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Il nostro Paese ha dato i natali a tantissime personalità che, negli anni, hanno lasciato la propria impronta nel mondo letterario internazionale. Una di queste è, senza dubbio alcuno, Andrea Camilleri, un vero e proprio cultore della parola. I suoi libri sono un racconto fiabesco, e allo stesso tempo estremamente realistico, di una Sicilia antica ma sempre attuale e raccolgono tanti personaggi che si incastrano a meraviglia tra loro.

Il Commissario Montalbano

Dalla penna di Camilleri nasce uno dei personaggi più amati della letteratura italiana che, dal 1999, è diventato il più amato anche dai telespettatori (italiani e non) grazie alla Serie Tv a lui dedicata. Sto, ovviamente, parlando de “Il Commissario Montalbano”. Ma se aspettarsi che un italiano ami questa Serie Tv può essere comprensibile, come è possibile che un semplice commissario di un paesino siciliano possa essere amato dai finlandesi e dai giapponesi?

Per trovare una spiegazione bisogna scavare a fondo e analizzare tutti gli elementi che compongono “Il Commissario Montalbano”.

Il Commissario Montalbano

Il primo elemento da prendere in considerazione è la storia. Gli episodi trasmessi, nel corso degli anni, sono legati da un unico fil rouge ma restano autoconclusivi quindi il racconto deve essere credibile, ben scritto e originale; in questo Andrea Camilleri è un vero maestro. Cosa fondamentale, però, è la precisa caratterizzazione della storia: tutto quello che succede ne “Il Commissario Montalbano” può avvenire solo lì, a Vigata.

Immaginate un finlandese che ha un’idea specifica del nostro Paese, del suo meridione: vedere quel borgo meraviglioso, le sue strade, le sue piazze, le albe e i tramonti tranquillizza lo spettatore straniero che, anno dopo anno, si abitua allo scenario diventando parte di esso.

La prova di questa “fidelizzazione” nei confronti dell’immaginaria Vigata è data dal fatto che il turismo nelle aree in cui la Serie è girata ha subìto una vera e propria impennata: gli interi borghi, che prestano il “volto” a Vigata, sono visitati come dei musei e, in alcuni casi, è stata la produzione stessa della Serie a organizzare tour guidati anche durante i mesi di ripresa.

Un altro elemento importante è la lingua: nell’immaginario estero, l’Italia è costituita sostanzialmente da due regioni, Campania e Sicilia, quindi capite bene che una Serie Tv che non abbandona il dialetto (anzi!) non può che essere apprezzata. Il successo della trilogia de “Il Padrino” risiede (tra le altre cose) nel fatto che i nomi, le gestualità e le abitudini non vengono modificati ma restano fedeli alla tradizione italiana e questa è, evidentemente, una dimostrazione di quanto gli stranieri vogliano questo da noi, la verità.

Il Commissario Montalbano

Le opere letterarie di Camilleri riescono a unire la lingua italiana alla preziosità del dialetto siciliano e questo connubio era necessario mantenerlo anche nella Serie Tv: per questo motivo, nonostante il siciliano non sia esattamente una lingua semplicissima da capire, guardando “Il Commissario Montalbano” anche uno straniero riesce a sentirsi parte della scena abituandosi alla cadenza e alle espressioni facciali che, per forza di cose, si collegano a quelle dialettali.

La diversità tra questa Serie Tv e le altre dello stesso genere (crime/gialli/polizieschi) è la mancanza totale dell’elemento “orrido e sanguinolento”: nonostante anche qui ci siano, ovviamente, i crimini, l’atmosfera rimane sempre molto fine, mai volgare o morbosa. Lo spettatore straniero, abituato al classico crime (soprattutto quello “made in Usa”), si sente spiazzato quando, guardando “Il Commissario Montalbano”, si rende conto che ciò che più gli interessa non è scoprire come si sia svolto nei dettagli il delitto o chi sia il colpevole ma seguire le vicende e le indagini dei protagonisti. E sono proprio i protagonisti della Serie Tv un ulteriore elemento che avvicina l’estero a questo magnifico prodotto: ogni attore sembra nato per la parte a lui assegnata e rappresenta tutti gli stereotipi del tipico meridionale senza mai cadere nel banale e senza risultare “snob”.

All’estero ci vedono, spesso, come “simpatici fannulloni”? Ecco che arriva Catarella, uno strampalato poliziotto, destinato probabilmente a fare altro nella vita, ma con un cuore e una genuinità grande come il mondo intero.

Il Commissario Montalbano

L’impeccabile recitazione di Luca Zingaretti, poi, ha dato un volto, una voce e una fisicità specifica al Commissario e, nonostante il protagonista dei libri sia molto diverso da lui, l’attore è, a detta dello stesso Camilleri, perfetto nel ruolo.

Potremmo mai dimenticare la cucina siciliana presente in questa Serie Tv? MA ANCHE NO! In una recente intervista Luca Zingaretti ha dichiarato che tutte le pietanze presenti in scena sono reali e che, ciak dopo ciak, hanno rischiato di ingrassare di molti chili! E se un turista che pianifica un viaggio in Italia sogna il piattone di pasta al ragù anche la notte, è semplice immaginare come un telespettatore straniero possa essere attratto dai momenti conviviali presenti nella Serie Tv.

Il Commissario Montalbano

Vassoi pieni di arancini al ragù, teglie fumanti di “pasta ‘ncasciata”, grandi piatti di linguine allo scoglio… una gioia per gli occhi e per il palato. Impossibile non sognare!

Sulla scia di questo successo mondiale è nata un’ulteriore Serie Tv, prequel de “Il Commissario Montalbano”: è una Serie che racconta le avventure del giovane Salvo che si trasferisce a Vigata e viene nominato Commissario, “Il Giovane Montalbano” appunto che ha per protagonista il sublime Michele Riondino. Anche questa Serie è stata molto apprezzata all’estero e ha fatto sì che Andrea Camilleri decidesse di portare sullo schermo un altro suo romanzo sottoforma, questa volta, di film per la tv. Parlo de “La Mossa del Cavallo”, trasmesso dalla Rai lo scorso 26 febbraio, che è stato visto da più di 8 milioni di telespettatori confermando l’amore che il pubblico ha per le storie di Camilleri.

Il Commissario Montalbano

Insomma, il successo de “Il Commissario Montalbano”, divenuto ormai un vero e proprio franchising,  è trasversale, cavalca l’Europa e questo non può che renderci fieri e orgogliosi.

Quello che dobbiamo augurarci è solo che la nostra cultura possa continuare a diffondersi nel mondo. E, se è necessario, va bene anche che accada attraverso Serie Tv come queste, dei veri gioielli.

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