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Lost 1×01 – La nascita di un nuovo orizzonte nel mondo delle serie televisive

Attenzione: il seguente articolo contiene consistenti spoiler di Lost 1×01, il primissimo episodio di una tra le serie tv più note di sempre, disponibile su Disney+.

Un occhio si spalanca d’improvviso e in quell’iride castana dalle sfumature verdi leggiamo il mondo intero. Mentre i respiri dell’uomo si fanno più insistenti e pesanti, divenendo un tutt’uno con i suoni della giungla circostanti, ecco che un Labrador si avvicina. Aspetta… Un Labrador? In una giungla? Non finiamo nemmeno di formulare il pensiero che una corsa forsennata ed esasperata tra la fitte coltri di canneti, alberi e liane ci porta su quella che sembrerebbe una spiaggia ma che in realtà si rivela essere solo un inferno di rottami, di fiamme e di urla disperate che si disperdono nel vento tra il clamore generale. L’uomo che aveva aperto gli occhi contempla con orrore il tragico spettacolo, confuso e frastornato, ma non ha tempo per fermarsi a riflettere: deve agire e aiutare quanti più può, dopotutto è un medico. Interrompiamo momentaneamente l’episodio. È questa Lost? Così parrebbe: una serie tv survival incentrata su un gruppo di superstiti che dovrà cercare di garantirsi a ogni costo la sopravvivenza in un ambiente ostile. Compreso questo, riprendiamo la visione di Lost 1×01, ancora inconsapevoli che ciò che ci aspetta: la nascita di una nuova era nel mondo delle serie tv.

Lost 1x01
Vincent (640×360)

Era il 22 settembre 2004. Il mondo dell’intrattenimento a partire da quel giorno sarebbe mutato radicalmente. I responsabili di questo folle e coraggioso cambiamento? Un giovane JJ. Abrams (che per la regia dell’episodio vinse un Emmy Award), reduce dal suo lavoro sulla serie Alias, e i produttori esecutivi, nonché sceneggiatori, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, dei veri e propri pionieri responsabili di avere creato dei nuovi stilemi narrativi, ravvisabili in parte anche nel suddetto pilot, come quello dei flashback, utili non solo a riprendere il filo degli eventi dopo un inizio in medias res che ci catapulta direttamente nel vivo dell’azione, ma anche funzionali ad approfondire il passato e la caratterizzazione dei protagonisti, elementi che, più avanti, segneranno la fortuna della serie.

Che siate tra coloro che hanno avuto il privilegio di assistere all’episodio pilota della serie durante il suo primo rilascio in Italia su Rai 2 (o navigando negli oceani allora ancora poco esplorati di internet), sia che la abbiate conosciuta e studiata solo tempo dopo, poco importa. Chiunque sia appassionato di serie tv ricorda come un mantra questa frase: nel mondo della televisione vi è un’era pre e una post Lost. Si tratta di una di quelle serie talmente importanti, conosciute e iconiche da essere diventata un vero e proprio fenomeno di massa, tra cultori, appassionati e strenui detrattori: una di quelle serie che sconvolgono, catturano ed emozionano, che fanno rimanere di sasso, che fanno piangere, provare rabbia, dolore e anche tanta gioia. Una di quelle che non possono essere ignorate.

Ma, onestamente, dopo un pilot del genere, come si può rimanere indifferenti?

Jack e Kate (640×360)

Come restare freddi di fronte a un progetto tanto ambizioso e complesso? Un episodio pilota che ha segnato un’infinità di record e che non ha badato a spese pur di spingere il pubblico a dargli una possibilità, investendo su locations, effetti visivi per l’epoca all’avanguardia e su una storia capace di offrire moltissimi spunti. Certo, qualcuno potrà obiettare che la vera Lost, quella dei colpi al cuore, dei fitti misteri da svelare, delle scioccanti rivelazioni arriverà solo più avanti nel tempo, ma, a parer nostro, è dalla 1×01 che scopriamo di cosa la serie sia davvero capace. E, tra l’adrenalina già citata dell’incipit di puntata passando per i primi dialoghi e le interazioni tra i personaggi fino all’incredibile cliffhanger che chiude l’episodio lasciando con la bocca spalancata di fronte all’ignoto, come potrebbe essere altrimenti?

Perché, no, Lost non è solo una semplice serie survival come in tanti inizialmente avevano creduto: è una storia uomini e donne che si ritrovano a vivere un’esperienza sovraumana, è dramma, è horror, è mistero. È un’accurata indagine sullo spirito umano nelle sue diverse sfumature. È una storia corale che ci insegna che ognuno gioca un ruolo nella storia propria e degli altri. Persi, dispersi, smarriti, sperduti: a esserlo non sono solo Jack, Kate, Sawyer, Hurley e gli altri sopravvissuti del volo Oceanic 815 da Sidney a Los Angeles, ma anche gli spettatori che ancora non avevano idea in quale grande avventura si stavano imbarcando. Cullati da una maestosa colonna sonora capace di trasmettere tanto l’ansia e la paura quanto la malinconia e il sollievo, ecco, dunque, che veniamo catapultati nelle vite di personaggi capaci di attrarci o, comunque, di attirare la nostra curiosità.

In Lost 1×01 bastano solo una frase, un atteggiamento o un comportamento a caratterizzarli, sebbene per ovvi motivi ancora superficialmente.

La determinazione di Jack, di cui seguiamo per primo la prospettiva e che sin da subito mette a repentaglio la propria vita pur di mettere in salvo quelle degli altri. Il coraggio di Kate, che cuce con fermezza grazie ad ago ago e filo la ferita di un perfetto sconosciuto, la concretezza di Sayid, l’apprensione di Jin, la tenera dolcezza di Hurley, il menefreghismo di Sawyer: tratti di personaggi che finiremo per conoscere come le nostre tasche e che qui si presentano per la prima volta, qualcuno senza neppure dichiarare il proprio nome, ognuno di loro, però, indimenticabile … Che dire poi della pura gioia di John Locke che poeticamente sorride alzando le braccia al cielo mentre una tempesta si abbatte sulle teste degli altri? Per non parlare dell’adrenalinico inseguimento nel bel mezzo della giungla per sfuggire alle grinfie di quello che parrebbe essere un terribile mostro. Come dimenticare il monologo durante il quale Jack ci parla della propria esperienza con la paura e quel famoso intervento chirurgico che lo mise alla prova anni prima?

Jack Shephard (640×360)

Lost 1×01 è il perfetto episodio per dare l’avvio a una serie epocale, uno show dove nulla è lasciato al caso e studiato in modo tale suscitare dibattito e teorie da ripescare di settimana in settimana, per creare discussione e in questo modo divenire parte integrante della vita degli spettatori. Un modo tutto nuovo di seguire una serie televisiva e che è rimasto talmente impresso nella vita della gente da fare scuola. Un episodio che ad ogni revisione nasconde dei dettagli che con il senno di poi ci hanno lasciati estasiati, incorniciati da una regia davvero incredibile per il medium in questione. Un episodio modello che merita tutto il successo ottenuto, da studiare e apprezzare in tutti i suoi aspetti, il seme di una serie speciale che non smette di entusiasmare a quasi vent’anni dalla sua prima messa in onda.

Lost 1×01: la guida for dummies della serie