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Quanto è bello Jonathan Rhys Meyers

Lo avete visto ne I Tudors, poi in Dracula e tra poco ritornerà sugli schemi nella nuova e attesissima stagione di Vikings.

Lui è Jonathan Rhys Meyers: bello e dannato. Quante volte lo abbiamo sentito dire o quantomeno pensato? Un binomio perfetto, apparentemente eterno che sembra calzare alla perfezione sulla figura dell’attore americano. Due aggettivi che per anni hanno solcato i campi della letteratura, della musica, del cinema per arrivare fino a noi. Un filo che parte da un tempo immemore, passa per il Byronic Hero fino al mito di Gioventù Bruciata, incarnato da un indimenticabile James Dean. Più che mai la bellezza sembra essere legata indissolubilmente all’irrequietezza dell’anima. E oggi, questa concezione così radicata nella nostra tradizione trova la sua massima espressione in lui.

Jonathan Rhys Meyers sembra racchiudere nel suo volto tutto ciò che c’è di più bello e triste nella vita.

La sua è una bellezza rara, atemporale. Un’affascinante maledizione antica che riesce a stregarci tuttora. Non è un caso se Jonathan nella sua carriera ha interpretato ruoli legati prevalentemente al period-drama. Fin dal primo sguardo, lo si può benissimo immaginare tra le corti di un tempo ormai passato, che riesce a incantare attraverso il suo sguardo magnetico e il profilo delicato. Ma ciò che più attrae dell’attore è quella profonda tristezza, che sembra avvolgerlo nel tormento, nell’inquietudine.

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Lui è il volto di Enrico VIII ne I Tudors, una serie fatta di passioni. Un personaggio che forse riesce a trasmettere la frenesia di vivere del suo stesso interprete. Un uomo sempre alla ricerca degli eccessi. Nulla gli sembra mai essere sufficiente. Gli estremi sono la sua linfa.

Un principe triste, chiuso nella sua torre

Dal peso della corona reale, passiamo al fantasy in uno dei personaggi più romanticamente tormentati: Dracula. La serie di produzione HBO sceglie come volto principale Jonathan che elegantemente ricopre i panni del Conte Dracula, dove il fascino e l’eleganza sono essenziali per la buona riuscita del personaggio. Un magnetismo antico che solamente un attore del calibro di Jonathan avrebbe potuto interpretare.

Ma da dove nasce questo mito di bello e dannato? È solo pura finzione?

Purtroppo quando si osserva Jonathan Rhys Meyers recitare, quando si guarda ogni suo gesto o suo sguardo, si capisce che è presente una profondità che arriva oltre le semplici doti recitative. C’è un sostrato di realtà, di esperienza, di storia turbolenta alle spalle.

Una maledizione che cade su di lui fin dalla giovane età, esattamente a tre anni, quando il padre musicista abbandona la famiglia. Da lì in poi la vita sarà davvero dura per il giovane Jonathan, che crescendo comincia ad avere problemi di alcol e droga, arrivando perfino a essere portato in riabilitazione. Il suo comportamento diviene sempre più ribelle, irrequieto. Non riesce a sottostare alle rigide regole scolastiche, così a 16 anni viene espulso ed è costretto a fare qualsiasi tipo di lavoro pur di racimolare qualche soldo. Evento che sarà la sua fortuna, perché proprio in quel periodo un agente lo nota casualmente per la sua carismatica bellezza e lo indirizza verso il mondo della recitazione. E con I Tudors ottiene la tanto cercata notorietà.

Ma il successo non può colmare i vuoti. Non può silenziare i demoni del passato, che sembrano sempre trovare il modo di tornare.

Per questo Jonathan non sembra lasciar andare i resti marci del suo passato, alternando la carriera tra splendide apparizioni e lunghi e devastanti silenzi curati da una bottiglia, che è sempre in più. Che sembra quasi moltiplicarsi, gettandolo in un limbo completo, estraneo alla realtà. Dove forse, finalmente, i mille pensieri sono messi a tacere.

L’attore irlandese sembra sempre farcela. Ritorna davanti alle telecamere, dopo queste lunghe pause. Mostra una forma perfetta, sfoggia un sorriso e rassicura tutti con una sicurezza disarmante che sarà l’ultima volta, che non accadrà più, che ha chiuso con quel capitolo della sua vita.

Ma non è mai l’ultima volta, mai.

E quella fatidica notte del luglio 2011, Jonathan ha tentato di togliersi la vita. Fortunatamente il pronto intervento dei soccorsi lo ha salvato, nonostante le sue iniziali resistenze. Un atto voluto? Una pura casualità? La tristezza dell’attore era nota alle persone a lui più vicine, motivo per il quale era stato ben più volte in riabilitazione, ma forse non è stato abbastanza. Sembra essere la maledizione di molti attori, questa tristezza infinita.

Quanta solitudine c’è davvero dietro a una maschera?

i tudors

A distanza di anni, la situazione per la star de I Tudors sembra essersi tranquillizzata. Lo abbiamo infatti visto nuovamente splendente alla Mostra del Cinema di Venezia accanto alla moglie. Ed è anche pronto a tornare sugli schermi nella quinta stagione di Vikings.

Ci resta solo una domanda da farci: saprà Jonathan Rhys Meyers trovare finalmente la pace?

Sarà questa finalmente la volta buona in cui saprà trovare la tranquillità tanto cercata? Sarà così forte da lenire le sue stesse ferite?

Può questa bellezza dannata, dagli occhi magnetici, dal fascino antico, avere il suo lieto fine?

È davvero nella sua natura averlo?

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