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Chissà che I Medici non sia finita troppo presto

ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER su I Medici.

Il viaggio della famiglia più famosa e ambiziosa di Firenze si è concluso secoli fa, eppure il pubblico di tutto il mondo ha avuto la possibilità di dare uno sguardo alla loro vita, alla loro ascesa non solo nel capoluogo toscano, ma anche nell’intero panorama nazionale del XV secolo. Grazie alla serie televisiva anglo-italiana creata da Frank Spotnitz e Nicholas Meyer per la Rai, dalla vita del Pater Patriae Cosimo de’ Medici (interpretato da Richard Madden) si arriva fino al governo della città da parte di un uomo brillante e senza eguali, intuitivo e capace di riunire intorno a sé artisti e intellettuali attraverso un’incredibile forza centripeta. Daniel Sharman è Lorenzo il Magnifico, che ci accompagna attraverso una Firenze nel pieno del proprio potere.

Dal 2016 al 2019, con 3 stagioni e un totale di 24 episodi, I Medici ha portato sullo schermo quasi un secolo di storia e un Italia che sembravamo aver dimenticato, dandole un nuovo volto. Allo stesso modo, a regalare nuove sembianze alle personalità più importanti dell’epoca sono stati attori famosissimi, inglesi e non, quali Dustin Hoffman (Giovanni di Bicci de’ Medici), Alessandro Preziosi (Filippo Brunelleschi), Brian Cox (Bernardo Guadagni), Bradley James (Giuliano de’ Medici) o Alessandra Mastronardi (Lucrezia Donati).

Non senza inesattezze storiche che le sono valse più di qualche critica e che rimarcano ancora una volta il confine tra fiction e serie storica, questa produzione si è rivelata comunque un piacevole passatempo, e ha offerto agli spettatori di che intrattenersi per ben tre anni.

dustin hoffman

Secondo alcuni, però, I Medici si sarebbe conclusa troppo presto e avrebbe avuto forse bisogno di più spazio per sprigionare tutto il suo potenziale.

Forse, una produzione internazionale come questa avrebbe potuto sfruttare ancora l’occasione per dare visibilità a paesaggi e panorami italiani, all’arte e alle figure del nostro paese che dell’arte in tutte le sue forme hanno fatto la propria ragione di vita. Tradizioni, luoghi dalla forte identità storica, personaggi dal carattere ormai leggendario. Era possibile valorizzare ancora il nostro territorio, sia sotto l’aspetto economico sia sotto quello mitico. Punto di forza di questa serie tv sono state proprio la potenza primordiale e unica della nostra terra e il modo in cui i personaggi della sua storia sono stati romanzati e resi più umani di quanto avremmo mai immaginato. Uomini e donne soggetti alle tentazioni della carne, alla bramosia, al folle desiderio di potere e denaro.

A I Medici va riconosciuta la capacità di coinvolgere lo spettatore, di guidarlo attraverso i segreti di una città ricca e al tempo stesso cupa come Firenze, attorno alla quale aleggia un costante senso di mistero. La serie ci ha mostrato quanto il passato possa essere stato affascinante se osservato dal punto di vista di chi ne ha costruito la storia, ma al tempo stesso ci ha offerto una visione di quanto crudele possa diventare quando a offrire la propria visione delle cose sono i vinti.

Nonostante si sia distaccata dalla realtà dei fatti in più di un’occasione, e si sia guadagnata non poche critiche da parte di storici e appassionati della materia, gran parte degli spettatori avrebbe voluto vedere ancora a cosa la famiglia Medici ha contribuito a dare vita.

i medici

Valeva forse la pena offrire più spazio anche alle vicende di Lorenzo il Magnifico, così da dilatare il suo arco narrativo e ampliare il numero di stagioni a lui dedicate.

Sì, perché forse la terza stagione non è stata all’altezza delle precedenti, ha voluto correre troppo, senza fermarsi per accertarsi che gli spettatori la stessero seguendo nel modo migliore. Anche se la famiglia Medici con Lorenzo ha toccato l’apice, la storia di questi magnati toscani non si è conclusa con lui, ma è andata avanti senza interruzioni fino al XVIII secolo. Ci sarebbe stato molto altro materiale da sviluppare, molti altri spunti da cui partire per creare contenuti altrettanto appassionanti. D’altronde, è vero che la figura di Lorenzo il Magnifico nei secoli sia stata circondata da un’aura leggendaria senza pari, alimentandosi con i racconti e le lodi di quanti avevano avuto il piacere di conoscerlo, ma è altrettanto vero che per creare coinvolgimento da parte del pubblico bastano poche e semplici accortezze. La storia è una fonte inesauribile di idee e sarebbe un peccato sprecarle.

Cosimo de’ Medici ha dato inizio alla signoria dei Medici a Firenze per come l’abbiamo conosciuta, ma il percorso di una discendenza potente come quella a cui “il Vecchio” ha saputo dare vita, non si è conclusa con suo nipote Lorenzo, per quanto la sua morte nel 1492 abbia segnato in qualche modo anche la fine dell’epoca medievale. Gli ambiziosi signori di Firenze avevano ancora molto da raccontare, la loro corte aveva ancora molto per cui essere ammirata e la passione con cui hanno dato la spinta decisiva allo sviluppo del Rinascimento e della cultura nei suoi mille aspetti, poteva essere analizzata ancora e più a fondo.

D’altronde, il 1500 avrebbe potuto offrire numerosi altri spunti e altrettante figure importanti che sarebbe stato interessante vedere sullo schermo. Basti pensare a un altro volto imprescindibile della Firenze di quel periodo, in stretto contatto con la corte medicea: Niccolò Machiavelli. Perché non inserire, per esempio, la stesura di un’opera immensa come Il Principe all’interno di un contesto nel quale, dopo la scomparsa del Magnifico, sarebbe stato difficile trovare personalità in grado di eguagliarlo dal punto di vista politico e strategico? E perché non mostrare il ruolo che Machiavelli ebbe come politico nella città toscana e riproporre il suo rapporto controverso con i Medici?

i medici 2

Grazie a questa serie, alle sue ambientazioni, alle sue musiche, ai suoi costumi e ai suoi complessi personaggi, alle figure degli uomini e delle donne che hanno fatto parte della famiglia Medici sono state restituite epicità e carattere. Eppure sarebbe stato bello e stimolante tornare a viaggiare in una Firenze in pieno fermento, destinata a compiere rapide trasformazioni e a cambiare inevitabilmente assieme alle decisioni delle signorie più potenti che l’hanno governata in quei secoli.

Con un’atmosfera nostalgica e malinconica I Medici ci ha immerso in un passato romanzato ma nonostante questo coinvolgente, portando in scena una pluralità di individui e personaggi che hanno fatto la storia della nostra nazione e che non si sono mai fermati di fronte alle difficoltà. Chissà che la serie anglo-italiana non abbia chiuso i battenti troppo presto, perdendo l’occasione di trasportare ancora una volta gli italiani indietro nel tempo e affondando le radici in una storia comune che, ogni tanto, fa bene riscoprire.

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