Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Élite » Elite 7 – La Recensione della nuova stagione che stravolge tutto come al solito, ma stavolta ci fa vedere la luce

Elite 7 – La Recensione della nuova stagione che stravolge tutto come al solito, ma stavolta ci fa vedere la luce

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Elite 7 e sulle precedenti stagioni della serie Netflix

Una delle serie più lunghe e controverse di Netflix ha fatto il suo ritorno con una nuova stagione che ha portato l’ennesima rivoluzione al racconto. Elite da anni è uno dei prodotti di punta della casa di Los Gatos e, sebbene abbia perso da tempo mordente e parecchio del suo fascino, continua irrimediabilmente ad andare avanti per la sua strada, forte probabilmente anche di ascolti che giustificano i continui rinnovi. Rispetto alle ultime stagioni, però, Elite 7 ha parzialmente cambiato registro, puntando più sul teen drama e meno sul crime, divenuto ormai arruffone e sconclusionato. Ne esce fuori un capitolo migliore degli ultimi, ben lontano ancora dai fasti delle primissime stagioni, ma comunque contenente delle note positive che, dopo parecchio buio, hanno fatto intravedere qualche luce.

Elite 7 non è affatto una stagione priva di problematiche, ha i suoi punti dolenti che sommariamente corrispondono a quelli delle ultime stagioni, ovvero uno sviluppo dei personaggi poco caratterizzato, anche in virtù dei continui stravolgimenti al cast, e delle dinamiche sviluppato in poco chiare e decisamente esacerbate. Tuttavia, Elite 7 ci ha anche mostrato degli elementi positivi, con qualche new entry davvero interessante, Chloe su tutti, e con una struttura nuova che, come detto, ha privilegiato il teen drama e di cui parleremo diffusamente più avanti, ma che per ora ci limitiamo a dire che ci ha convinto. Andiamo nello specifico, dunque, dell’analisi di questa nuova stagione di Elite, puntando il mirino sui due elementi più importanti della serie di Netflix: il complesso dei personaggi e i temi affrontati.

Elite 7
Raul e Sara (640×360)

Altro giro, altra corsa: i personaggi vecchi e nuovi di Elite 7 e il loro peso

Partiamo da quello che negli ultimi tempi è diventato il tasto più dolente della produzione Netflix. Da qualche anno, ormai, la serie spagnola ci ha abituato a continui cambi di cast ed Elite 7 in tal senso non fa eccezione, con una serie di new entry a Las Encinas che sono state al centro dello show. È chiaro che il problema di queste continue rivoluzioni risiede nell’impossibilità di approfondire adeguatamente i personaggi e questo tormento torna anche in questa stagione, ma non manca qualche nota positiva. Il personaggio nuovo che convince di più è sicuramene Chloe, una giovane ragazza che ha un complicatissimo rapporto con sua madre e che censura le sue mancanze affettive accentuando una marcata sicurezza sessuale. La spregiudicatezza di Chloe nasconde un’insicurezza pesantissima, un bisogno di affetto importante e questo binomio è sviluppato abbastanza bene, appoggiandosi anche a un altro tema dominante di Elite 7.

Al centro della narrazione, in questa stagione, c’è più che altro il bisogno di aiuto, la necessità di capire quando è il momento di chiederlo e quando di darlo. Eric, in tal senso, è un altro apporto importante, anche se avrebbe avuto bisogno di uno scavo maggiore. La linea narrativa migliore è probabilmente quella di Omar, non a caso il veterano della serie, attraverso cui vengono mostrate le insidie della dipendenza affettiva. A tal proposito, il personaggio meno riuscito tra i nuovi è probabilmente Joel, il fidanzato di Omar, che rimane però un corpo incomprensibile nella narrazione.

Tra i vecchi volti, proseguono e finalmente risolvono – in maniera estremamente drammatica – la loro relazione tossica, Sara e Raul, le cui dinamiche sono un esempio di quella forzatura di cui si parlava in apertura. Ha poco interesse tutto ciò che gravita intorno a Ivan, al centro della sesta stagione e mera appendice in questa nuova, mentre appassiona un po’ di più tutta la questione tra Didac, Isa e le rispettive famiglie anche se, pure qui, diverse dinamiche sono parecchio ondeggianti e frettolose. Molto bene l’ingente apporto degli adulti, che in Elite 7 hanno un peso molto più importante e portano a quella distinzione, di cui ora parleremo, che ha rappresentato il lato migliore di questo nuovo capitolo della serie Netflix.

Chloe, uno dei personaggi più interessanti di Elite 7 (640×360)

Meno crime, più teen drama

Elite 7 ha portato a un netto cambio di rotta, che s’intuisce già dall’incipit. Non c’è, a differenza delle scorse stagioni, il nuovo crimine che apre la prima puntata, il mistero che caratterizza tutta la stagione e domina la narrazione. Qui si parte dal finale della sesta stagione, dalla sparatoria che però è solo accessoria, mentre i nodi da affrontare sono quelli lasciati in sospeso, senza alcun ingombrante apparato crime a dominare l’attenzione. In questo modo, viene lasciato maggiore spazio ai ragazzi e ai loro problemi, che finalmente sono quelli, più o meno, degli adolescenti. I ragazzi fanno i ragazzi, gli adulti fanno gli adulti: questa è la marcata differenza di Elite 7 rispetto alle precedenti stagioni e in tal senso, finalmente la serie Netflix privilegia il teen drama, sviluppando il dramma adolescenziale e potendosi esporre su tematiche, come la dipendenza affettiva, l’autolesionismo, la depressione e via dicendo, che sono più canoniche in una narrazione del genere.

Il canovaccio crime era ampiamente consunto e stavolta viene limitato solo all’ultima puntata, e in questo modo risulta anche interessante. Inoltre, questa componente riguarda essenzialmente gli adulti, per cui pesa solo parzialmente sulla trama generale. Questa è una scelta che ha ripagato, perché ha finalmente portato qualcosa di nuovo, che da queste parti non si vedeva da parecchio. Si percepiva disperatamente l’esigenza una ventata di aria fresca e questa, finalmente giunta, ci fa anche soprassedere sulle solite cose che non vanno, che comunque sono largamente presenti in Elite 7, ma che possiamo accettare più serenamente. In sintesi, tra le tematiche sviluppate nel modo peggiore troviamo quella dell’autodifesa, che praticamente spinge a replicare alla violenza con altra violenza, giustificando invece il non denunciare, e tutta la questione familiare tra Carmen, Chloe e Ivan, di cui avremmo fatto volentieri a meno, soprattutto di quel momento intimo tra la donna e il ragazzo decisamente respingente.

In generale, però, Elite 7 risolleva almeno un po’ le sorti di una serie che da tempo era precipitata in un buco nero. Visto il trend assunto, sicuramente questo è un grande risultato e fa ben sperare in attesa di un’ottava stagione che finalmente sarà l’ultima e metterà la parola fine a questa lunghissima produzione. Se, però, prima di questi nuovi episodi l’incedere di Elite sembrava una mattanza, questa stagione ha quantomeno riacceso qualche luce, facendo sperare in un finale dignitoso per una serie che, a suo modo, rimarrà comunque nella storia di Netflix. Si ripartirà dal finale dell’ultima puntata, dal video di Dalmar che inchioda Carmen per la caduta di Raul: la speranza è che questa scelta per Elite 7 si ripercuota anche sull’ottava stagione, andando solo a chiudere le trame senza nuovi salti pindarici.

Non perderti l’ultima serie di Prime Video considerata la nuova “Elite tedesca”. Qui trovi tutto ciò che c’è da sapere.