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10 capolavori del Cinema Mumblecore

Il cinema Mumblecore è la rappresentazione del fatto che non tutti i grandi capolavori della cinematografia arrivino dritti da Hollywood o da chissà quale altro grande produttore: a volte per fare un bel film basta davvero poco ed è quello che succede quando si parla di cinema Mumblecore, un cinema indipendente a basso(issimo) budget che non ricerca neanche attori professionisti o pluripremiati, tranne qualche eccezione. I film Mumblecore solitamente si concentrano nel racconto senza fronzoli di ciò che significhi avere 20-30 anni e di come, in quegli anni così diversi, possano avvenire le trasformazioni e le rivelazioni più inaspettate. Con la spontaneità di un cinema che vuole raccontare la realtà anziché farsi racconto finzionale di un’ideale.

Il cinema Mumblecore racconta anni transitori

In quel decennio, che pare un’eternità, conosciamo o incrociamo una serie di persone che ci definiscono, ci plasmano forse, e in un modo o nell’altro ci formano nel diventare i futuri noi. Chi per una sola comparsata, e chi per una vita intera, in un marasma di vite e di esperienze che a volte non possono che farci un po’ borbottare. E di borbottii a 30 anni se ne fanno tanti, da qui il termine mumblecore

Sono diversi i registi che si sono approcciati al cinema mumblecore, ognuno con la propria telecamera, spesso una di quelle digitali che andavano tanto in voga negli anni 2000, quando il cinema indipendente del movimento Mumblecore ha avuto il suo inizio.

Abbiamo selezionato 10 film che meglio definiscono il cinema Mumblecore, dieci film che possono essere considerati dei veri e propri capolavori del genere

Celeste and Jess Forever

Celeste and Jesse Forever
Celeste and Jesse Forever (640×360)

Normalmente quando una coppia prende la decisione di divorziare, gli ex coniugi non vedono l’ora di non vivere più con l’uno con l’ altro. Non è il caso di Celeste e Jesse, rispettivamente Rashida Jones e Andy Samberg che, nonostante il divorzio, continuano a vivere sotto lo stesso tetto condividendo una bellissima amicizia, tanto che lo spettatore si chiede se le motivazioni del divorzio fossero poi così fondate. Il loro splendido e accomodante rapporto però inizia a vacillare quando Jesse incontra un’altra donna con cui decide di sposarsi, vista l’improvvisa gravidanza. 

La comedy-drama Celeste and Jesse Forever diventa un giro sulle montagne russe di emozioni, gelosie e binari che sorprendentemente prendono altre direzioni. E più si cerca di riprendere la rotta, più Celeste e Jesse si allontanano e si separano, ma per decidere le sorti della loro relazione bisogna attendere il capolinea.

A Casa con Jeff

A casa con Jeff
A casa con Jeff (640×360)

Per Jeff, un trascurato ma molto divertente Jason Segel, non è mai arrivato il momento di andare via di casa. Centrando in pieno l’idea del cinema Mumblecore, il film A Casa con Jeff vede il protagonista passare le giornate a fumare in casa della madre, nonostante i suoi 30 anni suonati. La svolta per la sua vita poco appariscente arriverà quando il fratello di successo Pat lo coinvolgerà in un’assurda ricerca di prove: deve dimostrare che la moglie l’ha tradito. 

La commedia A casa con Jeff è veloce e coinvolgente, la ricerca dei due fratelli dura solo un giorno, tra strani segni del destino che solo Jeff ritiene affidabili, mentre suo fratello Pat continua a trovare prove che dimostrano l’infedeltà della moglie, almeno così lui crede. I due fratelli però, in quell’unica lunga ed esilarante giornata insieme, crescono come non avevano mai fatto in 30 anni, imparando a conoscersi a vicenda e soprattutto scoprono che anche la più solida routine può essere interrotta, può cambiare o stravolgersi, ma i primi a cambiare devono essere loro: non possono più essere degli eterni Peter Pan che volano nell’adagio dell’abitudine.

Medicine for Melancholy

Medicine for Melancholy
Medicine for Melancholy (640×360)

La teoria del cinema Mumblecore viene perfettamente integrata nell’esordio di Barry Jenkins Medicine for Melancholy: un amico gli presta 15 mila dollari, che per realizzare un film è una cifra veramente irrisoria, e lui ne tira fuori un piccolo gioiellino mumblecore che è stato anche apprezzato dai più, tanto da essere inserito nella lista dei migliori film dell’anno insieme ad Avatar.

La storia di Micah e Jo è travolgente ed emozionante, mette in crisi lo spettatore mostrandogli un tradimento che però affascina e coinvolge, tanto da tifare per la nuova coppia appena sbocciata e già giunta al suo tramonto. Il tripudio d’amore di Micah e Jo dura appena una notte e un giorno, lei è in una relazione a distanza, ma si lascia andare con lui. Stacca i pensieri e si gode l’attimo, ritrovando quelle sensazioni che la sua relazione a distanza non le stava dando da tempo, come se l’innamorarsi di nuovo, seppur di un amore fugace e breve, fosse una medicina per la sua nostalgia di affetto.

Nobody Walks

Nobody Walks
Nobody Walks (640×360)

Probabilmente in questa lista di film appartenenti al cinema Mumblecore, i più appassionati del genere si stupiranno di trovare anche Nobody Walks tra i citati. Nonostante alcune manchevolezze, il film merita comunque di essere scoperto – e magari anche apprezzato – per la sua fedeltà in termini tecnici al cinema indipendente e l’ottimo gusto musicale riscontrabile nella colonna sonora del film. La storyline principale è quella che più fa storcere il naso ai più, che sia per questione etica o morale: Martine ha 26 anni, è una fotografa e ha una strana passione ossessione per gli insetti. Si trasferisce per una settimana a casa del tecnico del suono Peter, per curare insieme un suo film. Il suo arrivo scombussola i climi già poco distesi della casa: un viavai di persone ognuno con la propria originale e caratteristica ossessione – sarebbe meglio dire perversione – che viene premiata proprio dall’arrivo di Martine, che sembra non aver mai avuto modo di imparare a relazionarsi con altri esseri viventi che non fossero i suoi insetti.

Frances Ha

Frances Ha
Frances Ha (640×426)

Probabilmente anche chi non guarda cinema mumblecore tutti i giorni, ha empatizzato con la visione di Frances Ha, indubbiamente il film più conosciuto del genere e che meglio descrive le sue caratteristiche. Il regista è Noah Baumbach, la protagonista invece è Greta Gerwig, questa volta di fronte alla telecamera che balla a passo di danza destreggiandosi in un trasloco non voluto, mentre la sua amicizia con Sophie si scioglie lentamente. Frances, questo il nome della protagonista da cui è tratto anche il titolo del film, affronta depressione e solitudine, cerca di ritrovare la propria strada perseguendo il sogno di diventare una ballerina professionista ed evita le vie più comode e sicure. Il film Frances Ha è una dolorosa, ma meravigliosa, corsa verso i propri sogni anche quando ci sembra soltanto di inseguirli a perdifiato, mentre crollano di fronte al nostro sguardo.

Humpday – Mercoledì da sballo

Per realizzarlo sono bastate due settimane, una serie di dialoghi completamente improvvisati e i due attori protagonisti che hanno saputo regalare alcune delle migliori battute del cinema mumblecore. Il film in questione è Humpday – Mercoledì da sballo, che segue l’onda della discussione sul tema dell’omofobia raccontando la divertentissima giornata di Ben e Andrew, due amici eterosessuali che decidono di realizzare un film porno gay. Il piano di base promette una scena ricca di divertimento che cela tra un sorriso e una grassa risata delle profonde e serie riflessioni sull’omosessualità e sulla comprensione dell’altro.

Tiny Furniture

Tiny Furniture
Tiny Furniture (640×360)

Vincitore del premio per il miglior lungometraggio narrativo al South by Southwest Film Fest 2010, Tiny Furniture è un racconto autobiografico, tanto che nel cast sono presenti anche la vera madre e la sorella della regista e attrice protagonista Lena Dunham. Il film è uno schiaffo di aspra realtà che accoglie Aura, pseudonimo della Dunham, che dopo aver terminato gli studi di teoria del cinema torna a casa dalla madre ed è costretta a rendersi conto che lavorare nel mondo dei suoi sogni, il cinema, è davvero tanto difficile: non basta aver studiato per arrivare subito all’Oscar. Aura cerca allora il suo posto nel mondo, un mondo che però non sembra accoglierla o da cui lei comunque non si sente abbastanza accolta.

Quiet City

Esattamente, quante cose possono succedere se prendi una metropolitana? Un giorno Jamie, prende la metro a New York City per incontrarsi con la sua amica Samantha. Invece di lei, si incontrerà con Charlie. Samantha, sullo sfondo, resta una misteriosa presenza-assenza per tutto Quiet City, film appartenente al cinema mumblecore di Aaron Katz. 

Il film dura appena 78 minuti, è un flash, dura il tempo del passaggio della metropolitana in stazione. Ma è proprio questo che affascina di Quiet City: un frenetico ma emozionante film che concentra il suo focus – ben riuscendo – sulla creazione delle relazioni tra i suoi personaggi, che vanno oltre i limiti del tempo e dello spazio. Quiet City instaura dei rapporti istantanei, brevi, ma di spessore. Incontri fugaci che riescono a segnare e diventare fondamentali, indimenticabili. Non solo per chi c’è, ma anche per quella Samantha, che mai forse riusciremo a incontrare.

Beeswax

Beeswax

La prima volta che ho sentito il titolo Beeswax credevo si trattasse di un film sulle api o qualcosa del genere. Niente di più sbagliato, errore madornale e che spero potrà essere perdonato. Onde evitare che altri caschino nel tranello del titolo vi dico subito che Beeswax è il film del cinema mumblecore per cui ho versato più lacrime in assoluto. ‘La disperazione’, olio su tela. La tristissima ed emozionante storia di Beeswax è quella di due gemelle identiche: sono l’una lo specchio dell’altra, inconfondibili se non fosse che una delle due è paraplegica e costretta a stare sulla sedia a rotelle. 

Le lacrime che ho versato per questo film sono innumerevoli e il suo solo ricordo riapre un rubinetto che non si decide a chiudersi. Non scambiatelo anche voi per un B-Movie in versione Live Action, ma amatelo e custoditelo

Baghead

La nostra lista di capolavori del cinema mumblecore si conclude con un film di genere horror, di cui ammetto non essere la fan numero uno, e neanche la numero due, ma per Baghead ho tentato la sorte e il risultato è stato che ne sono rimasta piacevolmente colpita e ovviamente, come ogni buon horror dovrebbe fare, inquietata. E’ anche vero che c’è un filone romantico che si alterna alle parti più paurose, ma ciò non toglie che questo sia un film da recuperare, anche se siete dei fifoni. E poi c’è Greta Gerwig nel cast, insieme a Ross Partridge e Steve Zizzis. 

Il film Baghead ha dell’incredibile: dei registi scrivono una sceneggiatura horror per quello che sperano diventi il prossimo capolavoro del genere, ma la carta prende vita. La loro storia di fantasia diventa realtà e non sembra esserci modo per porre la parola fine al loro delirio orrorifico.

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