capace di contare sulle proprie forze senza piegarsi di fronte ai meccanismi deleteri di questo mondo, di cui ancora oggi abbiamo prova.

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