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Cosa faresti se da un momento all’altro scoprissi che la tua intera vita è costruita su una bugia? E cosa faresti se da un momento all’altro scoprissi che tua madre in realtà è la tua rapitrice? Lo so, è assurdo e anche abbastanza terrificante pensare che una cosa del genere possa accadere a qualcuno eppure è esattamente ciò che è successo a Carter Stevens, anche se sarebbe più giusto chiamarla Lyndon Wilson.

Arrestata dopo una notte brava con gli amici, la polizia svela a Carter la verità: Lori, la sua meravigliosa madre single, la sua migliore amica, la sua famiglia, in realtà è una ricercata. E sì, lo so, vi ho spoilerato il crimine: è stata proprio lei a rapire la piccola Lyndon quando aveva solo 3 anni  lontano dai suoi veri genitori, sotto il nome di Carter. Il mondo le crolla addosso, è costretta a vivere una nuova realtà. È costretta a vivere con la sua “nuova” e vera famiglia, con sua sorella gemella Taylor e col suo fratellino Grant ma la speranza di ricongiungersi alla donna che l’ha cresciuta non demorde e anzi si fa sempre più impetuosa e “realizzabile”, soprattutto considerato il rapporto conflittuale con Elizabeth, la sua vera madre, poliziotta e determinata a arrestare Lori mentre il padre David si appresta a scrivere il sequel del suo celebre libro, intitolandolo “Finding Carter”, nascondendolo alla contrariata figlia ritrovata.

Una serie tv che di base parte da un giallo si dirama dando spazio a diversi drammi adolescenziali: cotta per il cattivo ragazzo – qui per davvero – , conflitto tra le sorelle, tradimenti, amicizie messe alla prova e la voglia costante di evadere dalla propria vita. Una serie tv che puntata dopo puntata non smette di stupire, sconvolgere. Intrecci assurdi che ti rapiscono – stavolta metaforicamente -, bugie e misteri che ti trascinano in un mondo in cui non puoi fidarti di nessuno. In cui tutto è niente, e in cui tutto quello che vorresti è inaccessibile. E allora, tu cosa faresti?