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I 5 peggiori errori commessi da Don Draper nella sua vita

Mad Men è una delle serie fondamento di quella che viene definita dagli studiosi “Grande Serialità”, ovvero il fenomeno che esplode a partire dagli anni 2000, la terza Golden Age americana: secondo alcuni iniziata con The Sopranos nel 1999 e la progressiva espansione di HBO, secondo altri nel 2004 con Lost.

Mad Men va in onda dal 2007 al 2015 per sette stagioni e rappresenta perfettamente questo nuovo concetto che unisce complessità, qualità, ecosistema narrativi sempre più articolati, cinematic tv, evoluzioni del mezzo tecnologico e delle logiche produttive e – nel caso specifico – altri processi sociologici e di comunicazione come la pubblicità che fanno di Mad Men un caso unico nel panorama dell’offerta seriale dell’ultimo decennio.

Le vicende dell’agenzia Sterling & Cooper e del suo enigmatico, iconico direttore creativo Don Draper ci raccontano il contesto storico della New York anni ’60 e la scintillante atmosfera di Madison Avenue rappresentata dai Mad Men, matti e geniali, e dalle Donne, vere menti organizzative, ancora in secondo piano dentro un discorso sociale maschilista, ma già cruciali nella trasformazione della vita pubblica e orientate alle imminenti rivoluzioni civili, in arrivo da lì a pochi anni con i movimenti del ’68 e l’ascesa del femminismo.

Mad Men non è solo storia sociale, ma un raffinato capolavoro stilistico e di scrittura e, per gli appassionati di copywriting e art direction, una pietra miliare ricca di insegnamenti e brillanti, gustosi retroscena.

Alla creazione di gloriose, rivoluzionarie campagne pubblicitarie si mescola, come in un bicchiere di Old Fashioned, il sottofondo di cinismo, contraddizioni, drammi personali, fragilità ed errori che il nostro amato Don Draper incarna alla perfezione. Affascinante, geniale e creativo, Don è una figura sofferente e tormentata che, nell’evolversi della sua storia da anti-eroe senza romanticismi, commette una sfilza di eclatanti, folli errori.

Gli errori di Don in Mad Men sono continuativi, una lunga lista di cui proveremo a elencare i 5 più gravi!

1. Don Draper non è il suo vero nome: il furto dell’identità e il suicidio di Adam.

Durante la guerra di Corea, dopo aver visto morire il suo commilitone e tenente di più alto grado, il vero Donald Draper, Don – che in realtà si chiama Richard “Dick” Withman – gli ruba l’identità. Sebbene questa sia per lui l’occasione di salvarsi dalla guerra, lasciare la Corea e cancellare il suo difficile, deprivante passato reinventandosi come uomo nuovo, questo è uno dei suoi errori più gravi: il peso e l’oppressione della bugia sono alla base dei crescenti conflitti interiori che lo divorano, il casus belli delle lacerazioni familiari e del suo matrimonio. Non solo, è la miccia che accende la disperazione del fratellastro Adam che torna a cercarlo e viene respinto da Don con un cinismo che lascia impotente il giovane, innescando un vortice di rifiuto, abbandono e vuoto che lo indurrà all’atto estremo del suicidio, dopo aver inviato a Don la scatola dei loro ricordi come per dimostrare che per un essere umano l’affetto è importante.

2. Infedeltà e bugie: la fine del matrimonio

In Mad Men le relazioni extraconiugali, le passioni sensuali, il connubio tra sesso e potere sono un filone centrale della narrazione: tutti hanno qualcosa da nascondere e, tra i corridoi dell’agenzia, alle cene di lavoro, ai party aziendali e durante le riunioni con i clienti, è un attimo accendere il fascino e la seduzione come strumenti di controllo e di successo professionale.

In questo Don Draper è un maestro. Fa sentire importanti le donne come le donne fanno sentire potente lui. Tra seduzione e misoginia, ritroviamo nel rapporto con il sesso femminile i traumi dell’infanzia travagliata di Dick, rimasto orfano di madre, cresciuto senza amore da una matrigna e un padre alcolizzato che muore ucciso dal calcio di un cavallo.

Don Draper e le donne in Mad Men
Don Draper e le donne

Tutto ci porta, attraverso flashback centrali nello sviluppo del personaggio e di Mad Men, a comprendere perché Don ricerchi figure-madri o donne-oggetto da dominare nelle fugaci relazioni o da cui essere dominato. Come la prostituta che lo prende a schiaffi, con cui si frequenta dopo il divorzio da Betty, la prima moglie, madre dei suoi tre figli, figura tipicamente femminile e borghese dei primi anni ’60, la cui posata bellezza cela vuoti e fragilità.

Midge Daniels, Rachel Menken, Bobbie Barrett, Suzanne Farrell, fino a Megan, la segretaria che diventerà la sua seconda moglie, sono solo alcune delle amanti di Don. E sono un simbolo e un sintomo dei suoi errori. Forse il più grave, insieme alle bugie sul suo passato, è quello dell’incidente automobilistico e della relazione con Bobbie Barrett, scoperta dal marito e riferita a Betty. Siamo nella seconda stagione, è la prima volta che Betty prende coscienza dell’infedeltà di Don, della sua incapacità di amare, di come quest’uomo sia oscuro ed enigmatico. Inizia qui la caduta che neanche l’arrivo del terzo figlio riesce a frenare, e la dissoluzione del primo matrimonio.

Don e Betty

3. La morte di Anna: la donna amica, l’amica fidata

Come ha potuto andarsene e non aiutarla? Perché ha ceduto, senza neanche provare a lottare, all’imperativo della sorella Patty di lasciare stare Anna, di lasciare che vivesse il tempo che le restava senza sapere di avere il cancro? Come ha potuto accettare di andarsene così, senza dire e fare niente?

Potrebbe sembrare un gesto di rispetto nei confronti del volere della famiglia di lei, Anna, la moglie e vedova del vero Don Draper, che scopre la cruda verità dietro la bugia di Dick e, nonostante questo, gli resta vicina, anzi diventa la sua amica più fidata. Durante una visita a casa di lei, dove Don/Dick si rifugia quando è in cerca di pace, viene a sapere dalla nipote, mentre stava tentando un flirt anche con lei, che Anna ha un cancro a uno stadio avanzato, ma non lo sa.

Don si arrabbia, si intristisce e si rende conto che potrebbe aiutarla perché i medici da cui Anna è stata visitata non sono certo i migliori specialisti d’America, sono medici, magari anche bravi sì, ma pur sempre attivi in una delle piccole province dello Stato, con deficit di risorse. Don sa bene che avrebbe energie economiche e network di relazioni per sondare le possibilità di altre cure. Soprattutto dentro di sé vorrebbe dirle la verità, aiutarla. Ma il suo nichilismo, il muro emotivo in cui è intrappolato non gli fanno compiere alcuna azione per salvare Anna. Prende un volo, senza dirle niente, tacendo forse anche a se stesso il grave errore che sta commettendo. Torna a New York. E Anna muore.

4. Los Angeles e la ricerca della felicità: anzi no.

Forse la sesta stagione di Mad Men è quella in cui la dimensione tragica di Don si epifanizza pienamente.

Non che nel corso delle precedenti non avessimo già compartecipato ai suoi drammi e a tutti gli errori derivanti da alcolismo, tradimenti seriali, sessuomania e fuga dal vero Sé. Tuttavia lungo questi episodi assistiamo a una caduta che intacca tutti i piani: innanzitutto quello sentimentale, quando una nuova crisi invade il secondo matrimonio con Megan Calvet. Neanche Megan, con la sua autenticità e perfezione, è riuscita a evitarlo. Come dice Betty in un istante di ritrovata confidenza all’ex marito “questa povera ragazza non sa che amarti è il peggior modo di starti vicino”. Don è in grado di distruggere tutto, di compiere errori grossolani nella sua vita personale, altrettanto quanto riesce a far brillare la vita collettiva sulle copertine dei giornali e nell’universo dei consumi.

Megan Calvet
Megan Calvet

Tra questi forse il più grave, che sovrappone al piano sentimentale quello professionale, è la rinuncia che di nuovo prende il sopravvento. Si prospetta un’ipotesi di cambiamento: il sole, la California, un trasferimento che porterebbe luce e vento fresco nella carriera e in amore e una nuova vita per Don e Megan a Los Angeles, lontano da New York… Don è sul punto di volerlo fare ma, durante la presentazione per una campagna sulla cioccolata Hershey, decide di raccontare la verità sul suo legame con il prodotto: la sua infanzia desolata da orfano abbandonato in un bordello, dove l’unica cosa dolce era la barretta di cioccolato Hershey. L’errore è grave e, di nuovo disfatto, ubriaco e svuotato, in California non va e manda Ted.

Non solo, nel giorno del Ringraziamento, Bert, Roger, Joan e Jim Cutler lo convocano e, per via del suo smodato, eccessivo comportamento dinanzi ai clienti, gli impongono un congedo forzato di diversi mesi.

5. Sally: il tentativo di amare una figlia

Sally, interpretata da una espressiva, bravissima Kiernan Shipka, sin da piccola ha sempre amato suo papà.

In Mad Men la vediamo crescere da quando (raramente) viene presa in braccio e portata a letto da Don sino all’adolescenza quando la figura del padre emerge nelle sue ombre e contraddizioni, ma finalmente anche nella verità.

Don e Sally Mad Men
Don e la primogenita Sally

Di nuovo è il suo essere fedifrago la fonte di un grave errore, l’ultimo di questa, certamente parziale e potenzialmente infinita, umana troppo umana lista: Sally, ormai adolescente e pronta a divenire una giovane ragazza del futuro, lo sorprende durante un rapporto sessuale con la semisconosciuta Sylvia, che per Don in realtà è più che un’amante, potremmo dire forse un amore. Per quanto il rapporto padre-figlia si stia evolvendo e Sally resista ai ripetuti e forti scossoni emotivi – dalla separazione dei genitori ai silenzi ermetici e all’anaffettività di Don passando per le subdole violenze psicologiche della madre – questo è un terribile colpo, un collasso di consapevolezza, quando si scopre qualcosa che non si vuole sapere, che mina nel profondo la fiducia e l’ammirazione della figlia per suo padre.

Anche se Don prova goffamente, attraverso la porta, a suggerirle che quello che crede d’aver visto era solo un modo per consolare Sylvia, Sally sa benissimo cosa ha appena visto; gli risponde di aver capito e si posa piangendo sul letto. In una solitudine e un abbandono che la raggiungono.

Ci vorrà molto tempo e sarà grazie, soprattutto, alla tenacia di Sally che il tentativo di ricevere amore da un padre così tormentato verrà assolto. Sally imparerà a comprenderlo da giovane donna intelligente e moderna quale sta diventando e Don, oscillando sempre sulla punta del precipizio, farà di tutto per imparare a dimostrarle il suo amare.

Non commettere errori gli sarà impossibile, se lo è per noi, figuriamoci per Don Draper. Ma Mad Men nel suo finale, come nei migliori insegnamenti della Complex Tv, ci lascia uno sguardo aperto, liberamente interpretabile, sul futuro del nostro perfetto difettoso Don Draper.

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