La scorsa settimana si è conclusa la terza stagione de I Medici. Gli ultimi due episodi sono stati anche gli ultimi della serie, che con le 8 puntate dedicate alla figura di Lorenzo de’ Medici completa l’approfondimento su una delle famiglie più influenti nella storia d’Italia per cultura e politica. La storia medicea e quella italiana sono strettamente legate, specie nella città di Firenze, culla di grandi artisti e letterati. Qui, però, non vogliamo parlarvi della grandezza storica dei Medici, ma offrire un focus sulla serie, cercando di capire se la terza stagione è stata all’altezza delle due precedenti.
L’attesa per la terza stagione è stata il frutto del grande successo riscosso dalle due precedenti, le quali avevano lasciato il pubblico sconvolto per la brutalità della strage dei Pazzi (2×07), ma anche voglioso di vedere il seguito delle vicende che nell’ultimo episodio della seconda stagione avevano portato alla centralità della figura di Lorenzo (Daniel Sharman).
La prima stagione de I Medici ci aveva fatto conoscere le origini della famiglia, ovvero la graduale ascesa dei banchieri fiorentini verso il potere politico della città. La seconda, invece, aveva insistito sul consolidamento del potere della famiglia, mostrando la rivalità con i Pazzi e la definitiva eliminazione degli avversari, preparando di fatto il terreno alla terza stagione incentrata sulla figura di spicco della famiglia (come vi abbiamo spiegato qua).
In numeri di ascolti le prime due stagioni avevano conosciuto una crescita graduale dal primo all’ultimo episodio.
La terza, invece, ha fatto registrare da subito numeri da record, eguagliando e talvolta superando i punti più alti delle precedenti. Pertanto, possiamo dire sin da subito che questa stagione de I Medici è stata più che all’altezza delle prime due. Ma volendo giustificare una tale risposta, è doveroso andare a rintracciare negli otto episodi da poco andati in onda quegli elementi che hanno sancito la grandezza della serie.
Innanzitutto, il punto di forza sul quale ha poggiato tutta la serie è costituito dalla potenza e dalla bellezza della storia della famiglia Medici, che costituisce un elemento importante nella storia d’Italia. Nello specifico, poi, la figura di Lorenzo porta con sé un fascino particolare che ha dato valore aggiunto alla terza stagione. Il genio e l’intuito del capofamiglia hanno contribuito alla nascita di grandi menti come Leonardo da Vinci, Botticelli, Machiavelli e Poliziano che hanno fatto bella e grande l’Italia.
Questi grandi della cultura e dell’arte italiana sono stati gli elementi intorno ai quali è stata costruita la sceneggiatura della terza stagione de I Medici. Durante gli otto episodi abbiamo visto l’intuito politico di Lorenzo intrecciarsi con la passione per l’arte e la cultura umanistica. Il risultato è stato quello di un prodotto ben riuscito. Oltre alla storia, buona parte del merito è dovuto alla magistrale interpretazione di Sharman (della quale vi abbiamo parlato qui), ma anche di Synnove Karlsen nei panni di Clarice Orsini.
I due personaggi, con la loro non semplice relazione, hanno fatto da collante tra i Medici e le vicende politiche italiane.
Ancora, il destino della famiglia, per esplicito volere di Lorenzo, si intreccia con quello d’Italia. Su tutti, i figli Piero e Giovanni vengono messi al centro dell’interesse di Lorenzo durante la stagione. Loro, insieme ovviamente alla forza politica di Firenze e alla potenza della banca, sono le pedine che userà il Magnifico per sancire il primato della famiglia medicea. Tuttavia, come ci insegna la storia e ci ricordano gli ultimi minuti dell’episodio 8 della terza stagione, dopo Lorenzo non vi sarà più una figura di spicco nei Medici, che continueranno ad avere in modo sempre più decrescente un ruolo politico in Italia fino alla metà del 1700.
Tuttavia, gli anni di attività di Lorenzo hanno visto il succedersi di grandi eventi con protagonista la famiglia Medici. La terza stagione ha avuto il merito di raccontare questo spaccato della storia d’Italia da una prospettiva particolare, riuscendo a offrire in modo armonico e stimolante episodi che hanno saputo incuriosire lo spettatore e lo hanno fatto appassionare. Lo scontro con il papato, le lotte intestine a Firenze fomentate dalle prediche di Savonarola, le difficoltà della banca medicea e le strategie di Lorenzo per salvarne le sorti sono stati tutti elementi narrativi che hanno arricchito la terza stagione.
A nostro avviso è stato il momento giusto per concludere. Un eventuale nuovo capitolo non avrebbe retto il confronto, non tanto per la capacità degli eventuali attori, quanto per la storia da raccontare. Lorenzo de’ Medici è stata la figura di spicco della famiglia, così come la stagione a lui dedicata è stato il punto più alto della serie.