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Big Mouth 5: sempre più grande, sempre più eccessiva – La recensione della quinta stagione

Il seguente articolo contiene spoiler della quinta stagione di Big Mouth.

Dodici mesi fa eravamo qui, in piena pandemia globale, a raccontare di come la quarta stagione di Big Mouth avesse toccato temi sensibili in una situazione così critica del mondo. Per tre stagioni questa serie animata scorretta e senza pudore aveva mostrato il mondo della sessualità in età adolescenziale. La scoperta del proprio corpo, delle pulsioni emotive e della condivisione dei problemi aveva caratterizzato un prodotto mai così scurrile e allo stesso tempo educativo.

La quarta stagione di Big Mouth non aveva deluso le aspettative, anzi, aveva reindirizzato momentaneamente il prodotto verso temi un po’ più seri e meno sessuali. Discorsi sull’identità di genere, sulle differenze etniche e la depressione, condito con quel po’ di ansia che accompagna tutti a quell’età. Momentaneamente, però, è la parola giusta per descrivere il cambiamento dello scorso anno in quanto questa quinta stagione ha preso ogni idea possibile nella testa degli sceneggiatori e l’ha gettata in un calderone mai così pieno e allo stesso tempo stranamente ordinato.

Questa stagione non risparmia nessuno

Big Mouth

Non sono tanti i temi trattati dalla serie a stupirci, è un prodotto incentrato sullo sdoganare il sesso e ogni sua connotazione: dall’autoerotismo all’effettiva copulazione. Ma non possiamo negare di essere rimasti sorpresi da quante cose siano state gettate contro gli spettatori. A partire da qualcosa come la No Nut November per il primo episodio, pratica che porta le persone a un’astinenza lunga l’intero mese. Per i ragazzi la pratica non dura più di qualche ora, ma la quantità di immagini che lasciano poco a desiderare che vengono mostrate ai fan sono molte.

A proposito di questo, pensiamo che mai come in questa stagione la serie si sia sentita libera di mostrare nudità senza alcun timore. Abbiamo visto come sempre le parti basse dei protagonisti e le piccole mascotte di Maury, ma non ci siamo fermati là. Tra il padre di Andrew (di cui avevano già fatto riferimenti specifici senza mostrare nulla) e la puntata natalizia su Babbo Natale, la moglie e tutti gli elfi, è stato raggiunto un livello di libertà totale.

Se fatto nel giusto modo, questo tipo di scrittura arriva a sdoganare le immagini esattamente come per quattro stagioni sono stati sdoganati gli argomenti e le battute a tema sessuale. E nulla ci renderebbe più felici che vedere ancora più libertà lasciata agli sceneggiatori su come muoversi e quanto spingersi in là.

Non sono mancati neanche i temi seri

Big Mouth

Oltre ai soliti, incredibili, riadattamenti di eventi quali la Natività Cristiana, neanche una stagione così irriverente e più leggera ha perso l’occasione di trattare argomenti sociali sensibili. Il tema della protesta contro la mascotte della scuola è stato causa scatenante di molte vicende, ma soprattutto il modo perfetto per introdurre una citazione che ha fatto discutere i più. Il padre di Andrew, osservando le proteste dei ragazzi, commenta così:

Alcune cose sono sbagliate, ma se rimangono sbagliate abbastanza a lungo allora diventano tradizioni

Un pensiero comune in molte persone e generazioni, opposte ai cambiamenti solo perché questi vanno contro delle tradizioni che hanno portato avanti per tutta la vita. Certo, è solo una frase nel mezzo di dieci episodi, ma l’esserci rimasta in testa mostra quanto fosse pungente e fastidiosa. È un concetto sbagliato, ma incredibilmente reale. Una di quelle frasi che non sembrano scritte su una sceneggiatura, ma citazioni di eventi realmente accaduti.

Il padre di Andy è stato nel corso delle stagioni, un po’ la voce sbagliata del discorso. Il conservatore poco aperto al dialogo e chiuso emotivamente, severo col figlio perché a sua volta cresciuto così. E ci piace come, nonostante i piccoli passi avanti che sta facendo, rimanga sempre quel qualcosa di immorale in lui.

Anche perché l’immoralità è un po’ alla base di questa serie

Big Mouth

Anche nel dualismo più grande portato avanti dalla stagione: i Lovebugs e i Vermi dell’Odio. Questi due tipi di creature, nati gli uni dalla morte degli altri quando i sentimenti dei bambini cambiano, hanno mostrato un lato tutt’altro che pacato. Sia nelle espressioni di amore che in quelle di odio, il loro intrufolarsi nelle vite dei ragazzi è eccessivo e soffocante. Una scelta che, tanto può sembrare sbagliata a primo impatto, tanto si rivela perfetta ragionandoci.

Amore e odio sono i due elementi più grandi nello spettro delle emozioni di una persona. L’uno nasce dalla fine dell’altro, ma hanno forme così diverse per ognuno che non possono semplicemente essere una parte delle nostre vite. Quando siamo innamorati o proviamo odio per una persona, quel sentimento è gran parte dei nostri pensieri e le nostre scelte sono condizionate da esso. Mai come in quei due momenti siamo impotenti e soffocati dalle nostre stesse emozioni.

Non fateci neanche iniziare a parlare del citazionismo

Big Mouth 5

Big Mouth non è nuova a prendere in giro prodotti contemporanei o del passato, ma la quantità di serie tv e personaggi che sono stati tirate in mezzo da questa stagione è astronomica. E ognuna di esse aveva un motivo perché venisse citata, non sono state scelte casuali, ma ben ponderate. Nel calderone di scelte stilistiche, ad esempio, Andy si rivolge alla telecamera per commentare il tutto e viene redarguito dal padre perché non è Mrs. Maisel.

O ancora, l’intero arco narrativo in cui Missy ci mette poco a intraprendere la strada di Gossip Girl nella scuola, serie il cui poster avevamo notato precedentemente nel suo armadietto. Sono queste le piccole cose che non sembrano solo critiche sociali, ma una caratterizzazione del mondo atta a renderlo quanto più realistico e comprensibile per gli spettatori. Certo, non mancano le immancabili frecciatine a personaggi famosi come la fidanzata per breve tempo di Andy chiamata Bernie Sanders, che deve abbandonare per quattro anni temendo che al loro prossimo incontro sarà troppo vecchia.

Anche se per noi l’apice del citazionismo di questa stagione è quando le parti intime di Andrew appaiono come il Joker e lui commenta testuali parole:

Maury, dobbiamo correre in ospedale prima che il mio pi***lo vinca un Oscar

Conoscendo la bravura degli interpreti di Joker concordiamo con i timori del ragazzo.

Come valutiamo, in totale, questa stagione?

Per nove puntate noi vi avremmo detto un grande sì. Tra grandi apparizioni e guest star come Hugh Jackman e Adam Scott, nulla avrebbe mai rovinato il nostro pensiero del prodotto. Poi è arrivato l’episodio finale.

Big Mouth 5

Il confronto che mette davanti Nick e Nick Kroll, suo interprete e creatore della serie, ci ha lasciato esterrefatti. Per anni abbiamo riso dietro ai mostri degli ormoni e le piccole creature simili che hanno infestato la testa dei personaggi. Abbiamo dato loro un senso e trovato spiegazioni mature e profonde sul loro comportamento, ma mai ci saremmo aspettati che Big Mouth stessa rompesse la quarta parete su questo argomento.

Non siamo nuovi a vedere interazioni tra i personaggi e noi spettatori, ma questa idea è stata completamente diversa. Nick e il suo interprete non si rivolgono mai a chi li osserva, il loro è un dialogo intimo e profondo su quello che sta passando il ragazzo e sul perché di tanti eventi. Nella sua testa frullano domande e lui si sente vittima delle creature che lo circondano, ma è solo vittima di sé stesso. Vittima, come chiunque altro, dell’adolescenza.

I mostri nella testa di Nick sono esattamente quello: mostri nella sua testa. Non esistono; ogni sua azione vuole farla lui e deve imparare a comprenderlo. Non potrà nascondersi per sempre dietro i mostri dando la colpa alle sue pulsioni per come agisce. Nick deve crescere e crescerà. Anche se noi fan speriamo aspetti ancora un po’, perché non siamo pronti a lasciarlo andare.

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