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3) Twin Peaks – Julee Cruise, The World Spins

How I Met Your Mother

Julee Cruise è sul palco. Il fondale rosso cupo inquadra la scena. Tutti sono riuniti alla Roadhouse. L’aria si gonfia di note. “Il sole va su e giù ogni giorno / Luce e ombra cambiano i muri / La cometa di Halley è venuta e se n’è andata / Le cose che tocco sono fatte di pietra / mentre cado in questa notte da sola”. Il mondo gira, canta la Cruise. E sembra avvisarci che tutto ha una doppia faccia. Ma la tragedia è ormai compiuta. È troppo tardi. “Mi dispiace tanto”. Tutti nel locale sono presi da una tristezza apparentemente immotivata. È l’inconscio collettivo che opera in ognuno.

Qualcosa di terribile è accaduto anche se nessuno ne è consapevole coscientemente. Il dramma investe tutti i protagonisti e li sconvolge. Con loro anche noi, colti dalla più disturbante impotenza. Bob ha mietuto un’altra vittima. La meravigliosa voce della cantante si staglia ancora: “Non andartene / Torna qui/ Torna e rimani / Sempre e per sempre”. Sentiamo di essere dilaniati da un senso di abbandono insensato. Qualcosa ci ha lasciato per sempre. Ancora una volta Twin Peaks ci ha messi a nudo nell’intimità della nostra coscienza. Ci ha lasciati pietrificati. E come l’agente Dale Cooper indugiamo fissi in una triste contemplazione, nel tentativo di cogliere il senso di ogni cosa.

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