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Cos’è il montaggio verticale?

Sergej Michajlovič Ėjzenštejn nel suo saggio Il montaggio verticale ci porta a comprendere come la relazione suono-immagine non sia strettamente collegata all’attività di visionare/ascoltare un prodotto, ma si concentra su ciò che viene sentito a livello più intimo (esemplare è il celebre Trainspotting). La scelta di una sequenza musicale a discapito di un’altra è legata quindi maggiormente all’emotività che si vuole suscitare nello spettatore.

Andiamo dunque ad analizzare 3 esempi di montaggio verticale in ambito cinematografico

1) Scegliete la vita

Nell’indimenticabile sequenza iniziale di Trainspotting un giovane Mark Renton, che insieme all’amico Spud, è inseguito da dei poliziotti in seguito ad un taccheggio, espone il suo punto di vista sulla vita. Afferma di avervi rinunciato, escludendo quelli che secondo lui sono i più fragili luoghi comuni: bambini e beni materiali. Insieme ad alcuni amici ha preferito vivere offuscato dall’eroina, in modo da non doversi mai preoccupare di lavoro, amore e rapporti sociali (a tal proposito ecco 5 serie tv da vedere se avete amato Trainspotting). La sequenza è accompagnata dal brano Lust for life di Iggy Pop che parte con la sua carica esplosiva non appena vediamo i piedi dei protagonisti entrare in scena, per poi osservarli da numerose angolature differenti. Frontalmente, in basso ad inquadrare i piedi, dal basso verso l’alto, inquadrando il punto di vista di Renton mentre fugge via (vediamo quello che vede davanti a sé).

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Il celebre film Trainspotting

In tutto questo il testo della canzone incoraggia gli ascoltatori ad abbracciare una vita di eccitazione ed esplorazione. Viene raffigurato un tale, Johnny Yen, un personaggio che simboleggia il vivere la vita al massimo, abbracciando tutti i suoi piaceri, compresi droga e sesso.

E fin qui potrebbe rappresentare perfettamente il protagonista di Trainspotting (dipendente dall’eroina cercherà poi di disintossicarsi indirizzando le sue energie verso il sesso).

Il ritornello però enfatizza l’idea della vita moderna e l’importanza di essere appassionati e di appassionarsi alla vita. E se all’inizio Mark si presenta dicendo di aver scelto di rinunciare alla vita a favore dell’eroina, nel finale afferma di voler cambiare, di voler scegliere la vita e tutto ciò che ne consegue (“il lavoro, la famiglia, il maxi televisore del cazzo…”). La canzone trasmette che è meglio correre dei rischi e avere una brama di vita piuttosto che vivere un’esistenza monotona. Solo abbracciando la “brama di vivere” il cantante può trovare vero piacere e soddisfazione, ed è questa la risoluzione a cui giungerà infine Rent boy.

2) Guardati dalla luna

Più di un decennio prima di Trainspotting fu esemplare Un lupo mannaro americano a Londra. Il punto di svolta del film arriva finalmente quando David è solo nell’appartamento di Alex. Le ore del giorno si confondono nella notte mentre David cerca di allontanare la noia. Taglio su Alex durante il suo turno, mentre rimbocca le coperte ad un giovane paziente. La telecamera si sofferma sulla luna piena nel cielo e poi torna nell’appartamento.

È il momento della sequenza della trasformazione in licantropo.

David, colpito da un dolore lancinante al cranio, si strappa i vestiti per liberare la sua pelle in fiamme, e inizia il lento e doloroso cambiamento. Con in sottofondo una versione di Blue moon, cantata da Sam Cooke ad accompagnare questa metamorfosi, noi spettatori vediamo David tremare e urlare di dolore per due minuti e mezzo. Le sue membra si allungano e si strappano in modi disumani. Il suo busto si allunga, i capelli eruttano su tutto il corpo e i suoi denti diventano affilati. Il suo viso si trasforma e le sue urla alla fine diventano ringhi gutturali.

Un lupo mannaro americano a Londra

La trasformazione in lupo inghiotte David intero e un ululato che riecheggia nella notte segnala il cambiamento come completo.

Differentemente dall’esempio di Trainspotting in questo caso l’accostamento suono-immagine è davvero singolare. Si crea un contrasto netto tra il ritmo dolce e lento della canzone soul con l’evento drammatico a cui si assiste sullo schermo. Un’ode alla luna, quella della canzone, in cui viene detto che quando viene ammirata si trasforma in oro e non ci si sente più senza amore o senza sogni nel cuore. Ben diverso sarà il discorso per il povero David. La luna infatti, inquadrata nella sua interezza, graverà su di lui come una tremenda maledizione, lasciando spazio non ai sentimenti ma soltanto a un’incontenibile voglia di sangue.

3) Chi ha la pistola carica e chi scava

Il buono, il brutto, il cattivo precede di trent’anni Trainspotting (qui una lista dei migliori film western che puoi trovare su Prime Video). Qui abbiamo tre personaggi che desiderano un bottino pieno d’oro. Solo uno dei tre, il buono, sa in quale tomba del cimitero si trova. I tre si guardano posizionati ai vertici di un ipotetico triangolo. Leone cambia continuamente il punto di vista rispettando la regola dei 180 gradi, ribaltando il campo e incrociando gli sguardi con precisione geometrica. Non sappiamo chi sparerà a chi, e chi lo farà per primo. Solo il buono sa che la pistola del brutto, in realtà, è scarica. Il resto è tutta sorpresa.

Il climax emotivo di questa scena è aumentato dalle magistrali musiche di Ennio Morricone che vanno a sottolineare ogni cambio di piano, ogni scelta di montaggio, cambiando la ritmica a ogni stacco e attacco.

Leone sapeva che in una scena così lunga la tensione rischiava di calare e decide di alternare inquadrature diverse. Abbiamo un primissimo piano per ogni personaggio, un primo piano, il dettaglio della mano sulla pistola, un piano americano e due campi lunghi (che mostrano il cimitero nella sua interezza). Tutte le inquadrature si alternano con ordini sempre diversi, per aumentare la curiosità dello spettatore. Ogni personaggio ha le sue inquadrature. In totale 65 inquadrature, in due minuti e mezzo, montate seguendo uno schema preciso.

Il buono, il brutto, il cattivo

I primissimi e primi piani mostrano il carisma sornione del buono, il panico del brutto, una freddezza solo apparente da parte del cattivo che sta in mezzo e ha entrambi i fianchi a portata di tiro. Ogni tanto bisogna spezzare con un dettaglio della pistola e con dei campi lunghi, mostrando il triangolo immerso nella solitudine del cimitero.

Qualcuno morirà e lo farà nel posto giusto: non a caso la scena è stata pensata per un cimitero, che, per ovvie ragioni, è già legato alla morte come concetto.

Il ritmo del montaggio aumenta sempre di più col passare dei minuti, fino a diventare frenetico ma sempre preciso (come nell’intro di Trainspotting). Ci porta a intuire che alla fine la vittima sarà Sentenza, ovvero il cattivo, perché a ogni primo piano del buono segue un primo – o primissimo – piano del brutto. Un tacito accordo che il montaggio ci permette di intuire. Fra montaggio e musica nessuno aveva mai costruito un triello western così lungo ed estenuante senza mai abbassare la tensione.