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La recensione delle prime due puntate de I Medici in dialetto fiorentino

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Co’ Medici un quattrin’ face’a sedici; co’ Lorena se si desina un si cena.

Ecco spiega’o in un proverbio fiorentino icché signifihavano i Medici a Firenze e icché hanno fatto pe’ la loro città. A incominciare proprio da qui Magnifico che tutto i’ mondo invidia a i’ capoluogo toscano. Sotto qui mecenate, amante delle arti, della filosofia e della letteratura, la città gl’è prospera’a, diventando una delle più importanti a i’ mondo.

Questa gl’è una recensione particolare della nova stagione de “I Medici”, uscita martedì in prima visione. Codesta gl’ha introdotto dimórti personaggi pe’ capì i’ loro ruolo nella storia di qui periodo.

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I’ primo della lista gl’è proprio i’ nostro haro Lorenzo. In queste du’ puntahe viene delineato i su’ harattere e tutte le su’ principali haratteristiche. Lorenzo gl’è come ce lo descrive’ano su i’ banchi di scola. Gl’ha un’intelligenza fori da i’ comune, home ci vien mostra’o nella su’ prima scena. Pe’ l’appunto, co’ la su grande parlantina, mette d’accordo un filosofo home Poliziano e un artista home Botticelli che c’hanno pareri hontrastanti.

Icché gli manca gl’è l’esperienza pratiha. Non s’è mai insudiciato le mani ma c’avrà l’occasione di rimediare poho tempo dopo. Nella strada pe’ torna’ a hasa gl’è costretto a difendersi da un attenta’o ordito ai danni di su’ babbo. Quel Piero che s’era lasciaho come un ragazzino insihuro ora lo si ritrova a capo della famiglia più importante di Firenze. In una scena mozzafiato, piena di cadute, duelli, spade e cavalca’e, Lorenzo e i’ fratello Giuliano fanno vedere la loro atleticità. E Lorenzo ammazza un omo a sangue freddo perché Giuliano gl’arri’a dopo i fohi.

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Mentre le indagini l’andeano avanti, i Pazzi – che un pote’ano vede’ i Medici – pro’ano a piglia’ i’ potere ma arri’a Lorenzo a sarva’ la situazione pe’ i’ rotto della huffia. Riesce a piglia’ tempo, scoprendo che i’ mandante dell’attenta’o gl’è Jacopo Pazzi che un n’è proprio uno stinco di santo. Decide di andare a tu per tu co’ quest’urtimo, insieme ai su’ fratello. I’ nipote di Jacopo, Francesco, provoha Giuliano che va fori dai gangheri e combina la sua. Gl’attacca Francesco ma ferisce Jacopo e viene arresta’o. Così gl’inizia i’ processo. Jacopo si difende sostenendo che la medaglia ritrova’a su i’ luogo dell’agguato non gl’è sua e vince la hausa. Lorenzo ammette i’ su’ errore e si scusa.

In qui’ mentre, la Banca dei Medici un c’ha una lira. Piero s’allea co’ i’ generale Sforza che pagherà i su’ debito riconquistando Firenze per i Medici. Lorenzo un ci sta perché sa che i soldati di Sforza saccheggeranno la su’ città. Allora, pe’ rimediare ai troiaio di su’ babbo, fa quello che un avrebbe mai pensato di fa’: lo depone e diventa i’ capo della banca. In cambio di un posto nella Signoria, ferma l’attacco di Sforza in estremisse.

“Ho distrutto mio padre e obbligato i priori ad agire per paura. Arriveranno nemici da ogni parte adesso”

Il nostro caro Lorenzo la vede proprio buia! Ma i’ Magnifico agisce ni nome della su’ famiglia, della su’ adora’a città, dell’amore per l’arte e per Dio. Questi so’ i motivi che guidano i su’ pensiero e la su’ politica.

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Lorenzo c’ha avuto a che fa’ con donne forti e indipendenti ni corso della su’ vita. La su’ nonna Contessina – e qui gli scende una lacrimuccia – l’è sta’a fondamentale pe’ la su’ educazione. La su mamma Lucrezia, donna astuta e da i’ grande fascino, riesce a sostitui’ Piero alla grande. È lei l’artefice del matrimonio combinato tra Lorenzo e Clarice Orsini. Nonostante Lorenzo ami la Lucrezia Donati – la su’ storica amante – è disposto a sposa’ Clarice pe’ fa’ pressioni su i’ papa e ottenere i sordi necessari pe’ sarva’ la banca.

Clarice ‘un n’è tanto favorevole a quest’unione perché vole diventa’ una sora. Nonostante un vadino d’accordo, a occhio e croce so’ dimorto simili nel loro credo. La ragazza, però, vede al di là delle parole di giovane Medici tanto che, dopo la su’ meravigliosa dichiarazione, non va in brodo di giuggiole ma, impassibile, arza i tacchi e va via. Alla fine, però, acconsente al matrimonio.

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C’è una giosta indoe Lorenzo affronta Francesco. Nonostante le macchinazioni di Jacopo, Lorenzo vince e Francesco se ne va home un cane bastona’o. La Lucrezia Donati, home regina del torneo, gli consegna l’elmo d’argento. Un simbolo di rinascita si trasforma nella fine della fanciullezza pe’ Lorenzo. Piero, che fino a qui momento gl’era contato come i du’ di briscola, more a hausa della gotta. Gl’era ridotto a un lumicino già da tempo. E ora c’è solo un omo a i’ comando.

La punta’a gl’era iniziata dalla fine, da quella Congiura che tanto ci spaventa e s’aspetta. Lo scontro tra Lorenzo e Jacopo gl’è in atto, con quest’urtimo che sembra avere la meglio. Ma le parole di Lorenzo arzano un dubbio:

“Se mi uccidi, farai di me un martire”

Ma che gl’è davvero Lorenzo i’ martire della storia? Un potrebbe esse’ Clarice, – che rinuncia alla su’ vohazione pe’ fini politici – Bianca – che deve sposa’ un omo che un n’ama – o ancora Giuliano e Simonetta?

Pe’ adesso un c’è dato sapello. Bisogna aspetta’ le altre punta’e pe’ capì icché bolle in pentola…

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La seconda stagione dei Medici si rivolge a una fascia di età giovane scegliendo come interpreti principali due idoli dei teenager belli come i David di Michelangelo. Abbiamo Daniel Sharman – visto in Teen Wolf, The Originals e Fear the Walking Dead – e l’indimenticabile Artù Pendragon, ovvero Bradley James. Gl’assomigliano molto a Cosimo e ai su’ fratello, quelli della prima stagione, ma riescono a distanziarsi e ad anda’ oltre quei personaggi. I pezzi meglio e sono la Lucrezia Tornabuoni – interpretata da Sarah Parish – e Jacopo Pazzi. Sean Bean riesce a trasmettere tutta quella cattiveria e rabbia che haratterizza il personaggio con un’espressività favolosa.

Di sihuro, avvicinandosi a un pubblico giovane, la sceneggiatura gl’è più semplice e poco complihata. Più che un period drama, e sembra d’esse’ di fronte a una soap opera. C’è molta attenzione a i’ dettaglio, soprattutto ne’ costumi, un po’ meno nella location. Insomma, belle le inquadrature di Firenze ma si pote’ano risparmiare di mostra’ la faccia’a di Domo che gl’è stata fatta ni 1887. Capisco le licenze poetiche – e ce ne sono dimorte – ma meglio informassi prima, no?

Nonostante alcuni difetti, la narrazione scorre bene senza tiralla troppo pe’ le lunghe o annoiare lo spettatore. Trasmette bene l’essenza dell’epoca in cui Lorenzo vive e non tralascia l’aspetto storico. Le aspettative so’ sta’e rispetta’e nell’attesa di scoprire icché succederà nelle prossime punta’e. Si spera che pe’ i nostri amati Medici vada tutto lisco home l’olio, storia permettendo ovviamente!

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