Lost in Space non è un titolo nuovo ai più, infatti non è solamente una delle serie di punta di Netflix. I più nostalgici ricorderanno che tutto ebbe inizio nel lontano 1965, mentre gli altri avranno in mente un film del 1998 a cui hanno preso parte persino Matt LeBlanc (reso famoso dal ruolo di Joey in Friends) e Gary Oldman. In tutti i casi facciamo una premessa: è il racconto delle avventure della famiglia Robinson che a causa di vari problemi si ritrova letteralmente persa nello spazio. Tuttavia, tra le varie trasposizioni ci sono delle grandi differenze. Ad esempio, anche solo da una superficiale analisi capiamo che tra i film e la serie Netflix, già dall’incipit, sono diversissime.
Nel film infatti tutto inizia con un sabotaggio del Dottor Smith, che è una spia mutante al soldo di un movimento rivoluzionario, il cui unico obiettivo è quello di distruggere la tecnologia alla base dei viaggi spaziali. Il sabotaggio riesce e i protagonisti sono costretti a un atto disperato pur di salvarsi la vita, finendo in una zona imprecisata dell’Universo. Stesso risultato per la Lost in Space di Netflix, ma in seguito a cause diverse: i Robinson sono in una zona sconosciuta ma non a causa di un sabotaggio. Sono stati attaccati da una strana razza aliena durante il viaggio per la colonia di Alpha Centauri. Non è la prima odissea spaziale per gli esseri umani, che nella serie hanno già sviluppato una tecnologia per l’iperspazio, ma è la prima in cui questi esseri interagiscono con loro.
L’altra differenza sostanziale evidente fin da subito riguarda la figura del Dottor Zachary Smith, che nel film è interpretato da Gary Oldman, mentre nella serie dall’attrice Parker Posey. Entrambi sono dei manipolatori pronti a tutto per la propria sopravvivenza, sebbene rimangano legati alla famiglia Robinson più di quanto lascino trasparire. Il dottor Smith cinematografico è molto più cupo, non sono chiare le ragioni del sabotaggio e fino alla fine non sono chiare nemmeno le sue reali intenzioni. A differenza della sua controparte seriale.
Lei in realtà ha rubato l’identità al dottor Zachary Smith, modificandolo all’occorrenza in Zoe Smith. Il suo nome è infatti June Harris ed è riuscita a salire sulla Resolute grazie al lascia passare rubato a sua sorella. Viene scoperta quasi subito ma l’attacco alieno le concede la possibilità di salvarsi. Da qui tutte le sue azioni servono principalmente a tenersi stretta la pelle e a nascondere la sua vera identità alle autorità. È una donna instabile, una truffatrice tremendamente intelligente, eppure nel corso delle stagioni capiamo molto del suo passato e della sua famiglia. Una madre molto severa colpita da una malattia e una sorella con cui è difficile competere. Questo la spinge a fuggire da tutto e trovare una nuova se stessa su Alpha Centauri.
La seconda differenza sostanziale tra le due Lost in Space è il robot. In entrambe le opere non ha un nome o un codice identificativo ed è sempre fortemente legato a Will Robinson. Quest’ultimo è un bambino geniale in grado di trovare una soluzione a tutto ma spesso non ha l’attenzione che merita. Nel film ripara il robot affinché possa essere d’aiuto nell’esplorazione e nella riparazione della nave. Diventa ben presto un amico fidato per il ragazzino, che si sente solo, e diventa un modo per non impazzire.
Nella serie, invece, è uno dei membri della misteriosa razza aliena composta da robot organici. Will Robinson ne trova uno all’interno di una navicella spaziale e lo ripara in qualche modo. Da quel momento si crea una connessione tra i due ma molto diversa da quella filmica. Infatti, il robot è un essere senziente, un’intelligenza artificiale molto evoluta che cerca di comunicare e proteggere Will dai pericoli che sopraggiungono man mano. È davvero un suo amico e, durante tutta la serie, crescono e affrontano la vita insieme anche quando sono distanti.
In ultimo, la famiglia Robinson non cambia mai davvero i suoi connotati. Anche se quella cinematografica è molto più unita nonostante i vari problemi che deve affrontare. Infatti è molto rappresentativa degli anni ’90, in cui il tema familiare più importante era quello di passare il tempo con i propri cari e non ignorare i più piccoli che spesso trovano soluzioni ai nostri sbagli. Invece, quella di Netflix è una famiglia molto distante che si ritrova nel momento del bisogno. Ogni pezzo è importante e ognuno fa affidamento su ogni singolo membro per funzionare, così che anche chi non ne fa parte si sente a tutti gli effetti un Robinson.
Queste sono le differenze sostanziali che differenziano il film Lost in Space dalla sua controparte seriale.
Indubbiamente due prodotti non troppo distanti che cercano di porre al centro il tema della famiglia e dell’amicizia.
A proposito di famiglia e fantascienza: leggetevi questa assurda teoria, anche un po’ macabra, legata a un celebre cartone della nostra infanzia.