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Perché Skyler White non è un personaggio da odiare

2. Walter White non è (mai stato) un santo skyler

Si dice che la gente non cambi mai sul serio. E’ una verità che Breaking Bad sottolinea in maniera evidente, perché Walter non si trasforma tutto d’un tratto in un avido trafficante di droga: lo è sempre stato, solo che per tanti anni l’educazione e le circostanze sono riuscite a mantenere sedato il suo vero io; nel momento in cui scopre di avere i giorni contati, perde gradualmente ogni inibizione e si “lascia andare”.

Ma anche se prima fingeva di essere un mite professore di chimica, Skyler doveva inconsciamente aver intuito che qualcosa non andava in lui: perché era sua moglie e ha sempre condiviso con Walt la casa, il letto e la vita intera. Non riesco a trovare le parole per spiegarlo bene, è come quando un genitore sa che il figlio è omosessuale anche se quello non si è mai comportato in modo diverso dai suoi coetanei… Certe cose si sentono, soprattutto quando riguardano la natura delle persone più care.

Io credo che Skyler avesse compreso fin dall’inizio che Walt non era ciò che sembrava, sebbene anch’ella abbia fatto finta per anni di non vedere; ma questa consapevolezza deve averla spinta a diventare più attenta e ansiosa, ed ecco perché appena Walter ha cominciato a tornare tardi la notte e a chiudersi in se stesso dentro di lei è scattato l’allarme.

Skyler forse non è una rompiscatole, è soltanto una che si è sempre aspettata il peggio e a un certo punto ha dovuto affrontarlo.

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