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Doctor Who 11×04 – Non si scherza con la natura

Attenzione spoiler! Se non avete visto la 11×04 di Doctor Who, la lettura di queste righe è a vostro rischio e pericolo!

E prima di andare avanti, un’altra comunicazione di servizio. Evitate la lettura anche se siete aracnofobici o se i ragni vi fanno schifo, ma proprio schifo. Saranno ovunque! Sì perché questo in episodio di Doctor Who invece dei soliti alieni troviamo una minaccia tutta terrestre: dei ragni un tantino fuori misura.

Quando il Dottore riporta i suoi amici a casa, scopre che questi simpatici e pelosi animali ottozamputi stanno infestando Sheffield – oltre, probabilmente, ai vostri incubi per almeno un paio di settimane. I nostri eroi se ne accorgono nel più traumatico dei modi, ovvero trovandosi davanti dei ragni delle dimensioni di grossi gatti. Nel caso di Ryan e del Dottore la faccenda è ancora più terrificante, perché entrando nell’appartamento di una donna – completamente rivestito di ragnatele – la trovano morta avvolta in un bozzolo di seta.

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Io non ho nulla contro i ragni. Sul serio. Quando ne ho uno davanti mi limito a ignorarlo o a cacciarlo fuori di casa se è particolarmente grosso – più o meno con lo stesso metodo utilizzato da Graham e Ryan in albergo, ma solitamente bastano un bicchiere e un foglio di carta, non serve una cavolo di pentola! Devo ammettere però che i bestioni che abbiamo visto questa volta in Doctor Who – e quelli grossi come gatti sono i più piccoli – hanno fatto senso anche a me. Non vorrei proprio trovarmeli davanti.

Ma come hanno fatto a diventare così grossi? A quanto pare è ciò che succede quando si incontrano sperimentazione animale e avidità senza scrupoli.

Nonostante questo episodio si svolga in maniera differente da quello precedente, che era in sé una lezione di vita, Doctor Who non si lascia sfuggire l’occasione di insegnarci qualcosa anche stavolta. Ci fa capire ad esempio che scherzare con la natura è sempre rischioso, che non gestire bene i rifiuti tossici può portare a conseguenze devastanti. Ci fa capire che non sempre il vero mostro è come lo immaginiamo.

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Quando il Dottore e Ryan entrano in casa della vicina di Yaz, lo fanno insieme a una collega di lavoro della donna. È grazie a lei che scoprono che a poca distanza da lì, al dipartimento di zoologia, conducono degli esperimenti su aracnidi e artropodi, più nello specifico sui ragni. Studiano il loro genoma e i loro punti di forza, e tramite un enzima prolungano la vita di questi animali, che continuano a crescere finché vivono. Quando poi gli animali muoiono, eliminano le carcasse in maniera responsabile, tramite una compagnia specializzata. O almeno credono.

È qui che entra in gioco il nuovo capo della madre di Yaz, nonché possibile futuro presidente degli Stati Uniti: Ed Sheeran. Ops, pardon, Jack Robertson.

Che c’entra un uomo d’affari americano con dei ragni geneticamente modificati? Ci arriviamo subito. Il qui presente proprietario dell’albergo, che sembra fare da epicentro dell’anomala attività animale a Sheffield, è un uomo che non si fa il minimo scrupolo quando si tratta di fare soldi. Non ha problemi quindi a costruire un hotel di lusso su di una miniera in disuso che usa come discarica. Ed ecco che i pezzi si incastrano. In questa discarica si incontrano rifiuti tossici e carcasse di ragni geneticamente modificati, alcuni dei quali evidentemente non erano morti come si pensava.

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Doctor Who – mostrandoci quelli che sono praticamente ragni radioattivi – ci propone una situazione ovviamente estrema e poco realistica, ma il messaggio che vuole inviare è tutt’altro che surreale. Questi animali, trovandosi loro malgrado ad avere dimensioni anormali e a vivere in un ecosistema corrotto, sono confusi e spaventati. Tentano di mantenere la normalità utilizzando i soliti schemi comportamentali finendo con il mietere vittime tra gli esseri umani, nonostante poi non se ne nutrano.

Questo è quello che succede quando si scherza con la natura.

Quando si corrompe un ecosistema, gli animali ne risentono immediatamente e il loro comportamento anormale altro non è che la conseguenza di un tentativo di adattamento a una situazione che di naturale non ha nulla. E la causa prima di questo squilibrio è sempre e solo una: l’uomo. Distruggendo gli ambienti in cui gli animali vivono, tra deforestazione e inquinamento, non ci si può aspettare che non ci siano conseguenze.

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Alla fine però nessuno si fa problemi, nessuno ci pensa. Basta che si continui a far soldi, a spendere il meno possibile. Massimo profitto minimo sforzo. E se qualcosa minaccia i tuoi piani? Gli spari. Come il signor Robertson vuole fare coi mostri che infestano il suo albergo, come fa infine con quel grosso ragno, probabilmente quello da cui l’infestazione è partita.

Ma chi è il vero mostro qui? Il ragno grosso quanto un furgoncino, terrorizzato e ridotto ormai in fin di vita per le sue dimensioni ormai eccessive, o l’uomo che lo ha ridotto in quelle condizioni e lo ha poi ucciso senza alcuna pietà?

Nonostante la paura e l’orrore che questi grossi ragni hanno ispirato per tutto l’episodio, alla fine non si può far altro che simpatizzare per loro. Possiamo solo aver pena di queste vittime inconsapevoli dell’irresponsabilità umana. 

E tra parentesi, grazie Doctor Who per avermi praticamente fatto piangere per un ragno gigante. Adesso sì che mi sono ripresa da Jurassic World II. Grazie davvero.

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