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Il remake HBO de Gli Occhi del Cuore

L’HBO è una emittente televisiva statunitense, tutt’altro che italiana, che si distingue in tutto il mondo per la qualità eccellente delle sue produzioni. Inoltre, a differenza del colosso dello streaming Netflix, ha preferito mantenere un rilascio degli episodi settimanale quasi per permettere al suo pubblico di assaporare ogni singola puntata, senza farne indigestione, ma apprezzando fotografia, luci, recitazione e sceneggiatura, che solo in rarissimi casi ci hanno deluso. Immaginate ora che questa stessa HBO decidesse di fare un remake della troppa italiana fiction Gli Occhi del Cuore, della cui troupe abbiamo seguito le vicissitudini in Boris. Eyes of the Heart è il nuovo medical drama di punta dell’emittente.

Ma nulla sarà più fatto “a c***o di cane”. Niente più espressioni basite (F4), niente più buchi di trama grandi quando la trama stessa. Niente più smarmellamenti di luci e nemmeno scene roventi così de botto. No: Gli Occhi del Cuore cedono il posto a Eyes of the Heart e, per la prima volta, la qualità prende il sopravvento.

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Come in una fotografia, vediamo Villa Orchidea, l’ospedale che fa da sfondo e anche da fulcro dell’intera vicenda de Gli Occhi del Cuore (qui le 5 cose che ci mancano di più della fiction di Boris). La ripresa si sposta subito all’interno. La giovane dottoressa Giulia, protagonista della storia, è seduta su un lettino d’ospedale. C’è qualcosa di “sbagliato” nel vedere la dottoressa così vulnerabile. E dai suoi gesti tremolanti mentre in fretta si rivesta capiamo che tenta di tenere a bada le emozioni, ma è palesemente sconvolta. Accanto a lei, con in mano una cartellina con le analisi della dottoressa c’è il dottor Giorgio nei primi minuti ci viene rivelato che Giulia soffre di una malattia rara, che questa volta viene svelata visto che siamo all’HBO. È evidente che tra i due protagonisti c’è del tenero, lo capiamo da come lui cerca di consolarla stringendole la mano e promettendo che avrebbe senza dubbio trovato una soluzione.

Ma ovviamente le cose non sono così semplici e il lavoro e tutti gli intrighi li tengono separati. Senza contare che Giulia è una donna in carriera che non può proprio permettersi distrazioni. Andando avanti subito nel primo episodio vengono chiariti quelli che saranno i punti focali su cui si incentra la serie tv. Infatti Gli Occhi del Cuore è una prodotto a cavallo tra il genere thriller e un medical drama.

Giulia ha ricevuto in eredità dal Conte la clinica privata Villa Orchidea e il misterioso Anello del Conte, manufatto che avrà un luogo chiave nella vicenda e vero protagonista della storia.

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Sembrerebbe tuttavia che il Conte non sia una persona di cui fidarsi, anzi, questi vuole il fallimento della clinica. Gli intrighi che sconvolgono la famiglia di Giulia sono numerosi, nulla è come appare e la giovane Giulia dovrà combattere una guerra esterna per riuscire a salvare la clinica e perseguire la sua missione e una interna, con una malattia che la consuma.

Ma ovviamente si sviluppano anche altre sottotrame, altrettanto importanti e ben curate. Quella principale si snoda intorno a Giorgio. A differenza della sua controparte femminile, il dottore interpretato da Stanis La Rochelle – perché ovviamente l’attore di Boris farebbe di tutto per prender parte a una produzione straniera – non proviene da una famiglia ricca, ma è altrettanto problematica. Anzi, cresciuto dalla sola madre Marina ha anche una sorella e un fratello gemello Eric. Dolore e segreti si annidano tra le mura di casa, infatti ben presto scopriamo che sia la madre che la sorella sono state violentate dal Conte ed Eric fa della vendetta il suo scopo di vita, finendo però per prendere se stesso nel suo folle piano.

La verità però è che, se anche il dramma che accompagna Villa Orchidea è paragonabile solo a quello che vediamo da ormai quindici anni in Grey’s Anatomy, Gli Occhi del Cuore sono molto di più che intrighi, operazioni salvavita, macchinazioni, anelli e pacchetti azionari (che chissà, forse nel remake HBO scopriremo che cosa siano e perché hanno risolto tutto).

Eyes of the Heart è in realtà un invito a mettere da parte le apparenze, i pregiudizi in positivo o in negativo, perché nulla è come appare e la verità si nasconde sotto la superficie. Solo guardando con gli occhi del cuore si potranno scoprire i veri segreti. Ecco quindi che ogni personaggio si fa portavoce di un problema sociale, di un male più o meno imbattibile e alla fine della visione ci sentiamo arricchiti di nuove prospettive sulla vita e sulla morte.

E dove lo mettiamo il nostro caro Martellone, che nella versione troppo italiana della fiction finisce per sua incapacità a essere la spalla comica della serie? Ovviamente, qui le doti attoriali faranno della sua comicità volgare una invece ilarità misurata, con un sorriso sornione il notaio sdrammatizza le situazioni più tese, ma senza mai esagerare. Ma soprattutto, finalmente forse capiremo qual è questo mistero che avvolge l’anello del Conte e quale richiamo sente Giulia nel fiume Ngube, quando Giorgio nella seconda stagione quasi la dimentica in Africa.

Ma forse, sarebbe meglio se tutto ciò restasse un segreto e se tutti continuassimo a essere basiti. Perché in fondo, a noi la qualità ci ha rotto il c***o.